Pure se si avverte con anticipo, è qualcosa che coglie sempre di sorpresa.
Si preannuncia nell'aria rarefatta, odorosa prima di verde inumidito, poi acre di profumo stantio.
Poi... lo scroscio!
La pasta era in cottura quando è iniziato a piovere, subito in maniera violenta, da ogni parte, a vortice.
Un corri corri generale perché l'acqua entrava dagli infissi chiusi.
Straccio alla mano e... non se ne parli più.
Tutto in meno di un'ora, ed è situazione estrema, o vissuta tale, come fosse prossima la fine del mondo.
Alla fine non è stato nulla di che, solo un temporale di passaggio, forte e intenso perché le tensioni sono tante e contrastanti.
Addirittura forse necessario per riportare l'equilibrio.
E pensi, ieri a quest'ora c'era il sole.
Una settimana fa poi, si pensava addirittura di fare questo o quello, e invece...
C'è che apparentemente gestisci Tu ciò che ti riguarda, ma alla fine non è mai così.
Così vuoi o non vuoi, tra attimi di stizza e momenti di sconforto, ti abitui e finisci con adattarti.
Adattarsi non è rassegnazione, ma pazienza e accettazione.
Se non si ha la pazienza di accettare e adattarsi ai cambiamenti, sarà un continuo patire.
Pazienza e patire, uguale radice ma tutt'altro essere e sentire.
Sentirsi in armonia con la realtà intorno.
Adattarsi a un cambiamento sia pur difficile ed improvviso, dopo aver compreso che ogni mutamento è vita che continua, perché è la Vita che cambia e bisogna che cambi pure Tu.
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