Pomeriggio al Centro Polivalente di Parco San Felice per il consueto incontro del GAMA e serata al Teatro "Umberto Giordano" per beneficenza.
Staccarsi per poche ore dalla "normalità" ed immergersi in una realtà che coinvolge sempre più persone, dall'una e dall'altra parte. Un mondo incredibile.
L'incontro odierno è stato fortemente voluto dall'oncologo che ha poi relazionato, impostato in modo aperto, dopo aver riscontrato la scarsa informazione tra i pazienti presi in cura. Essere consapevoli di ciò che si ha, conoscere il percorso da affrontare, parlare senza reticenze diventa parte attiva della terapia stessa, scelta quindi e non subita.
Il dott. Piergiorgio Di Tullio è un oncologo molto giovane, è arrivato nel reparto di Oncologia Medica degli OO.RR. di Foggia solo un anno e mezzo fa, ma ha fatto in fretta ad acquistare stima ed affetto da parte di tutti. E' un ex paziente oncologico pure Lui, e opera da medico con gli occhi da uomo, conosce l'ansia e le paure, sa quanto possa essere gravoso anche il minimo dubbio, è cosciente che una patologia oncologica coinvolge non solo Chi ne viene colpito ma la famiglia intera, grande punto di forza se adeguatamente supportato. Quindi un medico oncologo, una volta considerato solo "chemioterapista", ora deve essere in grado di prendere in carico "persone" e non limitarsi a "curare" malati, c'è infatti grande differenza appunto tra curare e "prendersi cura" che equivale ad accarezzare l'anima di Chi mette la propria vita nelle mani di un Altro.
Ha posto in rilievo l'importanza dell'informazione, e a tale scopo ha spiegato nel dettaglio come ha origine il cancro, partendo dalla piccola cellula, decima parte del punto lasciato da una matita sul foglio, quindi invisibile, e pur capace per infinite cause (ambientali, alimentari, genetiche, ecc.) di crescere e aggregare. Ha illustrato la sinergia tra Chemioterapia, Targeted terapia, Immunoterapia, gli esiti felici e i perché degli insuccessi, essendo ogni caso a se stante e perciò oggetto di osservazione e cauti tentativi. Si è dilungato sulla spiegazione di sigle e termini, come TNM (grandezza, diffusione e metastasi), specificando che anche con metastasi oggi è possibile addirittura guarire o almeno essere curati, quindi cronicizzare la malattia.
Ha infine aperto all'assemblea, rendendosi disponibile a chiarire dubbi e rispondere a quesiti. La risposta è arrivata sollecita anche per il clima amichevole instauratosi, infatti persino gli uomini, solitamente restii per fattore culturale a parlare di problemi riguardanti la patologia prostatica, non hanno esitato a fare domande cui è stato risposto in modo adeguato ed ampio.
Il dottor Di Tullio, ha concluso con una metafora da "esperto" a 360°, ovvero da medico ma ancor più da persona che ha vissuto la malattia, e nel modo giusto vedendone le "opportunità".
La vita è come un piano inclinato su cui scivoliamo lentamente nella normalità, per cui tutto è scontato e a volte neppure notato. Poi ad un certo punto si presenta un muro, fatto di ansia, paure e sofferenza e tutto si ferma, non si può vedere oltre, e allora non resta che guardare dietro e cercare di recuperare nelle piccole cose la gioia persa, e poi intorno per scoprire così un "Mondo incredibile", fatto di Persone, e note per Altri forse indifferenti, ma per Chi è fermo, come ibernato, dal calore e colore inaspettati.
(continua...)
Staccarsi per poche ore dalla "normalità" ed immergersi in una realtà che coinvolge sempre più persone, dall'una e dall'altra parte. Un mondo incredibile.
L'incontro odierno è stato fortemente voluto dall'oncologo che ha poi relazionato, impostato in modo aperto, dopo aver riscontrato la scarsa informazione tra i pazienti presi in cura. Essere consapevoli di ciò che si ha, conoscere il percorso da affrontare, parlare senza reticenze diventa parte attiva della terapia stessa, scelta quindi e non subita.
Il dott. Piergiorgio Di Tullio è un oncologo molto giovane, è arrivato nel reparto di Oncologia Medica degli OO.RR. di Foggia solo un anno e mezzo fa, ma ha fatto in fretta ad acquistare stima ed affetto da parte di tutti. E' un ex paziente oncologico pure Lui, e opera da medico con gli occhi da uomo, conosce l'ansia e le paure, sa quanto possa essere gravoso anche il minimo dubbio, è cosciente che una patologia oncologica coinvolge non solo Chi ne viene colpito ma la famiglia intera, grande punto di forza se adeguatamente supportato. Quindi un medico oncologo, una volta considerato solo "chemioterapista", ora deve essere in grado di prendere in carico "persone" e non limitarsi a "curare" malati, c'è infatti grande differenza appunto tra curare e "prendersi cura" che equivale ad accarezzare l'anima di Chi mette la propria vita nelle mani di un Altro.
Ha posto in rilievo l'importanza dell'informazione, e a tale scopo ha spiegato nel dettaglio come ha origine il cancro, partendo dalla piccola cellula, decima parte del punto lasciato da una matita sul foglio, quindi invisibile, e pur capace per infinite cause (ambientali, alimentari, genetiche, ecc.) di crescere e aggregare. Ha illustrato la sinergia tra Chemioterapia, Targeted terapia, Immunoterapia, gli esiti felici e i perché degli insuccessi, essendo ogni caso a se stante e perciò oggetto di osservazione e cauti tentativi. Si è dilungato sulla spiegazione di sigle e termini, come TNM (grandezza, diffusione e metastasi), specificando che anche con metastasi oggi è possibile addirittura guarire o almeno essere curati, quindi cronicizzare la malattia.
Ha infine aperto all'assemblea, rendendosi disponibile a chiarire dubbi e rispondere a quesiti. La risposta è arrivata sollecita anche per il clima amichevole instauratosi, infatti persino gli uomini, solitamente restii per fattore culturale a parlare di problemi riguardanti la patologia prostatica, non hanno esitato a fare domande cui è stato risposto in modo adeguato ed ampio.
Il dottor Di Tullio, ha concluso con una metafora da "esperto" a 360°, ovvero da medico ma ancor più da persona che ha vissuto la malattia, e nel modo giusto vedendone le "opportunità".
La vita è come un piano inclinato su cui scivoliamo lentamente nella normalità, per cui tutto è scontato e a volte neppure notato. Poi ad un certo punto si presenta un muro, fatto di ansia, paure e sofferenza e tutto si ferma, non si può vedere oltre, e allora non resta che guardare dietro e cercare di recuperare nelle piccole cose la gioia persa, e poi intorno per scoprire così un "Mondo incredibile", fatto di Persone, e note per Altri forse indifferenti, ma per Chi è fermo, come ibernato, dal calore e colore inaspettati.
(continua...)
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