In passato ho raccontato più volte la meraviglia che mi accade quando avverto la stanchezza, e mi sento demotivata.
Incontri apparentemente casuali, conversazioni dense di significato mi vengono incontro perché io capisca che devo restare.
Il confronto è quotidiano, perché si parla la stessa lingua, e personalmente ci metto l'anima, però...
Non faccio domande né do risposte che riguardano la malattia, al massimo qualche consiglio pratico, esito dell'esperienza vissuta sulla mia pelle, per il resto meglio parlare di altro, raccontarsi ad esempio, semplicemente per conoscersi.
E ci raccontiamo, conoscenze antiche e nuove, ricordi, progetti e speranze.
Ritrovarsi dopo dieci anni, e nonostante questo tempo trascorso essere riconosciuta.
È impagabile.
Parlare a lungo con una Persona che ben comprende i tuoi stati stati d'animo.
È confortante.
E poi c'è nonna Maria che ritorna tra i pensieri, ricordarla è carezza per l'anima, i suoi racconti... autentica poesia.
Oggi è andata così, a tutto confronto, con l'esito più motivante, essere riuscita a lasciare qualcosa, oltre la caramella o una buona parola.
La mia presenza non è stata inutile.
E anche stavolta come molte altre, quando mi ha sfiorato il pensiero di "abbandonare", mettere tutti i ricordi in una scatola, legarla con un bel nastro verde speranza, e dedicarmi ad altro, è successo che uno sguardo senza sottintesi, una frase accogliente mi ha fatto sentire a casa mia.
Si. Torno in campo più convinta che mai.
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