lunedì 29 agosto 2016

LE SEDIE INTORNO...



...e il "gran buffet" di lato. Al centro un ampio spazio per circolare, ma soprattutto per lasciare liberi di socializzare anche i bambini, che si scambiavano le figurine mentre avevano la bocca piena di biscotti presi di nascosto dal gran buffet.
E' questo un nitido ricordo della mia infanzia. I "giovedì delle visite".
Ogni settimana, in quel giorno destinato a "coltivare" le buone e sane amicizie, al mattino si preparava il "panettone" con l'uva passa, e già nel primo pomeriggio era in atto il recupero di tutte le sedie disponibili in casa e in prestito, per allestire il "girotondo delle amicizie".
Verso le 17 cominciavano ad arrivare, prima alla spicciolata poi ad incalzare. In breve erano tutti sistemati così in circolo, ed ognuno se non voleva perdersi con lo sguardo nel vuoto, doveva necessariamente parlare col vicino, conosciuto o meno.
Un brusio iniziale... qualche risolino. Poi un vociare e più di qualche grassa risata. Il momento del panettone faceva calare il primo, mentre il sorseggiare rosolio colorato favoriva la seconda.
Negli anni '60 si socializzava così, e contemporaneamente si tenevano vive le relazioni. Tutto era alla luce del sole, e se qualcosa non andava, una parola era un po' troppo sulle righe e l'espressione non proprio sincera, lo si capiva subito. Non c'era protezione né filtro, per cui si stava accorti a non offendere in alcun modo e a non sciogliere le briglie ai freni inibitori.
Ora, nel web, tra social, WhatsApp, e diavolerie varie tutto è cambiato. Si chiede l'amicizia e se a un certo punto non aggrada più la si cancella senza nemmeno interpellarla, si fa la battuta e si replica con la battutaccia, si arriva all'impensabile persino a farsi male. Tutto perché in mezzo è posto uno schermo o un display, ci si sente protetti, quasi non visti. Ma poi così è?
In realtà vedi nell'insieme chi è e chi sei... tutto sommato una delusione.
Un tempo un girotondo di sedie, oggi un cerchio vuoto nell'etere.

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