Oggi FB me lo ricordava, ma di certo è una di quelle date che non si dimenticano.
8 giugno 2010, ultima chemio rossa prima dell'intervento di mastectomia. A volte pare sia stato tutto un sogno, eppure è bastato rileggere poche righe per rivivere da spettatrice quella giornata.
Un ricordo come spunto di riflessione su un evento, diciamo anche avventura, che ha acquistato vero senso nella mia vita attuale, negli incontri e nuove conoscenze che ancora si susseguono. A queste ultime pure sono legati dei ricordi, e tutti indistintamente sono carezze per l'anima perché rappresentano momenti di relazione intensa come fosse antica amicizia, legame più forte di qualsiasi altro. Ne sono convinta, perciò sarà così.
E proprio stamattina, guarda caso, parlando di un gatto bianco mi è passata tutta una serie di ricordi. Non si trattava di un gatto qualunque ma di Tommy, il gatto di Anna. Oggi ne conversavamo con Suo marito, e a me è tornato in mente quando fu Lei a parlarmene in un momento che voleva essere di distrazione da ciò che stava vivendo per la seconda volta.
Infatti dopo un periodo relativamente lungo di controlli con esito favorevole, la malattia si era ripresentata facendo crollare di nuovo tutto un mondo di certezze, e forse la recidiva fu anche più devastante. In un primo momento addirittura fu tentata a non curarsi più, poi riprese con le terapie anche se non era affatto convinta e sentiva che stava prendendo in giro se stessa. Trascorreva i giorni in abulia... svogliatamente, presente solo con il pianto. Ad un certo punto le tornò in mente un vecchio desiderio. Avere un gatto bianco, ma non un gatto qualsiasi, aveva un'idea ben precisa di come doveva essere, così cominciò a cercare. Nessun gatto era come desiderava. Un bel giorno però lo trovò il Suo micio cercando su internet. Telefonò immediatamente all'allevamento, e le fu risposto che quel cucciolo era stato già prenotato da una signora che però non aveva dato ancora la risposta definitiva. Nel giro di 48 ore l'avrebbero contattata e se non fosse stata più interessata, l'aqvrebbero chiamata. Furono due giorni lunghissimi, ma due giorni in cui incredibilmente non avvertì alcun disturbo. Poi arrivò l'attesa telefonata... e Tommy, il micio bianco diventò tutto suo, affetto, conforto... la motivazione per ogni azione della giornata. Grazie a lui, riuscì a sopportare ogni disagio, qualsiasi effetto collaterale, le fu accanto nei momenti peggiori. Fino all'ultimo.
Un micio tutto bianco per contrastare i momenti bui della malattia.
Tommy ora continua a far compagnia al marito di Anna, ed intanto ha eletto a posto preferito la sommità di una credenza, posizionata di fronte ad uno scrittoio dove sono le foto della sua amata padrona. Quando non lo si vede in giro, ormai si sa che è là, forse a rincorrere ricordi.
8 giugno 2010, ultima chemio rossa prima dell'intervento di mastectomia. A volte pare sia stato tutto un sogno, eppure è bastato rileggere poche righe per rivivere da spettatrice quella giornata.
Un ricordo come spunto di riflessione su un evento, diciamo anche avventura, che ha acquistato vero senso nella mia vita attuale, negli incontri e nuove conoscenze che ancora si susseguono. A queste ultime pure sono legati dei ricordi, e tutti indistintamente sono carezze per l'anima perché rappresentano momenti di relazione intensa come fosse antica amicizia, legame più forte di qualsiasi altro. Ne sono convinta, perciò sarà così.
E proprio stamattina, guarda caso, parlando di un gatto bianco mi è passata tutta una serie di ricordi. Non si trattava di un gatto qualunque ma di Tommy, il gatto di Anna. Oggi ne conversavamo con Suo marito, e a me è tornato in mente quando fu Lei a parlarmene in un momento che voleva essere di distrazione da ciò che stava vivendo per la seconda volta.
Infatti dopo un periodo relativamente lungo di controlli con esito favorevole, la malattia si era ripresentata facendo crollare di nuovo tutto un mondo di certezze, e forse la recidiva fu anche più devastante. In un primo momento addirittura fu tentata a non curarsi più, poi riprese con le terapie anche se non era affatto convinta e sentiva che stava prendendo in giro se stessa. Trascorreva i giorni in abulia... svogliatamente, presente solo con il pianto. Ad un certo punto le tornò in mente un vecchio desiderio. Avere un gatto bianco, ma non un gatto qualsiasi, aveva un'idea ben precisa di come doveva essere, così cominciò a cercare. Nessun gatto era come desiderava. Un bel giorno però lo trovò il Suo micio cercando su internet. Telefonò immediatamente all'allevamento, e le fu risposto che quel cucciolo era stato già prenotato da una signora che però non aveva dato ancora la risposta definitiva. Nel giro di 48 ore l'avrebbero contattata e se non fosse stata più interessata, l'aqvrebbero chiamata. Furono due giorni lunghissimi, ma due giorni in cui incredibilmente non avvertì alcun disturbo. Poi arrivò l'attesa telefonata... e Tommy, il micio bianco diventò tutto suo, affetto, conforto... la motivazione per ogni azione della giornata. Grazie a lui, riuscì a sopportare ogni disagio, qualsiasi effetto collaterale, le fu accanto nei momenti peggiori. Fino all'ultimo.
Un micio tutto bianco per contrastare i momenti bui della malattia.
Tommy ora continua a far compagnia al marito di Anna, ed intanto ha eletto a posto preferito la sommità di una credenza, posizionata di fronte ad uno scrittoio dove sono le foto della sua amata padrona. Quando non lo si vede in giro, ormai si sa che è là, forse a rincorrere ricordi.
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