Che gran bel giorno è questo... la "Festa della Mamma". Chissà Chi per primo lo pensò, a parte gli evidenti interessi commerciali, si trattò certamente di una bella faccia tosta, che magari la mamma l'aveva scordata o non se la curava più di tanto.
Io non ho mia madre ormai da dodici anni, e non c'è giorno che non la pensi e non la festeggi con un sorriso. A volte, a mezza voce ripeto... mamma, e se sono un po' giù subito mi animo. La "forza" di una semplice parola, dopo tutto solo due sillabe, ma che hanno colmato tutti i momenti vuoti di 52 anni della vita mia.
Sarà un caso che oggi, celebrazione a parte, il mio pensiero intensamente va a Lei?
Il momento è particolare, l'ansia si affaccia sia pure temperata dal trascorrere sereno del tempo, e poi ci sono quelle note deludenti di me stessa.
La vivo come non mai, da quando non c'è. Ma in questa domenica di maggio, per molti versi significativa, ancora di più.
Qualcosa mi è mancato, e per come sono fatta c'ho troppo pensato. E inevitabilmente ne ho sentito il peso.
Ma Chi te lo fa fare, non c' penzann'... ripeteva sempre, quando mi vedeva preoccupata o con gli occhi lucidi, nel dialetto che amava tanto e la faceva più mamma ma pure sorella e amica.
Non c' penzann', so' tutte "fesserie", i guai seri non sono questi. Tutto arriva e passa, e Tu non fa' passa' u' timp' inutilmente.
Per tutto il giorno non ho fatto che pensarci, e mi sono chiesta se alla fine Le ho dato mai ascolto.
Forse non del tutto se oggi ho sentito quel senso di vuoto o la mancanza...
Si perde sempre troppo tempo a rincorrere qualcosa, senza adoperarsi veramente per averla. Come aspettare la manna dal Cielo per diritto, e invece tutto si conquista, anche quello che pare scontato.
Non c' penzann'... ancora lo sento, quasi un sussurro. Cerco di ricordare la Sua voce, immagino un abbraccio per sentirmene avvolta, ora... mentre il pensiero va a Lei prima che questo giorno scivoli via completamente.
Io non ho mia madre ormai da dodici anni, e non c'è giorno che non la pensi e non la festeggi con un sorriso. A volte, a mezza voce ripeto... mamma, e se sono un po' giù subito mi animo. La "forza" di una semplice parola, dopo tutto solo due sillabe, ma che hanno colmato tutti i momenti vuoti di 52 anni della vita mia.
Sarà un caso che oggi, celebrazione a parte, il mio pensiero intensamente va a Lei?
Il momento è particolare, l'ansia si affaccia sia pure temperata dal trascorrere sereno del tempo, e poi ci sono quelle note deludenti di me stessa.
La vivo come non mai, da quando non c'è. Ma in questa domenica di maggio, per molti versi significativa, ancora di più.
Qualcosa mi è mancato, e per come sono fatta c'ho troppo pensato. E inevitabilmente ne ho sentito il peso.
Ma Chi te lo fa fare, non c' penzann'... ripeteva sempre, quando mi vedeva preoccupata o con gli occhi lucidi, nel dialetto che amava tanto e la faceva più mamma ma pure sorella e amica.
Non c' penzann', so' tutte "fesserie", i guai seri non sono questi. Tutto arriva e passa, e Tu non fa' passa' u' timp' inutilmente.
Per tutto il giorno non ho fatto che pensarci, e mi sono chiesta se alla fine Le ho dato mai ascolto.
Forse non del tutto se oggi ho sentito quel senso di vuoto o la mancanza...
Si perde sempre troppo tempo a rincorrere qualcosa, senza adoperarsi veramente per averla. Come aspettare la manna dal Cielo per diritto, e invece tutto si conquista, anche quello che pare scontato.
Non c' penzann'... ancora lo sento, quasi un sussurro. Cerco di ricordare la Sua voce, immagino un abbraccio per sentirmene avvolta, ora... mentre il pensiero va a Lei prima che questo giorno scivoli via completamente.
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