Da quando ho girato la boa dei 70 anni penso tanto a questa mia vita.
È un po' che la sento più precaria di quel che è, e come non bastasse mi percepisco insofferente dentro.
Per cui viene naturale chiedermi...che cosa tratterrò e quanto lascerò andar via?
Da "lungosopravvivente" non posso non essere concreta, è come farsi scudo per proteggersi, non illudersi.
Al termine di questa giornata vissuta tra ricordo e speranza faccio il resoconto dalle "corde tese" oltre misura della mia sensibilità.
Quindi... lascerò andare l'ipocrisia, l'incoerenza, e l'indifferenza.
Tratterrò invece due cose belle.
Il palese affetto incondizionato di uno dei miei sei gattini.
Perché... mi si mette accanto e mi osserva e poi stabilisce sempre un contatto, e questo io non l'avrei mai pensato.
La seconda cosa è legata ai messaggi che in questo periodo non riesco ad inviare ogni giorno, però sto pensando a qualcosa per rimediare.
Tra "up" e "down" resto comunque alla "vita che amo". È fatta di storie, persone e tanta speranza.
Al solito è molto tardi, ma non posso staccare, smorzare luci senza dirvi grazie, abbracciarvi tutti e augurarvi una serena notte.

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