Mattinata libera, dicevamo ieri... e poca dimestichezza con il luogo, ce la siamo però cavata ugualmente recandoci in un posto già visto che ci era piaciuto molto. La Chiesa di Santo Stefano, nota anche come le 7 Chiese.
Dopo una ricca colazione dal gusto "neutro", abbiamo preso l'autobus diretti alle "Due Torri", la strada perpendicolare a quella piazza infatti conduce proprio lì seguendo una doppia fila di portici. Portici molto antichi lasciati alla loro vetustà perché non se ne perdesse l'autentica bellezza. Poi, ecco alla fine apparire la facciata della prima Chiesa, più recente rispetto alle altre, piuttosto da considerare ingresso delle stesse.
Ci accoglie l'anomala ma coinvolgente melodia dei canti gregoriani, mentre un gruppo di turisti inglesi e la loro guida cominciano incuriositi la visita del luogo.
Tutto prende e incanta, dai lumicini accesi alle crepe nei muri, dalle scritte agli intarsi, dai crocifissi agli affreschi. Aleggia pace, profumo di sacralità, quasi non vorremmo più andare via. Dall'esterno del cancello che chiude il cortiletto una nonna coi Suoi nipotini ci riporta alla laica realtà.
Signora, mi scusi... la bimba ha fatto cadere quel giochino rosso. Dispiace se lo raccoglie?
Certo che no... e intanto penso a quel "mondo bambino", a quanto bene sta accanto agli oleandri colorati. Note variopinte che rendono ancora più bello e suggestivo il posto.
Ora di pranzo e veloce pasto con un panino, in previsione di un'altra lauta cena, poi appuntamento con Nostra figlia e l'occasione di non perdere l'uso delle "sane" abitudini. Fila di attesa e visita medica, e constatazione... gentilezza indiscussa a parte... che da Nord a Sud sconti non se ne fanno a nessuno, in tutti i sensi. E va be', meglio non pensarci perché alla fine conta la salute e che tutto vada per il meglio, visto che per il momento abbiamo già dato. Allora che si fa? Bisogna certamente festeggiare. Così, tanto per cambiare, a cena stavolta assai particolare, per gusto e costo. La scritta sulla parete del locale la diceva lunga, all'inizio mi sembrava bella e basta, il senso l'ho compreso dopo.
(continua...)
Dopo una ricca colazione dal gusto "neutro", abbiamo preso l'autobus diretti alle "Due Torri", la strada perpendicolare a quella piazza infatti conduce proprio lì seguendo una doppia fila di portici. Portici molto antichi lasciati alla loro vetustà perché non se ne perdesse l'autentica bellezza. Poi, ecco alla fine apparire la facciata della prima Chiesa, più recente rispetto alle altre, piuttosto da considerare ingresso delle stesse.
Ci accoglie l'anomala ma coinvolgente melodia dei canti gregoriani, mentre un gruppo di turisti inglesi e la loro guida cominciano incuriositi la visita del luogo.
Tutto prende e incanta, dai lumicini accesi alle crepe nei muri, dalle scritte agli intarsi, dai crocifissi agli affreschi. Aleggia pace, profumo di sacralità, quasi non vorremmo più andare via. Dall'esterno del cancello che chiude il cortiletto una nonna coi Suoi nipotini ci riporta alla laica realtà.
Signora, mi scusi... la bimba ha fatto cadere quel giochino rosso. Dispiace se lo raccoglie?
Certo che no... e intanto penso a quel "mondo bambino", a quanto bene sta accanto agli oleandri colorati. Note variopinte che rendono ancora più bello e suggestivo il posto.
Ora di pranzo e veloce pasto con un panino, in previsione di un'altra lauta cena, poi appuntamento con Nostra figlia e l'occasione di non perdere l'uso delle "sane" abitudini. Fila di attesa e visita medica, e constatazione... gentilezza indiscussa a parte... che da Nord a Sud sconti non se ne fanno a nessuno, in tutti i sensi. E va be', meglio non pensarci perché alla fine conta la salute e che tutto vada per il meglio, visto che per il momento abbiamo già dato. Allora che si fa? Bisogna certamente festeggiare. Così, tanto per cambiare, a cena stavolta assai particolare, per gusto e costo. La scritta sulla parete del locale la diceva lunga, all'inizio mi sembrava bella e basta, il senso l'ho compreso dopo.
(continua...)
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