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Ieri è iniziato il 3° Corso per Volontari organizzato dall'Associazione, L'Albero della Vita, molto attiva e fortemente motivata per l'assistenza domiciliare. Il corso si articola in sei incontri, con la possibilità al termine di alcune ore di tirocinio in campo.
Anch'io ho iniziato questo nuovo percorso perché credo non si finisca mai di imparare, e poi sono attratta dalle dinamiche e dal confronto che naturalmente vengono fuori quando si è in gruppo per apprendere.
In questo primo incontro di introduzione è stata presentata la figura del "volontario", e si è parlato dell'importanza del "volontariato" durante il percorso di cura nella patologia oncologica. Della patologia stessa sono stati forniti accenni e dati, e infine fortemente rilevata la necessità del supporto psicologico e umano per il paziente oncologico che mai dovrà sentirsi depauperato della propria dignità.
Chi è il Volontario? E' la persona che mette a disposizione il proprio tempo e la propria capacità per gli Altri. Opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni di coloro che vivono momenti di grave difficoltà. Volontari non si nasce, si diventa, anche se una certa predisposizione è necessaria. Non tutti possono, o per lo meno non allo stesso modo anche se sono spinti da forte volontà. Si diventa... abbiamo detto... e non solo, ci si migliora operando. Perché nel tempo la sensibilità all' "ascolto empatico" si affina, diventa più facile entrare in sintonia con l'altro, si impara a cercare, trovare ed usare la "parola giusta al momento giusto". Infine si è sempre più disposti a mettere da parte un po' di sé per il bene altrui. Il Volontariato è "scuola di solidarietà". I suoi valori fondamentali sono... la solidarietà, appunto e la gratuità e la responsabilità.
Non bastano comunque la predisposizione, la buona volontà e le tante doti innate, per essere un bravo volontario in campo oncologico soprattutto e non solo, occorre formarsi ed essere informato almeno in linea generale di che cosa va ad affrontare. Quindi qualche nozione sulla patologia, riguardo alla psicologia del paziente, considerando sempre che non si è medici e nemmeno psicologi, ma "uomini" che mettono a disposizione la propria "umanità".
Il Tumore è una patologia purtroppo frequente e in aumento, ma se da un canto è così, dall'altro tende a cronicizzarsi. Per questo si diventa fragili, estremamente vulnerabili ma pure tanto sensibili. Quasi ipersensibili. Portati ad enfatizzare ogni manifestazione che viene da se stessi e dal mondo esterno. Capaci di stupirsi nel bene e nel male, cosa assolutamente positiva per certi versi, ma che richiede "compagnia", ovvero simpatia, assonanza, pazienza nella vicinanza. Il Volontario dovrà sentirsi all'altezza di tutto questo. Amico speciale, capace di stupirsi allo stesso modo.
Anch'io ho iniziato questo nuovo percorso perché credo non si finisca mai di imparare, e poi sono attratta dalle dinamiche e dal confronto che naturalmente vengono fuori quando si è in gruppo per apprendere.
In questo primo incontro di introduzione è stata presentata la figura del "volontario", e si è parlato dell'importanza del "volontariato" durante il percorso di cura nella patologia oncologica. Della patologia stessa sono stati forniti accenni e dati, e infine fortemente rilevata la necessità del supporto psicologico e umano per il paziente oncologico che mai dovrà sentirsi depauperato della propria dignità.
Chi è il Volontario? E' la persona che mette a disposizione il proprio tempo e la propria capacità per gli Altri. Opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni di coloro che vivono momenti di grave difficoltà. Volontari non si nasce, si diventa, anche se una certa predisposizione è necessaria. Non tutti possono, o per lo meno non allo stesso modo anche se sono spinti da forte volontà. Si diventa... abbiamo detto... e non solo, ci si migliora operando. Perché nel tempo la sensibilità all' "ascolto empatico" si affina, diventa più facile entrare in sintonia con l'altro, si impara a cercare, trovare ed usare la "parola giusta al momento giusto". Infine si è sempre più disposti a mettere da parte un po' di sé per il bene altrui. Il Volontariato è "scuola di solidarietà". I suoi valori fondamentali sono... la solidarietà, appunto e la gratuità e la responsabilità.
Non bastano comunque la predisposizione, la buona volontà e le tante doti innate, per essere un bravo volontario in campo oncologico soprattutto e non solo, occorre formarsi ed essere informato almeno in linea generale di che cosa va ad affrontare. Quindi qualche nozione sulla patologia, riguardo alla psicologia del paziente, considerando sempre che non si è medici e nemmeno psicologi, ma "uomini" che mettono a disposizione la propria "umanità".
Il Tumore è una patologia purtroppo frequente e in aumento, ma se da un canto è così, dall'altro tende a cronicizzarsi. Per questo si diventa fragili, estremamente vulnerabili ma pure tanto sensibili. Quasi ipersensibili. Portati ad enfatizzare ogni manifestazione che viene da se stessi e dal mondo esterno. Capaci di stupirsi nel bene e nel male, cosa assolutamente positiva per certi versi, ma che richiede "compagnia", ovvero simpatia, assonanza, pazienza nella vicinanza. Il Volontario dovrà sentirsi all'altezza di tutto questo. Amico speciale, capace di stupirsi allo stesso modo.
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