Mi si perdoni se ci torno ancora, ma non posso farne a meno soprattutto quando appare sempre più evidente come l'unica via d'uscita, la sola strategia, il passepartout che apre ogni porta. Il sorriso.
Al termine di una giornata fatta di incombenze in casa e impegni fuori, al solito stasera mi sono posta alla scrivania per lasciare qualche pensiero su cui riflettere. E quando c'è tanto e troppo e tutto non si può, e per giunta difficile sarebbe fare una scelta, allora resto quasi senza parole, come stasera. Così per cavarmela ho pensato a qualcosa che avesse caratterizzato la giornata in modo incisivo, e di nuovo mi è apparso il sorriso. E pensare che un tempo mi fu sempre scarso, al massimo misurato, con parsimonia dispensato. Poi un dì "lei" arrivò e me lo lasciò in dono, il sorriso.
Non lo fece intenzionalmente, una distrazione segnò la sua fine, e per me invece un "nuovo inizio".
Un sorriso motivato dal trascorrere del tempo e dalle belle esperienze di vita. E' diventato un abito su misura, non fa mai alcun difetto. Lo indosso sempre, non me ne separo mai, e mi sta bene in qualsiasi occasione.
Giusto, va... qualche ritocco, e nuovo appare così, volta per volta.
Oggi, ad esempio me lo sono ritrovato bello e ampio come risposta ad un complimento, e poi ancora per tirare su il morale ad un'anziana Amica che si definisce "agitata" e a suo dire si sente incoraggiata dalle mie parole "sorridenti". Magari rasserenanti?... preciso io... No, ché sorridono proprio.
E così comprendo che davvero a volte se mancano le parole o hai paura di sbagliare, basta quello e sei a posto, l'Altro ti sarà grato perché si sentirà capito e confortato.
Anche quel paziente mai incontrato prima, guarda un po', dal mio volto sorridente ha visto che si poteva fidare. A parole c'ha scritto una domanda e poi ha letto una risposta. Alla fine mi ha congedato con un appuntamento... ricorda anzi scrivilo da qualche parte, devi venire a trovarmi.
E poi stasera con amici, tra un discorso serio e una facezia, sentivo il sorriso dentro. E mi ha fatto bene, è stato balsamo, medicamento perché ora per me è tempo di controlli e l'ansia, anche se come nuvola di passaggio, ugualmente a tratti non mi risparmia.
Quindi... via d'uscita quando ti perdi, strategia nei momenti difficili per prendere e dare coraggio, un modo non artefatto che ti rende ben accetto, mostra disponibilità e col tempo manifesta prova di affetto.
Al termine di una giornata fatta di incombenze in casa e impegni fuori, al solito stasera mi sono posta alla scrivania per lasciare qualche pensiero su cui riflettere. E quando c'è tanto e troppo e tutto non si può, e per giunta difficile sarebbe fare una scelta, allora resto quasi senza parole, come stasera. Così per cavarmela ho pensato a qualcosa che avesse caratterizzato la giornata in modo incisivo, e di nuovo mi è apparso il sorriso. E pensare che un tempo mi fu sempre scarso, al massimo misurato, con parsimonia dispensato. Poi un dì "lei" arrivò e me lo lasciò in dono, il sorriso.
Non lo fece intenzionalmente, una distrazione segnò la sua fine, e per me invece un "nuovo inizio".
Un sorriso motivato dal trascorrere del tempo e dalle belle esperienze di vita. E' diventato un abito su misura, non fa mai alcun difetto. Lo indosso sempre, non me ne separo mai, e mi sta bene in qualsiasi occasione.
Giusto, va... qualche ritocco, e nuovo appare così, volta per volta.
Oggi, ad esempio me lo sono ritrovato bello e ampio come risposta ad un complimento, e poi ancora per tirare su il morale ad un'anziana Amica che si definisce "agitata" e a suo dire si sente incoraggiata dalle mie parole "sorridenti". Magari rasserenanti?... preciso io... No, ché sorridono proprio.
E così comprendo che davvero a volte se mancano le parole o hai paura di sbagliare, basta quello e sei a posto, l'Altro ti sarà grato perché si sentirà capito e confortato.
Anche quel paziente mai incontrato prima, guarda un po', dal mio volto sorridente ha visto che si poteva fidare. A parole c'ha scritto una domanda e poi ha letto una risposta. Alla fine mi ha congedato con un appuntamento... ricorda anzi scrivilo da qualche parte, devi venire a trovarmi.
E poi stasera con amici, tra un discorso serio e una facezia, sentivo il sorriso dentro. E mi ha fatto bene, è stato balsamo, medicamento perché ora per me è tempo di controlli e l'ansia, anche se come nuvola di passaggio, ugualmente a tratti non mi risparmia.
Quindi... via d'uscita quando ti perdi, strategia nei momenti difficili per prendere e dare coraggio, un modo non artefatto che ti rende ben accetto, mostra disponibilità e col tempo manifesta prova di affetto.
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