Voglio proporvi un test. L'intento non è psicoanalizzare, non potrei e non ho le competenze, è solo per confrontarmi e poi rilassarmi perché stasera ne ho veramente bisogno.
Se io scrivo... "vigilia", qual è la prima parola che viene in mente? Scommetto qualsiasi cosa, sarebbe... Natale, o altra festività o lieto evento, ed è logico, pure perché la Mente fugge da qualunque attesa che non sia di gioia. Diversamente si suol dire... il giorno o la sera prima, inconsciamente non creando così un'illusoria aspettativa.
Allora, giusto per non farla lunga e tediosa, per Voi che cos'è una vigilia?
Per me è un giorno come quello appena trascorso non proprio al top. La vigilia del primo degli esami dell'ennesimo Follow Up. Qualcosa che temo ogni volta, eppure desidero fare per tante altre volte ancora, e sarà forse questo il motivo per cui, quasi in contraddizione con ciò che ho precisato prima, io continuo ad usare il termine che esprime "trepidante attesa".
Era già sera e cercavo qualcosa che accompagnasse il mio stato d'animo del momento. Una dolce melodia, di quelle che a volte fanno commuovere. Con prepotenza mi ha preso invece... Che sia benedetta, ed è stato meglio così. Doveva rilassarmi ma pure aprire una breccia verso il giorno che sarà, perché oggi ho provato la sensazione che tutto si fermasse qui e ora, per un istante e per sempre.
Sai quando ci provi, ma non riesci a sentire la motivazione giusta per domani? E allora cerchi almeno di pensare a ieri, chissà ti presta uno spunto, non sarebbe un copia-incolla ma quasi... e invece, niente.
Sospesa nel vuoto. Confusa. Nervosa. Irritabile, irritante... irritata.
E così me la sono presa col malcapitato di turno, che poi è sempre lo stesso, di certo ha le Sue responsabilità... ma Chi non ha colpe? Io per prima ne ho. Pago ancora le conseguenze della malattia con una periodica "luna storta". Quando poi il giorno volge al termine e la misura è colma, allora il Cuore duole, fa il "mea culpa" e ricorre alla Mente perché insieme si torni indietro, al mattino... e il giorno, uno di questi che sono i più preziosi non sia perso.
Il Tempo però non fa da gambero e indietro non torna mai, nemmeno in sogno.
Non si può tornare indietro come se niente fosse, sarebbe come rinunciare e questo io non lo faccio più, allora alcune parole, poche soltanto per condividere il mio stato particolare, un po' rammaricato, ma sempre proiettato a quel futuro che del presente sarà comunque speranza e motivazione. Anche se a volte pare non esserci più.
Se io scrivo... "vigilia", qual è la prima parola che viene in mente? Scommetto qualsiasi cosa, sarebbe... Natale, o altra festività o lieto evento, ed è logico, pure perché la Mente fugge da qualunque attesa che non sia di gioia. Diversamente si suol dire... il giorno o la sera prima, inconsciamente non creando così un'illusoria aspettativa.
Allora, giusto per non farla lunga e tediosa, per Voi che cos'è una vigilia?
Per me è un giorno come quello appena trascorso non proprio al top. La vigilia del primo degli esami dell'ennesimo Follow Up. Qualcosa che temo ogni volta, eppure desidero fare per tante altre volte ancora, e sarà forse questo il motivo per cui, quasi in contraddizione con ciò che ho precisato prima, io continuo ad usare il termine che esprime "trepidante attesa".
Era già sera e cercavo qualcosa che accompagnasse il mio stato d'animo del momento. Una dolce melodia, di quelle che a volte fanno commuovere. Con prepotenza mi ha preso invece... Che sia benedetta, ed è stato meglio così. Doveva rilassarmi ma pure aprire una breccia verso il giorno che sarà, perché oggi ho provato la sensazione che tutto si fermasse qui e ora, per un istante e per sempre.
Sai quando ci provi, ma non riesci a sentire la motivazione giusta per domani? E allora cerchi almeno di pensare a ieri, chissà ti presta uno spunto, non sarebbe un copia-incolla ma quasi... e invece, niente.
Sospesa nel vuoto. Confusa. Nervosa. Irritabile, irritante... irritata.
E così me la sono presa col malcapitato di turno, che poi è sempre lo stesso, di certo ha le Sue responsabilità... ma Chi non ha colpe? Io per prima ne ho. Pago ancora le conseguenze della malattia con una periodica "luna storta". Quando poi il giorno volge al termine e la misura è colma, allora il Cuore duole, fa il "mea culpa" e ricorre alla Mente perché insieme si torni indietro, al mattino... e il giorno, uno di questi che sono i più preziosi non sia perso.
Il Tempo però non fa da gambero e indietro non torna mai, nemmeno in sogno.
Non si può tornare indietro come se niente fosse, sarebbe come rinunciare e questo io non lo faccio più, allora alcune parole, poche soltanto per condividere il mio stato particolare, un po' rammaricato, ma sempre proiettato a quel futuro che del presente sarà comunque speranza e motivazione. Anche se a volte pare non esserci più.
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