Condividere pensieri ed emozioni di un certo tipo è qualcosa che non si può rimandare ad un domani prossimo, anche perché l'esito di quello che mi aspetta lo stesso domani potrà ridimensionare la "turbolenza" d'animo attuale.
Cosa che farà di certo bene alla mia positività, ma impedirà di mettere in luce, o meglio denunciare carenze che rendono il percorso anche di un lungo-sopravvivente assai duro.
Domani si conclude il mio ennesimo Follow Up, e secondo i "risparmiatori" della sanità nazionale dovrebbe essere l'ultimo a carico dello stato. Questa volta davvero l'ultimo, senza concessioni né proroghe. Non sarò più una 048 perché già ho avuto il privilegio di "campare" nonostante il cancro, quindi se voglio continuare a stare tranquilla e precedere le mosse di ciò che mi voleva morta, dovrò pagare di tasca mia ogni esame diagnostico, clinico e visita specialistica.
Superato il limite della sopravvivenza di ben due anni, che cosa avrei da pretendere oltre? Beh... niente, ma solo perché i diritti in quanto tali non si pretendono né tanto meno si elemosinano, sono acquisiti. Punto.
Per ben due volte ho dovuto respirare profondo, caricarmi a dismisura con tutte le argomentazioni valide, inoppugnabili per tenermi stretto quel codice di esenzione che all'inizio mi faceva rabbrividire. E la stizza poi nel sentire come risposta... non avete avuto neppure una recidiva... o ancora peggio... se non siete morta fino ad ora... per finire con... ehh, dopo tutto è solo un po' di osteoporosi, fate attenzione a non cadere. Già, se sfido la sorte e non cado e non mi rompo, manco fossi una trapezista, magari "campo" cento anni, per sentir ancora ripetere la solita "filastrocca".
Ah, ma non avrei diritto poi all'esenzione per età? Si... forse... chissà... perché c'è anche il reddito da considerare. Altro punto "tosto"...
Ma come si può sperare di vincere una "partita" contro chi ti guarda le carte e poi fa il suo gioco?
E ancora stizza se ricordo quella percentuale furba del 74% per non concedermi nulla proprio nulla, neppure l' "accompagnamento" durante il periodo della chemio. Chissà com'è, vale solo e sempre per la parte debole quel detto che... per un punto Martin perse la cappa.
Cosa che farà di certo bene alla mia positività, ma impedirà di mettere in luce, o meglio denunciare carenze che rendono il percorso anche di un lungo-sopravvivente assai duro.
Domani si conclude il mio ennesimo Follow Up, e secondo i "risparmiatori" della sanità nazionale dovrebbe essere l'ultimo a carico dello stato. Questa volta davvero l'ultimo, senza concessioni né proroghe. Non sarò più una 048 perché già ho avuto il privilegio di "campare" nonostante il cancro, quindi se voglio continuare a stare tranquilla e precedere le mosse di ciò che mi voleva morta, dovrò pagare di tasca mia ogni esame diagnostico, clinico e visita specialistica.
Superato il limite della sopravvivenza di ben due anni, che cosa avrei da pretendere oltre? Beh... niente, ma solo perché i diritti in quanto tali non si pretendono né tanto meno si elemosinano, sono acquisiti. Punto.
Per ben due volte ho dovuto respirare profondo, caricarmi a dismisura con tutte le argomentazioni valide, inoppugnabili per tenermi stretto quel codice di esenzione che all'inizio mi faceva rabbrividire. E la stizza poi nel sentire come risposta... non avete avuto neppure una recidiva... o ancora peggio... se non siete morta fino ad ora... per finire con... ehh, dopo tutto è solo un po' di osteoporosi, fate attenzione a non cadere. Già, se sfido la sorte e non cado e non mi rompo, manco fossi una trapezista, magari "campo" cento anni, per sentir ancora ripetere la solita "filastrocca".
Ah, ma non avrei diritto poi all'esenzione per età? Si... forse... chissà... perché c'è anche il reddito da considerare. Altro punto "tosto"...
Ma come si può sperare di vincere una "partita" contro chi ti guarda le carte e poi fa il suo gioco?
E ancora stizza se ricordo quella percentuale furba del 74% per non concedermi nulla proprio nulla, neppure l' "accompagnamento" durante il periodo della chemio. Chissà com'è, vale solo e sempre per la parte debole quel detto che... per un punto Martin perse la cappa.
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