mercoledì 26 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.54) (Percorsi obbligati e paralleli)

Ogni tanto mi piace riportare questo testo di Gibran. Nello specifico per Noi volontari una sorta di promemoria. "Il tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto". - Khalil Gibran - Chi è alla fine il "mio prossimo"? La definizione è nel termine stesso. È Chi ci sta accanto, Chi incontriamo nei percorsi di vita, è la persona in difficoltà cui prestiamo aiuto, è Chi ci aiuta nei momenti difficili. "Love and Care"... amare e prendersi cura, nella reciprocità del Bene. Perché per amare l'Altro bisogna prima imparare ad amare se stessi, e nel modo più completo è nell'amore di Dio. "Ama il prossimo tuo come Te stesso", il primo grande comandamento che racchiude tutti gli altri. E nello specifico... Chi è il mio prossimo? Coloro con cui vivo percorsi obbligati e paralleli. Mio marito, che tenta, e non si stanca, di capirmi, pure se non ci riesce. Sono i miei colleghi con cui condivido la dura esperienza del donare un sorriso alla sofferenza. Il mio prossimo sono anche, se non soprattutto, le persone che mi accolgono e mi insegnano a vivere. A ricordare e rimettermi in riga quando dimentico. Il "mio prossimo" è come me stessa Prenderei mai a schiaffi me stessa? A volte sarebbe il caso, ma se sono "pietosa" verso di me, come potrei non esserlo con l'Altro da me?

martedì 25 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.53) (Le "spine" della vita)

"A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni". - Alessandro Baricco - Infatti. Ora non avrei abbastanza parole se non ricordassi ad una delle metafore che tanto mi piacciono. Il caldo, forse... la stanchezza, sicuramente... hanno contribuito a fare di un giorno di festa una ricarica di stress gratuito. Quasi non ce ne fosse già abbastanza. Invece bisogna mettersi in gioco nelle difficoltà, per superarsi ogni volta. Non è facile per niente, però si può, perché la vita è fatta di sfide continue e farsi vittima ogni volta è assolutamente deleterio. Protagonisti. Siamo nati per esserlo dall'inizio alla fine. Avete mai fatto caso a quanto sono belli i fiori di certe piante grasse? Sono fiori più belli di tanti altri, perché imprevedibili spuntando all'improvviso tra le spine, e duraturi non si sa come, visto che necessitano di poche cure. Fiori senza profumo perché lo si possa immaginare e diventare così il fiore di ognuno. E poi pensare di essere unici come quei fiori con la responsabilità forte di resistere oltre le spine, magari con la sola luce che attraversa il vetro di una finestra. Sentirsi tra spine e dolori, a tratti pure inariditi perché basta quel che serve, eppure per quel poco ogni tanto nasce un fiore. Merito e lode per Colui che tutto può e vuole. Metafora di una giornata vissuta come un fiore di cactus, con la fretta di arrivare a sera per tornare a me stessa, ringraziando comunque e sempre il buon Dio.

lunedì 24 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n. 52) (Ascoltare tutti, rispondere a pochi)

Condivido questo testo, l'ho trovato denso di significati, suggerimenti utili, di verità. Unica nota, al termine "idiota" preferisco attribuire il senso etimologico. Idiota in latino sta per ignorante. Eh già, ché l'ignoranza è un grosso guaio, a perderci tempo risucchia, e fa smarrire la via. Attenzione quindi... respiri profondi e lasciar andare. In certi casi non vale proprio la pena. "Non è obbligatorio rispondere a tutti, non è obbligatorio parlare con chiunque, non è obbligatorio lasciarsi trascinare in conversazioni brutte. Quando hai davanti un idiota, ricordati di fare una cosa: respira. Ricordati chi sei, da dove vieni, dove stai andando. Ricordati di respirare quando la vita corre, quando hai fretta, quando gli spazi intorno sembrano diventare stretti. Respira prima di parlare, che le parole hanno un gran bisogno di aria pulita. E soprattutto concediti un lusso che oggi conoscono in pochi: il lusso del silenzio". - Roberto Vecchioni - Col silenzio dai le risposte che non puoi a voce, rifletti, elabori, prendi le distanze. Gestisci emozioni e sentimenti del momento.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n. 51) (La "nostra" estate)

Siamo ufficialmente in estate, e direi pure entrata di gran carriera. Caldo soffocante oggi e il mio piccolo zoo ne ha tanto risentito. Speriamo per domani qualche grado in meno e una fresca brezza. Intanto non posso fare a meno di pensarci, perché certe cose non si scordano. Un'estate, quattordici anni fa... Guardavo i sandali e le unghie pitturate della dottoressa, pensavo... è già estate. Perché quando la mente è presa in una sorta di vortice tutto ciò che a Te è estraneo, scivola addosso. E non esistono ore e minuti, né mesi e neppure stagioni. Poi però ti guardi intorno e cerchi un appiglio. Per risalire. Francesca martedì prossimo farà l'ultima chemio, e si è già prenotata... se così si può dire... per rimuovere il picc... Perché voglio subito tuffarmi in mare Riprendere la normalità a lungo desiderata, pare a volte un traguardo difficile da raggiungere quando si è toccato il fondo, mentre la mente vaga e sogna a tratti che il domani sia migliore. Il caldo di questi giorni innesca almeno per me molti momenti di riflessione. Primo fra tutti quello incentrato sul senso di isolamento che inevitabilmente comporta la stagione estiva per Chi non va in vacanza, perché non può, perché ha altro da vivere in quel preciso momento della Sua vita... La Malattia... ahimé non va in ferie, ma ci si può sentire ugualmente in vacanza, perché è una condizione, uno stato d'animo, come testimonia Lucia. Ricordate, l'Amica dalle semplici emozioni... "Buongiorno Maria!!! Sai, ieri sera mi è venuta a trovare un'amica che sta in ferie. Ho fatto una passeggiata, per me è stata una grande conquista, mi sono seduta al bar con gli amici di vecchia data. Li osservavo, non cambiano mai... le solite risate, la solita birra, i soliti discorsi. Ed io ero contenta di aver ripreso per un attimo come un ponte il filo con il passato. Però con una grande differenza, mi sentivo cresciuta, più matura, più sicura di me, non sentendomi, a disagio per le loro splendide vacanze e carriera lavorativa. Mi sentivo per la prima volta unicamente me stessa, con la semplicità nel cuore di chi lotta ogni giorno e torna a casa contenta per essere riuscita a stare un'oretta con gli amici. Per me questa è stata una grande conquista, la vacanza più bella, il giorno lavorativo più lodevole"

sabato 22 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.50) (Una bella Persona)

Ho rivisto oggi una bella persona, mi aspettava... ha detto, o meglio aspettava una mia caramella. E pensare che la prima volta l'aveva rifiutata. "Non accetto caramelle da una sconosciuta", poi non lo sono stata più, e tutto è cambiato "tra noi". Aveva continuato a raccontarmi l'essenziale, né poco né troppo, non ero più una sconosciuta, ma si sa, con la gente non si può mai dire, ed io avevo capito subito che era una persona che non amava imporsi per coinvolgere. Ironico, intelligente, a tratti geniale, con il dolore dentro, gli occhi sorridenti e molti sogni nella testa. Nei momenti in cui lo prendeva la sfiducia, la memoria gli portava conforto, le risorse interiori si adunavano in emergenza. Le persone più belle che ho conosciuto sono quelle che hanno vissuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Hanno tutte un fascino speciale le belle persone che incontro.

giovedì 20 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.49) (Metti un ventaglio nuovo sul far della stagione)

Prima vera ondata di calore con i profumi dell'estate a compensare il caldo e l'afa. Del resto che estate sarebbe senza le sue peculiarità? Cielo lattiginoso, colpevole l'anticiclone africano ? Per Noi è caldo e basta, quello che ci fa sudare solo se ci chiniamo a raccogliere un foglio dal pavimento e ci toglie il respiro anche con la finestra aperta. E mentre mi faccio vento con il ventaglio double face che mi hanno regalato stasera, tornano in mente tanti ricordi legati alla stagione. Sono nata in piena estate, per cui qualcuno sostiene che dovrei reggere bene il caldo. Dicerie, solo dicerie, lo assicuro. Poi l'intervento demolitore, quattordici anni fa. E pare ieri quel 21 giugno 2010 quando entrai in ospedale, calze, giacca e... parrucca, perfettamente in linea con la stagione. E intanto continuo a farmi vento, i ricordi sono ancora più lontani. Con i bambini al mare, all'esame di maturità con la camicetta a quadretti. E ancora più indietro... quelli dell'adolescenza e della gioventù, quando aspettavo con ansia la prima domenica al mare per farmi rossa come un gambero e mostrare così di tenerci alla tintarella. Tempi lontani, fatti di gioie innocenti e ansie puntualmente scomparse allo spuntare della luna. È incredibile quanto possa regalare un ventaglio e nello stesso tempo sfoltire dai pensieri. Refrigerio dal caldo, e ricordi ridimensionati, di questi solo il bello e il rimanente accantonato a far da promemoria quando e se sarà il caso.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.48) (Le caramelle di Italo)

Penso al mio sacchetto rosso con le caramelle, fa già tanto Natale ma non importa, dopo tutto mancano solo sei mesi. Il tempo passa in fretta, e magari fino ad allora, abituata all'ultimo cambiamento, starò molto meglio. E a proposito di caramelle, mi torna in mente quel paziente dal nome di un fiore declinato al maschile cui piaceva la caramella dalla carta rossa. Non ho mai saputo se la mangiasse o meno, perché voleva la posassi sul comodino con la promessa di portarne ogni volta. Come darsi appuntamento. Tutte le persone che incontro in reparto sono care, ma con qualcuno si entra maggiormente in sintonia, e ci si affeziona in modo particolare. Il modo garbato di porgersi, lo sguardo che trasmette tenerezza, le parole di speranza senza alcuna pretesa... e in più oggi una busta con tante caramelle alla frutta, Lui è tutto questo, senz'altro molto di più, ed è così che mi ha preso Cuore e pensieri. È ora tarda, scarto una delle Sue caramelle, e penso che tanta dolcezza meriterebbe un successo, la fede che l'accompagna fosse più di un sostegno. Le caramelle, modalità d'approccio che almeno un monosillabo riporta. Con Italo si potrebbe anche farne a meno, accoglie, accetta sempre, e oggi ha voluto ricambiare. Grazie... gli ho detto. Grazie a Voi, perché ci siete, e alla prossima, mi raccomando. Il semplice ed affettuoso saluto arriva come un abbraccio stretto, quello fisico che rassicura e fa sentire a casa, dove è solo amore e nulla può far male.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.47) ("È bello leggere i tuoi profondi pensieri"...)

Eppure per me sono semplici pensieri, al massimo riflessioni, notano gli altri la profondità. Dote naturale, mia peculiarità la profondità abissale che mi attribuiscono? Poche parole per esprimere in modo efficace, l'essere riflessiva al massimo grado. Profondità abissale, mi piace questa espressione, ha fascino e sa d'infinito. Mi è venuta estemporanea, come accade nei periodi, appunto... di riflessione al massimo grado ed oltre. E in tali momenti però io mi sento doppia. La Mary che procede ed è sempre un passo avanti e l'Altra che resta ferma o addirittura torna per un tratto indietro. La prima è consapevole di non essere unica, si volta ma non riconosce la seconda perchè troppo lontana e a questo punto resta smarrita e si ferma anch'essa. L'Altra ad un certo punto la raggiunge, ma entrambe sono troppo stanche e il ricongiungersi lascia senza forze. Spesso mi sento così e vorrei tanto essere sempre "semplicemente io" perchè questo significherebbe andare per un'unica strada, la mia... senza se senza ma, senza alcun condizionamento. Ci sto lavorando comunque, e pur con fatica la Mary sicura e determinata si impone sempre più. Crescere è dura, scegliere comporta grande responsabilità. Ma la Fragilità ha una marcia in più. La capacità di arrivarci prima, col pensiero.

martedì 18 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.46) (Importante per continuare a...)

Ogni tanto un input a rinfrescare la memoria ci sta, per far sì che nulla sia per scontato e nuovi stimoli diano impulso ad un'attività sempre più importante. "Sognai, e vidi che la vita è gioia; mi destai, e vidi che la vita è servizio. Servii, e vidi che nel servire c’è gioia" - Rabindranath Tagore - Non siamo qui per restare isole nel mare dell'indifferenza. C'è tanto da fare solo che lo si voglia, e a volte non servono neanche grandi cose. Un flashback... Michele, marito di una paziente, una volta mi definì in un modo curioso. Ricordi...? Lui mi guarda perplesso, poi il Suo sguardo si illumina mentre annuisce. Lo precedo... un "generatore di corrente" che rigenera ricaricandosi. Non l'ho mai dimenticato. E non dimenticarlo mai. Perché Tu sei questo e non solo. E poi sorridi, sorridi sempre. Si veicola così il bene che si rigenera. Le risorse più importanti sono dentro di Noi. Dobbiamo averne consapevolezza per potercela cavare in ogni situazione. A volte salvezza e motivazioni risiedono proprio nella profonda conoscenza di se stessi.

lunedì 17 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.45) (Immagina)

Sei gatti e due anime che comunque cercheranno di aggiustarsi la stagione, vedendo il lato positivo della cosa. Libertà e divertimento, tra rotoli di asciugoni strappati, tiragraffi ridotti ai minimi termini, topolini di pezza e palline tra i piedi. Magra consolazione? Quando per un motivo o l'altro non si può, meglio non farsene una fissa e cavarsela con ciò che resta, ricorrendo alla buona volontà e pure alla fantasia. Chi lo dice che per andare da qualche parte bisogna necessariamente spostarsi? Puoi sempre immaginare, e come per magia cambierà lo stato o la condizione. Immagina... ad esempio, un sabato pomeriggio di giugno, ora di pennichella, gli altri a riposare e tu a disfare le valigie. Sei in vacanza? Forse si, se pensi che non sono le buste con la spesa settimanale quelle che sistemi. E ancora, immagina... sei sul ponte della nave, in crociera e il vento ti accarezza il viso. Sarà sufficiente chiudere gli occhi, e balcone, e panni stesi, e ciclamini a riposo in un attimo non saranno più finché lo vorrai. Fantasie? No. Solo realtà a modo mio. E per tornare ai Nostri gattini, reali e miagolanti, se un anno fa un'"anima pia" li pose appena nati davanti alla serranda del box, un motivo ci sarà. Si è convinta pure la cagnolina, che sognava una vecchiaia serena, e ora si vede costretta ad una seconda gioventù. Va bene, doveva andare cosi. “Dunque faceva caldo, era bel tempo, tutto in ordine tranne la mia testa.” - Franz Kafka -

domenica 16 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.44) (Oggi fosse stato manco venerdì 17!)

Uno dopo l'altro gli intoppi, e ora praticamente a notte inoltrata, la mente necessita di un reset, come fosse sovraccarica di dati, errori, virus non solo non voluti ma pure provenienti da fonti impensabili. Da Chi per esempio è vicino, scruta per cogliere la vulnerabilità del momento e poi scarica addosso ogni tossicità. Per fortuna io scrivo, anzi penso e scrivo, e poiché col tempo e ancor più con l'esercizio i pensieri scorrono veloci come nuvole rosate nel cielo di primavera, scrivo di getto. Eppure quando rileggo trovo le parole per correggere nell'espressione i pensieri del momento, moderate e pacate... garbate, insomma giuste. Alla fine mi congratulo con me stessa, riuscire ad esprimere ciò che sento, far sì che Altri possano sentirsi come mi sento io, e poi riflettere senza mettere da parte una punta di leggerezza, è una gran bella cosa. Mi sa che continuo così, magari mi disintossico pure dalla tossicità scaricatami addosso. Perché mi sento già meglio. E poi dà motivazione ad andare avanti e impegnarmi maggiormente. Anche e soprattutto quando le parole non sono scritte ma dette a voce, quando il tempo... spazio tra le emozioni... è necessariamente breve, e il rischio di dire corbellerie fuori luogo o che feriscono è molto elevato. Bisognerebbe pensare prima di parlare, ma tempo non c'è. Allora che fare...? Se provassimo a ripeterle quelle parole come fossero a Noi rivolte, chissà... Forse scopriremmo che non sono appropriate e neanche dette con la giusta modalità. Così eviteremmo il danno più frequente e grave... sconvolgere alcune certezze che aiutano ad andare avanti, turbare gli animi, ferirli... Questo servirebbe invece del rimprovero acido e diretto che alla fine sortisce l'effetto contrario, lasciando tanta amarezza per la delusione.

sabato 15 giugno 2024

❤ SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.43)) (Pensavo...)

Al mio lavoro quotidiano, a quante volte accuso fatica pur essendo grata di questi anni in più concessi. Ne gusto ogni momento, è vero, però a volte perdo fiducia perché penso di non farcela. Magari qualche grazie non guasterebbe, in famiglia si dà tutto per facile e scontato. So comunque di non essere l'unica a viverla così. Così anche questa giornata è andata, a casa nostra è stata di festa e in più ufficialmente abbiamo dato inizio alle ricorrenze che ci riguardano, tutte in estate. Ora i gattini dormono, ognuno sulla propria amaca. La cagnolina riposa nella cuccia, riposa ed è sempre all'erta finché non sarà smorzata l'ultima luce. Il mio compagno di vita è davanti alla televisione e sonnecchia. E finalmente io sono qui per la buonanotte, in realtà a scrivere, ogni "scusa" è buona, perché resta sempre il mio piccolo sogno da realizzare ogni giorno. Ho un mio personale pensiero riguardo ai sogni, l'ho elaborato per farne qualcosa di utile e concreto. Io scrivo e poi rileggo più volte. Le cose che scrivo diventano così "linee guida" della mia vita, una bozza, una traccia da seguire. Scelte pensate, azioni coraggiose, qualcosa pure controcorrente, realtà modellata seguendo i consigli del Cuore.

venerdì 14 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.42) (Tu hai un pensiero per tutti...)

Non ho replicato, perché mi pare cosa talmente ovvia... Facciamo parte di un universo, e poi ognuno è al centro del suo piccolo mondo, con le persone che lo amano da sempre, con quelle che la Vita gli ha fatto incontrare, con gli amici che ha scelto. E allora come si può non avere pensiero per tutti...? Preambolo necessario. Perché desidero giocare d'anticipo. Mezzanotte è passata da non molto, comunque è già 13 Giugno. Il calendario avvisa. 13 Giugno - Sant'Antonio da Padova Del calendario in verità non avrei avuto bisogno, il santo in questione ce l'ho in casa. Quindi i miei primi auguri sono per Lui, che mi sopporta da una vita, e a seguire ... Buon onomastico agli amici del gruppo che onorano il nome del santo da Padova. A tutti gli Antonio, Tonio, Tonino e Antonia, Antonietta, Antonella... Auguri! Continuiamo insieme, andremo spediti. Restiamo uniti, insieme e non ce ne pentiremo.

giovedì 13 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO ( n.41) (Eugenia)

Credo che a Lei non potesse essere dato altro nome. Perché nel pronunciarlo è musica e sorriso, è dolcezza e consapevolezza. Come è Lei, quando la incontro o la penso... La mitezza è come una torcia sempre accesa, che ci aiuta a ritrovare il nostro cammino interiore, anche nelle notti oscure dell’anima - Eugenio Borgna - Eugenia. Etimologicamente, "nata bene". Ecco... replica... solo nata bene. E sorride strizzando gli occhi. Oggi le ho detto... E tutte le volte che sei rinata? Ne hai attraversate così tante... Hai ragione... ha risposto... e ho imparato a elaborare perché non fosse un problema tira l'altro. Eugenia. Che rinasce ogni volta, sempre più mite e consapevole. Coraggiosa, forte della Sua fragilità, non provò sgomento, in tempi non sospetti, di ricominciare da un'altra parte. Mi raccontò la Sua storia, e non so perché per un bel po' di tempo mi venne spontaneo chiamarla Vittoria. Ci penso ora, forse perché da quando la conosco ha negli occhi un forte spirito di rivalsa. Nonostante tutto.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.40)SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.40) (La Continuità ripaga sempre)

Una buona memoria non deve saper contare solo pecche e peccatori, ma ricordare meriti e riconoscere pure Chi merita. La Nostra Anna Grazia Di Pumpo da oggi è nuovo membro del Consiglio Direttivo. Per essere efficaci occorre continuità. L'impegno discontinuo cancella il buon operato, fa dimenticare le persone. Lei invece sempre presente e puntuale, umile e disponibile ha dimostrato di avere a cuore il GAMA. All'unanimità le è stato riconosciuto merito e quindi affidato l'incarico, da Lei non considerato onere ma onore. Ad Anna Grazia la Nostra gratitudine per aver accettato. Continuità. Non si calca sabbia spazzata dal vento, ma "terra viva" ove si semina. La Vita va custodita anche come principio. Bisogna resistere e tenerci per proteggerla, la Vita. Perché non finisca con l'esistenza. Continuità... che parola meravigliosa. Sta bene con felicità ed eternità. E' l' "accento" a fare la differenza, sottolinea che non si finisce mai di essere. Da me a Te... serenità, e pure qui l'accento ci sta. Con il breve incontro di oggi si conclude a tutti gli effetti l'anno sociale.

martedì 11 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.39) (Farsi rialzare)

Questi ultimi due giorni di grande calura hanno fatto ingiallire le foglie dei miei cinque ciclamini. Così li ho potati e messi insieme in quell'angolo ombreggiato del balcone, a ricordare come si fa a cadere e farsi rialzare interi o quasi. Sono cinque dei ciclamini del GAMA, conservati nel corso degli anni, ad ogni inizio estate presto le cure necessarie e poi al sicuro, in attesa di un altro autunno. Stamattina sono caduta sulle ginocchia, e a parte il dolore, mi è preso lo sgomento perché non riuscivo a rimettermi in piedi. Ho chiamato mio marito, a Lui mi sono appoggiata, e pian piano ho ripreso il ritmo. Ma cosa c'entra questo con il ciclamino? Ho interpretato il tutto come messaggio. Piccolo essere, dai fiori vivaci e delicati, resiste ai venti della cattiva stagione, anzi si fortifica. Non chiede altro che un po' di cura quando non è più tempo, e da solo non può riprendersi. È il momento di dargli meno acqua e immaginare la prima fogliolina a settembre. Nulla è scontato e va coltivato giorno per giorno anche con un semplice gesto. È sentimento che rinverdisce, mentre le foglie gialle ne tolgono il vigore. Ma ancora una volta, grazie alle cure il ciclamino stupirà. Tornerà la sua stagione, magari con meno fiori, ma ci sarà. È dono d'amore.

lunedì 10 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n. 38) (Per tutte le volte che...)

... mi son sentita ripetere... Andare sistematicamente in ospedale, chi te lo fa fare?...
ho capito come avrei vissuto il tempo in più concesso. Innanzitutto per gratitudine e con serietà in ogni impegno, e coerenza, estrema a costo di sofferenza. E dopo anni, ancora... ... ma Chi te lo fa fare. È sufficiente che ti fai vedere ogni tanto, poi delega. Pensa alla salute, non ti è bastato ciò che hai vissuto? Stai a casa, o riposa, o... prega! Ecco si, prega. Serve sempre. Io prego ma faccio anche altro, non mi lavo la coscienza per mantenere le mani pulite, me le sporco e stranamente poi mi guardo allo specchio e trovo riflessa la trasparenza della mia coscienza. Una caramella, un fiocchetto colorato, un sorriso... e mi pare aver donato il mondo intero... Grazie... sei molto gentile, ci coccoli, fai sentire bene. Per così poco!?... penso, poi rifletto e trovo l'affermazione in fondo giusta. Quei minuti trascorsi lentamente costituiscono una "cura" in più... un accudimento tenero, tanto simile a quello dedicato ad un bambino piccolo che ne ha bisogno per crescere e poi trovare "armoniosa autonomia". Bella spiegazione ho trovato... mi ripeto soddisfatta mentre col mio sacchetto vado da una stanza all'altra, devo spesso darmene una per motivare ciò che faccio, e in un certo senso approvarmi. Non sono perfetta ma cerco di fare il mio meglio... non ho titoli né lauree... Per fare quello che fai tu, i titoli non servono... basta il Cuore. Mi disse un giorno una persona... Sai come si dice... è il bidello ad aprire la scuola, e poi tutto si mette in moto. Andai via con queste parole che "scorrevano" in mente. Poi le fissai su un foglio, perché fossero per sempre la mia motivazione. Aprire le braccia per accogliere, stringere ed aiutare.

domenica 9 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.37) (Stamattina ho scritto...)

Ti accorgi che tutto è una folata di vento. Quanto dura una folata? È così rapida che non puoi saperlo. Passa veloce, questo è certo. Nulla dura per sempre, e questa che forse è tra le poche certezze, diventa motivo di speranza. Non si deve perdere la fiducia mai, passano le bufere, la quiete torna sempre. E c'è da fare per prepararsi a navigare in acque tranquille. Rileggo e per fortuna mi rendo conto della positività di ciò che sto scrivendo. E pensare che l'idea è nata da una notizia triste. La morte in solitudine dopo una vita trascorsa alla continua ricerca di sé. E pare ieri il suo inizio, una giornata intera a correre per ritrovarsi a sera, col buio e la solitudine unica compagna. E comunque è passata, per Chi non è più finalmente pace, e per Noi ulteriore consapevolezza. Prima del vento forte ed improvviso, fare tesoro dei mutamenti di ogni stagione. Ci appartengono. Chi più, Chi meno elabora i timori e le paure. Ognuno cerca di lasciarsi alle spalle la piccola crisi personale. Colmando lo spazio vuoto nell'animo, ci riforniamo di motivazione per riprendere il cammino. Perché tutto passa, anche l'apparente impossibile. Occorre affidarsi al Tempo, che chiede solo di dargli il "giusto tempo" e la docilità nell'attesa.

venerdì 7 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.36) (La compassione... quella giusta)

Mi dà fastidio che si noti... E mentre parlava e così diceva, tirava giù la manica arrotolata della camicetta. Le malattie non si comprano, è vero ma ugualmente non sopporto sguardi curiosi o pietosi. Già, perché una garza intrappolata in una sottile rete sul braccio non può passare inosservata. Mentre si ha fame di normalità, a tal punto da dimenticare il più o meno recente passato, e si vive il "presente" non facendosi vittima ma interprete con passione. Ed è la "compassione" nel significato letterale del termine che si cerca, quella che viene dal Cuore e fa compagni per un certo percorso, non la pietà nel senso di commiserazione. Un tocco per approcciare, una carezza per accogliere. Per due anni ne perdemmo l'abitudine fisica, cercando di rimediare con lo sguardo e la parola, questa addirittura anche da lontano. "Non è un'abitudine per me ma una carezza sul Cuore sapere che ci sei". È il testo di un sms inviatomi tempo fa, e anche se l'autore era persona a me nota, l'emozione fu tanta, da batticuore. Come fosse compagno di un mazzo di rose rosse da un ammiratore. È ché si nomina il Cuore, appunto e nel Cuore risiede ogni sentimento... Affetto, Amicizia, Simpatia o quant'altro sono forme nobili d'Amore. E fa piacere essere ricordati, perché amiamo essere amati.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.35) (Un sorso d'acqua e una boccata d'aria fresca)

Un sorso d'acqua e una boccata d'aria appena fuori sul balcone, nel pigro andare della sera, dopo che ho ripreso a sfaccendare. Il tempo scandisce le Nostre vite che si intrecciano con quelle altrui, ed è inevitabile risentirne perché siamo tutti insieme parte dello stesso universo. Vicende si alternano ad eventi, come querce o fuscelli battuti dal vento ne restiamo in mezzo, frastornati ci ritroviamo interi. C'è poco da mostrarsi diversi. Un sorso d'acqua fresca porta ristoro, e quiete nel fluttuare di stati d'animo contrastanti. Sei stanca? Mio marito conosce bene reazioni e atteggiamenti che mi appartengono, eppure mi fa sempre la stessa domanda. Un po'... rispondo... ma più che stanca, sono in affanno, perché temo di perdere parte del tempo che mi spetta. Una porzione minima della giornata per raccogliere i pensieri, trarne emozioni e farne risorse, e poi riflettere sul momento presente. Ascolto tante storie, sono stralci di vita vissuta, emozioni e sentimenti. Chi racconta si sofferma sul presente di dolore, fa poco riferimento al passato se non con vivo rimpianto. Questo non l'ho mai fatto, perché per me avrebbe significato soffrire di più per quello che stavo vivendo, preferivo invece cogliere "gli sprazzi". La normalità al momento per me è un po' complicata, si tratta di adattarsi, ovviamente ci sto riuscendo, ma procedo a piccoli passi per non perdere equilibrio e motivazioni, e va bene cosi. Per fortuna ho anche altro. Nuove conoscenze, dimostrazioni d'affetto non scontato, stima inaspettata. Gioia sotto mentite spoglie, colta da un altro punto di vista. Perché la gioia è un dato oggettivo, non passa mai, come il sole è solo a tratti offuscata. Bisogna solo esserne convinti, tutto qua. Quindi, facendo il punto della situazione. Sei gatti e un cane da accudire, un marito e un figlio cui pensare, una figlia lontana sempre nei pensieri, e poi quella gioia che si trasforma in energia... che altro desiderare? Non posso, non devo lamentarmi.

giovedì 6 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO ( n.34) (Il tempo per lasciar andare)

Siamo venuti al mondo nudi, andremo via nudi. Il concetto è semplice ed essenziale. Non c'è bisogno di tanto per considerarsi vivi, e se pure negli anni ci fossimo riempiti di cose, pensieri, e molto altro, dovremmo essere disposti a lasciar andare tutto o quasi. Trattenere il meglio che è stato e lasciar andare le zavorre che pesano sull'animo. Ritrovare l'amore per se stessi, recuperare i "si" che ci siamo negati troppo a lungo. Diventare consapevoli prima che sia troppo tardi. È che allontaniamo sempre l'idea di un'esistenza coi limiti, primo fra tutti il tempo. C'è tempo, continuiamo a ripeterlo, forse per darci l'illusione che dipende da Noi quanto ci è dato per fare, per coltivare le relazioni, per realizzare progetti. E il "Qui e Ora"? Va da sé, inconsapevolmente. E desidero dare spazio al Perdono, perché è ciò che serve a rendersi la vita meno difficile. Alla fine ci si può sentire sereni quando si perdona, e questo perché, riconciliati col dolore ricevuto, si è pronti a lasciarlo andare, ricavandone un'esperienza. È onestà d'animo quella che si richiede perché l'esistenza evolva, bisogna guardare avanti... questo necessita, e solo così il Perdono riacquista il senso del termine, diventa cioè "come un dono" per Chi lo concede e lo riceve, perché differenza non c'è. Mi dispiace aver abbandonato lo yoga durante il periodo di cura... Ha confessato oggi Severina al termine del Suo percorso. Non sarà stata magari la scelta più giusta per Te in quel momento? Ho replicato, perché sono convinta che un traguardo così importante di tutto abbia bisogno tranne che di rimpianti. Ho ripreso a dipingere, sai...? Penso di poter farlo ora più liberamente, in pensione senza limiti di tempo. È sano regalarsi il giusto tempo per non aver rimpianti né lasciarne ad altri.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.33) (Noi... insieme per un arrivederci)

Diciottesimo e ultimo incontro GAMA per quest'anno. Si è parlato di "stigma" in senso lato, e in campo oncologico. Ognuno ha condiviso una propria esperienza a proposito. Tempo di bilanci e ricordi, quest'ultimi ci faranno compagnia quando sentiremo la mancanza dei Nostri appuntamenti quindicinali. Così oggi si chiude, grati e senza rimpianti, già proiettati verso il futuro prossimo venturo. Qui e ora, ordine, sapienti scelte... e alcuna fretta. Incontro quindi a tutta condivisione, come sempre assai proficuo, partecipazione attiva e conclusione in "dolcezza". Un pensiero che dà giusto valore al passato, e considera il presente come indispensabile passaggio ad un futuro migliore. "Non sempre le cose buone finiscono davvero. Restano da esempio, sospese perché cose migliori abbiamo il tempo per un proprio spazio". Ah, dimenticavo. Riferirò circa l'ultimo tema trattato, lo stigma, quel marchio che a volte ci si ritrova addosso, di cui ci si accorge quando si ha la sensazione, poi comprovata dai fatti, di essere trattati in modo diverso.

martedì 4 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.32) (Autostima... questa sconosciuta)

Detto da me, sembrerebbe strano, eppure ci fu un momento... quel momento che tanto mi costò. Oggi ho avuto una conversazione telefonica che mi ha riportato indietro nel tempo, ai miei vent'anni. È incredibile. Epoche diverse ma situazioni e stati d'animo assai simili. Sentirsi bloccati, sempre secondi, convinti di essere delusione per tutti. “Se cresci senza nessuno che ti dica che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto che ti rassicuri dandoti il tuo posto al sole nel mondo, niente sarà mai abbastanza per ripagarti di quel silenzio. Dentro resterai sempre un bambino affamato di gentilezza, che si sente brutto, incapace e manchevole, qualsiasi cosa accada. E non importa se, nel frattempo, sei diventato la più bella delle creature.” - Ferzan Ozpetek - L'Autostima non è un bene in dotazione, la si costruisce passo dopo passo, sin dai primi giorni di vita e ha a che fare, soprattutto con il rapporto instaurato dai genitori, con la loro capacità di infondere sicurezza e fiducia. Un bambino si basa solo su criteri esterni per confermare il proprio valore. Si aspetta che siano le persone più vicine, genitori, nonni, insegnanti a dimostrare gentilmente amore e approvazione. Benedetta autostima, va coltivata è vero, ma occorre pure che qualcuno il seme l'abbia posto, protetto... accarezzato. Racconto un po' di me... Diligente e studiosa con ottimi risultati fino all'ultimo anno di liceo, quando portavo a casa un bel voto forse mi avrebbe fatto bene qualche elogio in più, invece andavo avanti da sola, vivendo di rendita. Secondo il pensiero di mio padre, ogni volta facevo appena la metà del mio dovere. Così cercai di fare in fretta l'altra metà, concludere, ma senza luce, calore mi persi nell'errata convinzione che mai sarei diventata ad "alto fusto". Il resto è noto, come lo è altrettanto che sono qui, e dopo tante occasioni perse e inutile sofferenza, ho compreso che avrei dovuto ad un certo punto rendermi autonoma dal modello paterno. Oggi posso dire di essermi riscattata da quella parte di passato che tanto mi costò. Soprattutto ne ho guadagnato in gentilezza, perché se vero è che ne dono tanto, lo è altresì che ne ricevo altrettanto.

lunedì 3 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.31) (E per concludere senza "problemi"...)

La soluzione? Analizza il problema stesso. Ciò che cerchi può essere proprio lì, come si evince da una storia vera, quella de... IL TENNISTA DAL TALENTO INTRAPPOLATO Un giovane tennista era un vero e proprio talento in campo. Geniale e vivace non perdeva una partita. Fu notato da molti fin quando una federazione prima di tutti lo ingaggiò con ottimo contratto. Contratto buono ma anche schemi e regole da osservare. Il giovane comprese subito che per lui, abituato a giocare con modalità libera, seguendo l'estro del momento, non sarebbe stato facile. Comunque cominciò a provarci, imparò schemi e regole, mise in atto, ma da allora in poi non riuscì ad aggiudicarsi un set. Che cosa gli stava accadendo? Dov'era finito il giovane campione? La federazione restava delusa ma insisteva sulla severità delle regole, e lui di rimando perdeva fiducia in se stesso ogni giorno di più. Le persone a lui vicine gli suggerirono più soluzioni, dal prendere rigorose lezioni da un maestro qualificato, al mandare al diavolo tutto e tutti. Ad un certo punto però il giovane, alquanto demoralizzato, si rivolse ad uno psicoterapeuta, che analizzando il "problema" punto per punto, gli suggerì di "far finta" di seguire le regole ma dimostrando di non capirci nulla, e intanto giocando a suo modo avrebbe sicuramente ripreso a vincere. Così fu, e alla fine la federazione dovette arrendersi. Voleva il campione? E allora non contava il "come", importante era raggiungere l'obiettivo, vincere. Concludo con una citazione che mi pare attinente alla storia ed esplicativa. "La creatività può risolvere quasi ogni problema. Lo stesso atto creativo, la tendenza ad essere originali evitando percorsi mentali abituali sconfigge qualsiasi problematica" - George Lois -

domenica 2 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.30) (Come un sasso nello stagno)

Metti una superficie d'acqua, piatta e al sole. Ai Tuoi piedi sassi di più dimensioni. La tentazione è forte, ne prendi uno e lo lanci. Cerchi concentrici sempre più ampi catturano l'attenzione, e ti senti preso a tal punto che non riesci ad allontanarti. E continui... continui a farlo, perché ti senti artefice di un piccolo miracolo. Metafora simil poetica del tempo che vivo da "quel giugno" in poi... L'ho ripetuto in più occasioni. Chi entra nella mia vita non ne esce più. Lascia ciò che può, per me comunque un dono che traduco in ricchezza di insegnamenti e ricordi. E faccio tutto mio, ed è con me sempre, bagaglio indispensabile per la mia quotidianità fatta di riflessioni e riprese in gratitudine. Perché da allora non posso che esser grata, e di "allegria pensosa" ricaricarmi. Tornando a casa dopo il servizio in ospedale, sento il bisogno di far silenzio dentro me. Per elaborare racconti di vissuti, sguardi, persino silenzi. Libera da alcuna forma di pregiudizio, ascolto e ovviamente non giudico, perché in quel momento vedo la nudità di un animo che desidera il velo della compassione. Basta poco per mostrare di tenerci tanto, emozionarsi ed anche commuoversi insieme ad esempio, e poi ringraziare per la ricchezza avuta in dono. Sono cose che migliorano i giorni. Io non ho cambiato la mia esistenza, la realtà che vivo è sempre la stessa, ho mutato solo gli orizzonti.

sabato 1 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.29) (Non ho mai tempo o non ho più tempo?)

Qualcuno oggi si sarà chiesto che fine avessi fatto. Dispersa, avranno pensato, e invece semplicemente persa tra le ore di questa giornata. Adesso che è quasi notte fonda si affollano i pensieri. Scene da un giorno che scivola via. Primo mattino, la casa è silenziosa. I Nostri gattini fanno il loro primo pasto. Li osservo, trovo siano cresciuti tantissimo. Ma quanto tempo è che sono con Noi?Sembra ieri ed è già trascorso un anno. Il tempo va e Noi non ce ne accorgiamo. O meglio personalmente me ne rendo conto quando mi manca ed ho decine e decine di cose da fare. Praticamente sempre... esclama sornione Chi con me divide la vita ormai da molti anni, e "ob torto collo" finge di subire quest'ultimo quarto ma in fondo è contento perché non pensava a tanto, anzi forse non credeva neppure possibile mettere insieme questi altri anni, insieme... Lui ed io. Ci penso sempre a questa cosa, ogni giorno ed è una sorta di "laude" laica ammirando il sole quando c'è, e il cielo che c'è sempre. Certezze senza tempo. Mi dispiace solo che non ho mai tempo, anche solo per sostare e riflettere, magari anche per un piccolo progetto. Dopo tutto che c'hai da fare? Chiede il solito sornione. Rispondo con sufficienza e finta indifferenza... Poco, molto poco. Aiutare, tener compagnia, piangere e sorridere. E ancora incalzando... Ma pure... cucinare, lavare, rassettare e avere a mille, pensieri per la testa. Intanto vorrei fare di più, molto di più. Vorrei il tempo doppio. Che il giorno avesse il doppio delle ore... che quei "giorni dedicati" non fossero solo due ma sei. In modo da non dover contare i minuti che passano veloci, perché così non sarebbe se il tempo fosse abbastanza, potessi sostare quanto mi va o fosse necessario. Sono consapevole però che non ho più tempo, e quello che è e poi sarà dovrò farmelo bastare. Ristretto, concentrato, e in particolare senza rimpianti.