domenica 15 settembre 2024

INCONTRI (n.34) (La Speranza e il Tempo)

"Mi sento diverso dagli altri perché so di non poter contare sul tempo..." Ma la Speranza si accompagna al Tempo, pure senza esagerare. Si pensi pure ad un futuro che non sia troppo lontano. E questa sia norma per tutti, perchè come affermava Lorenzo il Magnifico... del doman non v'è certezza. Già... perciò e con tale consapevolezza non dobbiamo sempre ripetere... c'è tempo, avrò modo di fare questo o quello. Non è mai abbastanza il tempo per apprezzare ciò che la Vita offre, nel bene e nel male. D'altra parte però non si può neppure vivere come se si camminasse sulle uova, ci si priverebbe della gioia del momento. Ogni giorno va considerato come una piccola vita da vivere pienamente. E ogni età è buona per andare al recupero, anzi prima è, meglio sarà. Cogliere ogni opportunità, pure all'apparenza insignificante, perché... se non ora, quando? Vivendo la malattia si rimpiange il tempo perso a rimandare. Lo farò dopo... si ripete... al tempo giusto. E poi ci si rende conto di non aver fatto in tempo. Mai piangersi addosso però, perché una vita non è mai vissuta inutilmente. Metti un punto e vai avanti, guardando al futuro, che sia lungo breve, sarà vissuto con impegno e consapevolezza.

2 commenti:

  1. Si vive al recupero, vero, ma resta quella sensazione di camminare sulle uova, di attesa perenne di un'analisi, poi del referto, poi del colloquio.. si colgono opportunità, certo, non appena si apre una finestra di spazio utile, si gode degli attimi di quiete ma bisogna allontanare la sensazione che sia un "prima della tempesta" che pian piano ci cuciamo addosso.. un vivere fragile che deve imparare le nuove coordinate, quelle di una precarietà perenne. Ma lo fanno gli equilibristi, possiamo anche noi.. ;)

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  2. Tutto espresso in modo chiaro e giusto.
    Ma vuoi mettere la soddisfazione di restare comunque in equilibrio...
    Un abbraccio a Te e Lulù.

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