Emoticon heart
Qualche giorno fa ho avuto un turno "straordinario" in ospedale, ci sono andata volentieri, anzi l'ho chiesto proprio io e alla fine non me ne sono pentita... ma questo lo sapevo già.
La frequentazione costante di quell'ambiente è diventata un'abitudine, ma dell'abitudine non ha preso la monotonia. Sarà perché ci torno sempre con animo sereno, lasciando fuori dalla grande porta le ansie, i pensieri tristi e le preoccupazioni, oppure perché cominciò quasi per caso e "furba strategia", insomma per vivere con leggerezza il "subito dopo" e l'"avanti appresso". Certo è che ha funzionato e funziona ancora.
Dicevo... ero lì per un turno straordinario, e poi lo è stato ancor di più in altro senso, perché per un quarto d'ora circa in una delle stanze, 3 pazienti, 1 figlio più 1 moglie che sferruzzava, ed io siamo riusciti a "cogliere" il fior fiore del divertimento, quello semplice così com'è, senza aggiunte o artifici.
Sono entrata e quasi in coro hanno risposto al mio buongiorno... l'ultimo signore, quello accanto alla finestra, che conoscevo ma non incontravo da tempo, ha esordito con calore... finalmente, dopo tanto tempo, la signora è qui!
Per un po' mi ha ricordato qualcuno e qualcosa, forse una trasmissione televisiva... non so, ma non mi ha dato il tempo di pensare che ha continuato... come sta Antonio?
Bene... gli ho risposto. E intanto chiacchierava, faceva battute come è il suo solito, ma evitava di chiamarmi per nome... il massimo che è stato, sprecarsi in un paio di "signora".
Mi è sorto un dubbio... evitava o non ricordava?
Così...
Ascolta, Amico mio che ricordi il nome di mio marito... io come mi chiamo, non l'avrai mica dimenticato?
Ha corrugato la fronte, e pensieroso ha risposto... Anna?!
Ed io, sorridendo... no, mi chiamo come la figlia. Ovviamente di S. Anna.
E a questo punto è diventato un quiz... nessuno dei presenti, moglie sferruzzante compresa, sapeva il nome della figlia di S. Anna. Uno dei tre, per non fare brutta figura, ha persino detto che ce l'aveva sulla punta della lingua ma forse per la terapia, in quel momento gli sfuggiva.
Bene... li ho tenuti un po' sulla corda, poi allegramente ho dato la soluzione... MARIA!... la figlia di S. Anna si chiama Maria, la mamma di Gesù.
Ah... volevo dirlo io!
Mah... e chi lo sapeva?
Beh... io l'ho sempre chiamata, Madonna...
Simpatici tutti e tre, ma... bocciati.
Va bene, non fa niente... abbiamo vinto lo stesso. Arrivi Tu, Maria... e porti l'allegria.
Con leggerezza...? Più leggerezza di così...
La frequentazione costante di quell'ambiente è diventata un'abitudine, ma dell'abitudine non ha preso la monotonia. Sarà perché ci torno sempre con animo sereno, lasciando fuori dalla grande porta le ansie, i pensieri tristi e le preoccupazioni, oppure perché cominciò quasi per caso e "furba strategia", insomma per vivere con leggerezza il "subito dopo" e l'"avanti appresso". Certo è che ha funzionato e funziona ancora.
Dicevo... ero lì per un turno straordinario, e poi lo è stato ancor di più in altro senso, perché per un quarto d'ora circa in una delle stanze, 3 pazienti, 1 figlio più 1 moglie che sferruzzava, ed io siamo riusciti a "cogliere" il fior fiore del divertimento, quello semplice così com'è, senza aggiunte o artifici.
Sono entrata e quasi in coro hanno risposto al mio buongiorno... l'ultimo signore, quello accanto alla finestra, che conoscevo ma non incontravo da tempo, ha esordito con calore... finalmente, dopo tanto tempo, la signora è qui!
Per un po' mi ha ricordato qualcuno e qualcosa, forse una trasmissione televisiva... non so, ma non mi ha dato il tempo di pensare che ha continuato... come sta Antonio?
Bene... gli ho risposto. E intanto chiacchierava, faceva battute come è il suo solito, ma evitava di chiamarmi per nome... il massimo che è stato, sprecarsi in un paio di "signora".
Mi è sorto un dubbio... evitava o non ricordava?
Così...
Ascolta, Amico mio che ricordi il nome di mio marito... io come mi chiamo, non l'avrai mica dimenticato?
Ha corrugato la fronte, e pensieroso ha risposto... Anna?!
Ed io, sorridendo... no, mi chiamo come la figlia. Ovviamente di S. Anna.
E a questo punto è diventato un quiz... nessuno dei presenti, moglie sferruzzante compresa, sapeva il nome della figlia di S. Anna. Uno dei tre, per non fare brutta figura, ha persino detto che ce l'aveva sulla punta della lingua ma forse per la terapia, in quel momento gli sfuggiva.
Bene... li ho tenuti un po' sulla corda, poi allegramente ho dato la soluzione... MARIA!... la figlia di S. Anna si chiama Maria, la mamma di Gesù.
Ah... volevo dirlo io!
Mah... e chi lo sapeva?
Beh... io l'ho sempre chiamata, Madonna...
Simpatici tutti e tre, ma... bocciati.
Va bene, non fa niente... abbiamo vinto lo stesso. Arrivi Tu, Maria... e porti l'allegria.
Con leggerezza...? Più leggerezza di così...
Nessun commento:
Posta un commento