venerdì 22 agosto 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.64) (Continuando...)

Col trascorrere degli anni si percepisce forte la propria fragilità. E quasi per contrappasso si vuol essere sempre di più, per dimostrare a se stessi soprattutto, che certi limiti sono superabili.

Non esiste disabilità fisica se il cervello è presente a se stesso e un buon carattere lo accompagna, lo abbiamo visto oggi incontrando una paziente settantenne, appunto diversamente abile, ma gentile, dolce, affettuosa. Vorrà incontrarci ancora, e non solo per una caramella al caffè, suo gusto preferito.

Solo al dolore fisico è difficile opporsi, è un limite che sovrasta, e allora non ci sono parole sufficienti e tali che possano risollevare. Una carezza sulla mano, uno sguardo comprensivo e rassicurante potrà più di qualsiasi argomentazione.

Pensavo. Quanti incontri vari in un paio d'ore di servizio. Passare dal sorriso all'espressione seria dell'ascolto attivo senza dare l'impressione di superficialità o preoccupazione. Occorre allenamento e amore e volontà per farlo.

Noi volontari ci proviamo.


Un'occhiata all'orologio, al solito è molto tardi. Mi accomoderei volentieri le ore, i minuti che seguono. La notte silenziosa mi appartiene, e un unico sogno può trovarvi spazio.

Le giornate di questo mio tempo, coi colori da scegliere e le parole dedicate.

A me che ogni giorno muovo i passi piano piano continuando.

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