Giornata in casa e tanta introspezione. Ho bisogno di capire per prima me stessa e poi gli Altri.
E' un lavoro che desidero fare ogni tanto, non serve alcun ambiente speciale, non ho bisogno di fermarmi per meditare. Rifletto con seria leggerezza mentre sono in attività, come stamattina... sfaccendavo e pensavo, poi visto le motivazioni, concludevo ogni giro di pensieri con la stessa domanda.
Perché ci si deve complicare l'esistenza a priori, e ad ogni soluzione di problema far presente un altro problema, e poi contraddirsi, e dare addosso sia pure verbalmente a chiunque capiti a tiro?
Riconosco che qualche volta fu così anche per me, per breve tempo, perché da accomodante quale sono sempre stata finivo col prendermela con me stessa, in un giro vizioso che di certo non mi faceva bene ma almeno non feriva nessuno. Perché in certe "diatribe" c'è sempre il rischio di soffrire in due o anche più, a seconda dei casi.
Col tempo poi ho imparato a farmi scivolare tutto di dosso, è andata bene, oggi mi riprendo più in fretta ma purtroppo sul momento in cui accade mi sento svuotata, svilita nella mia persona, ridotta a sacco da prendere a pugni a mo' di sfogo, poi un'aggiustatina alla meglio per rimettermi in sesto, pronta per altri "cazzotti metaforici".
Diciamo pure che sono un tantino stufa di assorbire sempre e comunque, anche quando non sono in piena forma e con qualche "problemino", perché sono la prima a dire che i problemi sono tali solo perchè c'è sempre una soluzione, altrimenti si chiamerebbero enigmi o misteri... sono stanca e a disagio. Tante problematiche reali o presunte, effetti sfortunati o ancor più frutto di scelte personali, che ovviamente mi riguardano ma non sono mie, a lungo andare mi lasciano dentro qualcosa simile a brecciolina sottile, che punge, la sposto ma punge ugualmente, solo più in là. E il disagio continua, e quando non sono presa da altro o non ho modo di distrarmi, ho la sensazione di un'attesa che non voglio. Come camminare sulle uova, temendo di romperne qualcuno da un momento all'altro. Mi manca l'aria.
In un periodo non molto lontano ho già vissuto tutto questo, mi pare aver già dato.
Dovrò far prendere respiro più spesso a Mente e Cuore aprendo la finestra che a fatica mi sono creata. Posso farlo per me io sola.
E' un lavoro che desidero fare ogni tanto, non serve alcun ambiente speciale, non ho bisogno di fermarmi per meditare. Rifletto con seria leggerezza mentre sono in attività, come stamattina... sfaccendavo e pensavo, poi visto le motivazioni, concludevo ogni giro di pensieri con la stessa domanda.
Perché ci si deve complicare l'esistenza a priori, e ad ogni soluzione di problema far presente un altro problema, e poi contraddirsi, e dare addosso sia pure verbalmente a chiunque capiti a tiro?
Riconosco che qualche volta fu così anche per me, per breve tempo, perché da accomodante quale sono sempre stata finivo col prendermela con me stessa, in un giro vizioso che di certo non mi faceva bene ma almeno non feriva nessuno. Perché in certe "diatribe" c'è sempre il rischio di soffrire in due o anche più, a seconda dei casi.
Col tempo poi ho imparato a farmi scivolare tutto di dosso, è andata bene, oggi mi riprendo più in fretta ma purtroppo sul momento in cui accade mi sento svuotata, svilita nella mia persona, ridotta a sacco da prendere a pugni a mo' di sfogo, poi un'aggiustatina alla meglio per rimettermi in sesto, pronta per altri "cazzotti metaforici".
Diciamo pure che sono un tantino stufa di assorbire sempre e comunque, anche quando non sono in piena forma e con qualche "problemino", perché sono la prima a dire che i problemi sono tali solo perchè c'è sempre una soluzione, altrimenti si chiamerebbero enigmi o misteri... sono stanca e a disagio. Tante problematiche reali o presunte, effetti sfortunati o ancor più frutto di scelte personali, che ovviamente mi riguardano ma non sono mie, a lungo andare mi lasciano dentro qualcosa simile a brecciolina sottile, che punge, la sposto ma punge ugualmente, solo più in là. E il disagio continua, e quando non sono presa da altro o non ho modo di distrarmi, ho la sensazione di un'attesa che non voglio. Come camminare sulle uova, temendo di romperne qualcuno da un momento all'altro. Mi manca l'aria.
In un periodo non molto lontano ho già vissuto tutto questo, mi pare aver già dato.
Dovrò far prendere respiro più spesso a Mente e Cuore aprendo la finestra che a fatica mi sono creata. Posso farlo per me io sola.
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