Su un angolo sconnesso del marciapiede, tra aghi secchi di pino, solitaria è una pigna.
Ricordi di un'estate alle spalle, richiamo forte ad un presente vario, contrastato e affascinante.
Siamo ad Ottobre infatti, e non mi par vero tanto veloce è il tempo.
Ci avviamo verso la fine dell'anno, ed
è in questo periodo che i ricordi si fanno più pressanti.
Era d'ottobre quando l'inquietudine prese ad essere più di una percezione cui porre rimedio.
Fuggivo dagli Altri e da me stessa, nel vano tentativo di ostacolare e mandare indietro quel che doveva essere.
Tutto va come deve e non può essere altrimenti.
Poi sempre ad Ottobre il momento più duro terminò, e da allora non conto i giorni né mesi ma cerco di viverli consapevolmente.
E ancora... oggi è stato il 1° Ottobre, un tempo San Remigio.
E sempre un tempo di questa giornata tutte le scuole riaprivano le porte, e per San Remigio era una gran festa.
Chi non ricorda infatti "i Remigini", i piccoli scolari di prima elementare, per loro era l'inizio di una festosa avventura, gioia contagiosa.
Di questi giorni è il ricordo più recente...
- Qual è il tuo nome?
- Remigio.
- È un nome che mi è sempre piaciuto. Remigio... primo Ottobre?
- No, non sono più lì. Non so dove, ma mi hanno spostato. Si sa, ora non c'è pace per nessuno, figurarsi per i santi.
Bella persona, Remigio. Attento, ironico e gentile. Di quell'età che segna il passaggio alla stagione non più verde ma dai caldi colori autunnali.
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