Emoticon heart
Naturalmente quella col G.A.M.A.
Stasera un altro grande incontro, uno da Titani, che ha visto ospite e relatore il primario di Oncologia Medica. Ha trattato per la seconda volta il tema dell'Alimentazione e in particolare quella durante la chemioterapia.
Lui parlava, rispondeva ai quesiti dei presenti e a tratti scherzava pure. E a me tornavano i ricordi. Al solito... penserete. Si... al solito, con qualche lacrima tenuta indietro a stento ma anche con una punta di compiacimento per me stessa.
All'epoca con "il pastino" di mia invenzione, senza medici né diete e con strategie intuite non so come e che stasera ho saputo essere le migliori, avevo aggirato il male, le terapie e gli effetti collaterali. Avevo in pratica già vinto una battaglia se non la guerra.
E a quell'amica che timida azzardò...
Non la prendere a male, devo dirti una cosa, a te la chemio fa bene davvero...
risposi con un sorriso.
E da quel giorno in poi fui quella che diventai.
Stasera un altro grande incontro, uno da Titani, che ha visto ospite e relatore il primario di Oncologia Medica. Ha trattato per la seconda volta il tema dell'Alimentazione e in particolare quella durante la chemioterapia.
Lui parlava, rispondeva ai quesiti dei presenti e a tratti scherzava pure. E a me tornavano i ricordi. Al solito... penserete. Si... al solito, con qualche lacrima tenuta indietro a stento ma anche con una punta di compiacimento per me stessa.
All'epoca con "il pastino" di mia invenzione, senza medici né diete e con strategie intuite non so come e che stasera ho saputo essere le migliori, avevo aggirato il male, le terapie e gli effetti collaterali. Avevo in pratica già vinto una battaglia se non la guerra.
E a quell'amica che timida azzardò...
Non la prendere a male, devo dirti una cosa, a te la chemio fa bene davvero...
risposi con un sorriso.
E da quel giorno in poi fui quella che diventai.
10 dicembre 2012
"La speranza non va confusa con l'ottimismo, né con lo sforzo continuo di mantenere accesi sogni e progetti. Avere speranza significa che una forza più grande alimenta la tua piccola storia e che questa potenza di vita è sempre a tua disposizione"
Stasera ultimo incontro del gruppo di auto-mutuo-aiuto prima delle feste... un'atmosfera serena per un argomento difficile, la qualità della vita del paziente oncologico.
Ognuno ha espresso opinione su come intende vivere qualitativamente la Sua esistenza nella particolare condizione di malattia e soprattutto in questo periodo festivo che tradizionalmente vuole gaiezza e bontà. Nessuno si è astenuto dal dire la propria, compresi "il facilitatore" e le "due volontarie" che comunque vivono da vicino e di riflesso la condizione oncologica.
Gli interventi sono stati vari ma in sintesi hanno espresso il medesimo concetto o desiderio... vivere come se niente fosse, anzi meglio alla luce di quello che è stato... se passato, alla luce di quello che è... visto che il domani non è dato conoscere. E poi la gioia nelle piccole cose... nel calore della famiglia... nell'amore per il prossimo di cui si riscopre la presenza e la necessità anche per fuggire da un altro tipo di "cancro" ancora più doloroso... la solitudine.
Una delle volontarie ha detto che per Lei , "qualità di Vita" è... esserci, quindi la Vita stessa, mai uguale e in continuo divenire.
La seconda delle Nostre Amiche ha affermato che riscoprirsi ogni giorno capace di amare "sinceramente" gli Altri, solo questo la fa stare bene in modo autentico.
E infine... "il facilitatore". Per Lui, "qualità di Vita" è continuare a... far ricerche, studiare il "CANCRO" per smitizzarlo, perché ad Altri venga data la possibilità di comprendere come poterne fare una risorsa, un'opportunità in più.
Per quel che mi riguarda non c'ho mai pensato alla "qualità di Vita"... esserci, avere la forza fisica e morale per fare tutto quello che facevo prima è già vivere "con qualità", poi col mio essere "cancrocentrica", studiando, approfondendo, stando vicino a Chi "subisce" la malattia senza "viverla", ho imparato a dominare l'angoscia dell'evento e l'ansia che ne consegue... perché questa davvero non finisce mai, nemmeno quando Ti dicono... puoi stare tranquilla.
(continua...)
Ognuno ha espresso opinione su come intende vivere qualitativamente la Sua esistenza nella particolare condizione di malattia e soprattutto in questo periodo festivo che tradizionalmente vuole gaiezza e bontà. Nessuno si è astenuto dal dire la propria, compresi "il facilitatore" e le "due volontarie" che comunque vivono da vicino e di riflesso la condizione oncologica.
Gli interventi sono stati vari ma in sintesi hanno espresso il medesimo concetto o desiderio... vivere come se niente fosse, anzi meglio alla luce di quello che è stato... se passato, alla luce di quello che è... visto che il domani non è dato conoscere. E poi la gioia nelle piccole cose... nel calore della famiglia... nell'amore per il prossimo di cui si riscopre la presenza e la necessità anche per fuggire da un altro tipo di "cancro" ancora più doloroso... la solitudine.
Una delle volontarie ha detto che per Lei , "qualità di Vita" è... esserci, quindi la Vita stessa, mai uguale e in continuo divenire.
La seconda delle Nostre Amiche ha affermato che riscoprirsi ogni giorno capace di amare "sinceramente" gli Altri, solo questo la fa stare bene in modo autentico.
E infine... "il facilitatore". Per Lui, "qualità di Vita" è continuare a... far ricerche, studiare il "CANCRO" per smitizzarlo, perché ad Altri venga data la possibilità di comprendere come poterne fare una risorsa, un'opportunità in più.
Per quel che mi riguarda non c'ho mai pensato alla "qualità di Vita"... esserci, avere la forza fisica e morale per fare tutto quello che facevo prima è già vivere "con qualità", poi col mio essere "cancrocentrica", studiando, approfondendo, stando vicino a Chi "subisce" la malattia senza "viverla", ho imparato a dominare l'angoscia dell'evento e l'ansia che ne consegue... perché questa davvero non finisce mai, nemmeno quando Ti dicono... puoi stare tranquilla.
(continua...)
Deve essere stato un'altro grande incontro. E' proprio un'esperienza a 360 gradi, questa "avventura" col G.A.M.A. cara Mary, ci saranno lacrime, ma anche sorrisi e... tanta speranza per tutti. La ricerca va avanti e sempre più persone riusciranno a continuare a... VIVERE. Un grande abbraccio.
RispondiEliminaDavvero, Ale... sempre più numerose le vittorie. Ma d'altra parte si vince sempre... quando si accetta ciò che capita e si riesce a trasformarlo in qualcosa di buono per sé e gli Altri.
EliminaCosì non si ha più paura. Mai.
Un grandissimo abbraccio.
Mary
Dovrei accettare tutti i miei disturbi, cercare di convivere insieme... senza PAURA. Faccio mio queste bellissimo commento, come sempre Grazie Amica Mia.
RispondiEliminaSono indubbiamente temi molto interessanti, che poi si possono applicare a molte malattie (non solo il cancro, purtroppo uccide). L'alimentazione, sia durante una malattia, sia come prevenzione, è fondamentale, purtroppo l'industria alimentare paciocca troppo, io cerco il più possibile di privilegiare il 'fresco', soprattutto nella verdura e frutta, ma anche nella carne e nel pesce, solo che mi avvilisco quando leggo di ormoni, pesticidi...meglio non pensarci troppo e vivere
RispondiEliminaHai ragione, Paola... vivere con la leggerezza giusta. Con la cura che conviene ma senza pensarci troppo.
EliminaUn abbraccio...
Mary
Se no si diventa matti, purtroppo
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