... ma solo dolci sere. Per una metafora di Vita che procede con la speranza.
Oggi ho conosciuto un nuovo paziente, nuovo per me perché prima non l'avevo mai visto.
Sono entrata nella stanza e... dormiva. Mi sono rivolta allora alla moglie...
Una caramella?
No, a Lui no. Meglio che dorme.
E in quelle parole c'ho colto una buona dose di stanchezza, in tutti i sensi e per tanti motivi...
No, assolutamente. Ci mancherebbe, io non sveglio Chi sta dormendo. Lasciamolo dormire.
Ma come ho preso a conversare con la paziente del letto accanto, Lui ha aperto gli occhi, mi ha chiesto due noci, ed intanto ha cominciato a parlare, riprendendo il discorso là dove l'avevo interrotto. Non era affatto vero che prima stesse dormendo. Forse voleva evitare me, o farla finita con una discussione, o semplicemente ricaricarsi in silenzio. Qualcosa però di quello che dicevo l'aveva incuriosito e spinto ad intervenire.
Voglio scrivere un libro...
Perché no...?! Comincia...
Voglio scrivere un libro sulla vita. Del suo mattino, la giovinezza... come era un tempo, e come è adesso. Del giorno, periodo intenso del massimo fiorire... come era un tempo, e come è adesso. E infine del tramonto... così come sono io adesso.
Non mi piace parlare di tramonti quando si tratta della Vita... ho replicato a questo punto... mi sa troppo di fine, qualcosa che muore. Meglio pensare del giorno che volge alla sera. E' bella la sera soprattutto quando si tinge di rosa, fa ben sperare nel dì che segue.
Sai che non c'avevo pensato? Forse hai ragione. Mi piace la Vita fatta di giorni che volgono a sera, si ha la sensazione che durino di più, quindi...
Quindi... ho detto io... è speranza che non muore, al massimo riposa e poi riprende con un'alba senza fine.
Che dici... potresti aiutarmi Tu a scrivere il libro della "mia Vita"?
Perché no?! Cominciamo a prendere accordi per il giorno che tornerai, e avremo tempo finché volgerà a sera.
Ecco, sono perfettamente consapevole di sembrare "strana" a molti, ma felice della "sintonia" con altri.
Per amor di precisione "puntualizzo"... sarò stata pure "montata" al contrario, ma che cosa posso farci se in questo essere alla rovescia io comunque riesco a sentirmi a mio agio?
Oggi ho conosciuto un nuovo paziente, nuovo per me perché prima non l'avevo mai visto.
Sono entrata nella stanza e... dormiva. Mi sono rivolta allora alla moglie...
Una caramella?
No, a Lui no. Meglio che dorme.
E in quelle parole c'ho colto una buona dose di stanchezza, in tutti i sensi e per tanti motivi...
No, assolutamente. Ci mancherebbe, io non sveglio Chi sta dormendo. Lasciamolo dormire.
Ma come ho preso a conversare con la paziente del letto accanto, Lui ha aperto gli occhi, mi ha chiesto due noci, ed intanto ha cominciato a parlare, riprendendo il discorso là dove l'avevo interrotto. Non era affatto vero che prima stesse dormendo. Forse voleva evitare me, o farla finita con una discussione, o semplicemente ricaricarsi in silenzio. Qualcosa però di quello che dicevo l'aveva incuriosito e spinto ad intervenire.
Voglio scrivere un libro...
Perché no...?! Comincia...
Voglio scrivere un libro sulla vita. Del suo mattino, la giovinezza... come era un tempo, e come è adesso. Del giorno, periodo intenso del massimo fiorire... come era un tempo, e come è adesso. E infine del tramonto... così come sono io adesso.
Non mi piace parlare di tramonti quando si tratta della Vita... ho replicato a questo punto... mi sa troppo di fine, qualcosa che muore. Meglio pensare del giorno che volge alla sera. E' bella la sera soprattutto quando si tinge di rosa, fa ben sperare nel dì che segue.
Sai che non c'avevo pensato? Forse hai ragione. Mi piace la Vita fatta di giorni che volgono a sera, si ha la sensazione che durino di più, quindi...
Quindi... ho detto io... è speranza che non muore, al massimo riposa e poi riprende con un'alba senza fine.
Che dici... potresti aiutarmi Tu a scrivere il libro della "mia Vita"?
Perché no?! Cominciamo a prendere accordi per il giorno che tornerai, e avremo tempo finché volgerà a sera.
Ecco, sono perfettamente consapevole di sembrare "strana" a molti, ma felice della "sintonia" con altri.
Per amor di precisione "puntualizzo"... sarò stata pure "montata" al contrario, ma che cosa posso farci se in questo essere alla rovescia io comunque riesco a sentirmi a mio agio?
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