In primo piano l'Uomo, nella Sua essenza... questo intendo, ed è ciò che si trova o meglio si riscontra nelle realtà più semplici, a contatto con la natura e non solo, dove anche le orme della storia più antica sono rimaste quasi intatte per un "senso di rispetto" non violato dal Tempo che va troppo in fretta.
Stamani per il "Nostro Mercoledì" siamo stati a Muro Lucano, località del potentino, suggestiva, silenziosa... a misura d'uomo. Per una strada che pareva "piantonata" da una lunga fila di alberi, e sotto un cielo azzurro dalla parvenza di un cuneo scortato da nuvole che non portano peso, siamo arrivati in un altro luogo da sogno, dove la mente si distrae con efficacia alla vista di larghi spazi fioriti. Ginestre e fiori di campo in esplosione propria di questo periodo.
Case nella disposizione solita di tale territorio, arroccate che paiono guardarsi dall'alto in basso e viceversa. Dal belvedere... tutto concentrato in poco spazio, un piccolo parco giochi, un campetto di calcio, qualche panchina. L'ora di pranzo ci vede seduti lì, a gustare il panino del giorno, respirare profumi dimenticati, ascoltare il cinguettio di due uccelli, domanda e risposta in armonia. Quasi temevamo di disturbare.
Mezz'ora di pausa, e poi... in salita. Verso il castello sull'altura, nella piana dov'è la Cattedrale in fase di ristrutturazione e la statua in bronzo di San Gerardo Maiella con due angeli ai piedi. Più in là una vecchia chiesa cimiteriale dedicata a San Giuseppe, dove un tempo venivano "scaricati" i corpi dei poveri che non potevano permettersi una bara. Poi uno strapiombo, una gola profonda, rocciosa e fitta di arbusti. Un brivido mi ha percorso, lo sguardo al Cielo mi ha riconciliato con quel passato storico difficile da comprendere fino in fondo.
Un temporale improvviso ci ha costretto a scendere in fretta, salire in macchina per rientrare. Ci accompagnavano gli ennesimi rintocchi di campane, mentre si apriva il percorso di ritorno. Pochi rettilinei e molte curve, così come è sempre per le "mete importanti".
Stamani per il "Nostro Mercoledì" siamo stati a Muro Lucano, località del potentino, suggestiva, silenziosa... a misura d'uomo. Per una strada che pareva "piantonata" da una lunga fila di alberi, e sotto un cielo azzurro dalla parvenza di un cuneo scortato da nuvole che non portano peso, siamo arrivati in un altro luogo da sogno, dove la mente si distrae con efficacia alla vista di larghi spazi fioriti. Ginestre e fiori di campo in esplosione propria di questo periodo.
Case nella disposizione solita di tale territorio, arroccate che paiono guardarsi dall'alto in basso e viceversa. Dal belvedere... tutto concentrato in poco spazio, un piccolo parco giochi, un campetto di calcio, qualche panchina. L'ora di pranzo ci vede seduti lì, a gustare il panino del giorno, respirare profumi dimenticati, ascoltare il cinguettio di due uccelli, domanda e risposta in armonia. Quasi temevamo di disturbare.
Mezz'ora di pausa, e poi... in salita. Verso il castello sull'altura, nella piana dov'è la Cattedrale in fase di ristrutturazione e la statua in bronzo di San Gerardo Maiella con due angeli ai piedi. Più in là una vecchia chiesa cimiteriale dedicata a San Giuseppe, dove un tempo venivano "scaricati" i corpi dei poveri che non potevano permettersi una bara. Poi uno strapiombo, una gola profonda, rocciosa e fitta di arbusti. Un brivido mi ha percorso, lo sguardo al Cielo mi ha riconciliato con quel passato storico difficile da comprendere fino in fondo.
Un temporale improvviso ci ha costretto a scendere in fretta, salire in macchina per rientrare. Ci accompagnavano gli ennesimi rintocchi di campane, mentre si apriva il percorso di ritorno. Pochi rettilinei e molte curve, così come è sempre per le "mete importanti".
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