lunedì 30 settembre 2024
INCONTRI (n.49) (Colorandoci ad arte)
Un tramonto variopinto ha ispirato questi miei pensieri.
E poi è una fortuna che restino i ricordi e i colori a tingere di rosa i giorni monotoni e "mono tono".
La Vita si veste coi colori più vari.
A momenti alterni...
tanto grigio e solo qualche sprazzo di luce,
poi lunghi periodi di serenità e "rosso" passione.
Nelle Nostre giornate predomina un colore, mai lo stesso, quello che gli occhi vedono o meglio, vogliono vedere.
E così andranno le scelte, anche quelle importanti, le scelte di vita.
Stasera ve ne racconto un'altra, questa bella davvero, ascoltata sempre lì dove gli incontri sono di tutti i colori...
Galeotta una sigaretta che fu di una strategia lo strumento
Storia d'amore di altri tempi.
Lo ascoltavo con curiosità e immaginavo la scena.
Un giovanotto nota una ragazza che sta fumando, cosa non frequente per l'epoca, e decide che quella sarà Sua moglie.
Come avvicinarla?
Lui che non ha mai fumato compra un pacchetto di sigarette di una nota marca.
Bianco, rosso e blu sono i colori della scatola, e questi stessi saranno predominanti sul Suo abbigliamento, scarpe incluse.
Poi avvicina la ragazza...
- Posso offrirle una sigaretta?
- Perché no...?
E insieme poi si avviano verso un bar per l'aperitivo. Lui finge di fumare, e Lei non se ne accorge o forse non se ne cura, tanto è colpita dalla tecnica d'approccio di quell'aitante ragazzo.
Si avviarono per qualcosa da bere, e da quel giorno sono ormai 47 anni, non si sono mai più lasciati.
Storia che esula dalla malattia, nella condivisione la ricarica per Chi racconta e per Chi ascolta.
A domani e... Buona Domenica... vivendo sempre ad arte la vita.
domenica 29 settembre 2024
INCONTRI ( n.48) (Amarsi è spesso complicato)
Eh già, soprattutto quando incoscientemente non ci poniamo come priorità assoluta.
Perché solo se amiamo noi stessi in modo completo, regalandoci spazio, tempo e riposo, possiamo fare altrettanto con gli altri, senza rimpianto e inquietudine.
Amarsi è spesso complicato
A tal proposito voglio raccontarvi una storia di vita vissuta, affidatami come confidenza da un'Amica tra quelle che incontro.
Un'Amica che da sempre aveva creduto di essere capace in poche cose, per dirla brevemente... cucinare zuppe e sughi, caricare tre lavatrici a settimana, e soprattutto sdramŕmatizzare sempre gli inutili drammi di marito e figli.
Finì con l'esaurirsi, ed era quasi sull'orlo della depressione quando si rivolse ad un gastroenterologo per alcuni disturbi all'apparato digerente. Al medico fu sufficiente guardarla negli occhi, e ancora prima di visitarla, fece un quadro della situazione.
Prese un foglio bianco e disegnò un ampio cerchio e al centro una piccola sagoma stilizzata...
- Questa, sei Tu...
le disse, poi fuori, per tutta la linea circolare scrisse a grosse lettere una parola... AVAST!
Pugliese sono io, pugliese la mia Amica e il dottore. AVAST!... nel Nostro dialetto, significa... BASTA!
Per Lei, quindi era arrivato il momento di arginare fuori da sé tutto quello che le aveva impedito di volersi bene, aver cura della propria persona, coltivare gli interessi più appaganti.
AVAST!..e poi, doveva solo ricominciare volendosi bene.
Quanti di Noi, in tutta sincerità, sono stati o sarebbero capaci di allargare le braccia e poi stringersi forte per un "I LOVE ME" senza fine.
Per quanto mi riguarda quella parte di esistenza che resta è la mia vera vita, a lungo cercata ed intuita.
Senza filtri se non quelli della comprensione e del rispetto, a volte nuda e cruda.
E la vivo giorno per giorno, e non mi serve più niente.
Minimalista? No... è che mi innamoro della gente.
E mi rendo conto che tra la gente esisto anch'io, per questo ogni giorno non posso che ringraziare il buon Dio. Augurando possa illuminarmi sempre.
sabato 28 settembre 2024
INCONTRI (n. 47) (Non si sogna mai abbastanza)
Al momento per Noi... insieme ci vorrebbe una ricarica di entusiasmo a tempo illimitato.
Chiedo troppo? Allora allora...pensiamo ad un sogno, da tener stretto e coltivare, ad una data... perché no, un tempo ché lo si veda realizzato.
L' "Antologia Poetica", i Nostri componimenti raccolti insieme, il sogno coltivato e con grande impegno portato a termine, è ormai pronta e presto sarà disponibile al pubblico.
Un bel sogno quindi, che vedrà molti partecipi.
Smette di vivere Chi non sogna, perciò meno male che esistono queste nuvolette rosa, note di colore in un cielo a volte improvvisamente grigio.
E dell'esistenza che cosa sarebbe se smettessimo di sognare?
Sarebbe come arenarsi nelle sabbie mobili, non tentare almeno e assuefarsi ad una condizione.
Perché sono tutti dal Cuore alla mente, i sogni.
Distraggono, invitano ad osare, ad andare oltre quel che è, ciò che siamo.
Sono "linee guida" della vita, una bozza, una traccia da seguire. Per non perdersi mai.
venerdì 27 settembre 2024
INCONTRI (n.46) (Pensare in grande)
È possibile quando, senza rumore, nel proprio Cuore si coltivano ideali.
Il Nostro, ovvero la "mission", è quello di "essere accanto" e prestare "ascolto attento". Serve tanto impegno.
Noi volontari siamo come pozzi senza fondo, accogliamo storie e confidenze possibilmente con atteggiamento mite e umile. Senza tante domande, alcuna curiosità, semplicemente.
Penso poi al grande dono dell' empatia.
Si può imparare? Forse, ma non possono mancare qualità gentili.
Capacità di ascolto, umiltà appunto, senso dell'umorismo all'occorrenza ed onestà.
E non dimenticare di guardare sempre l'Altro come se stessi.
Penso all'umiltà nell'aiuto... nel chiederlo e nel donarlo. Perché non si può essere arroganti e pretenderlo pur nel bisogno, perché se lo offri non deve costituire motivo di vanto o vanagloria. Tutto nella piena gratuità e semplicità di Cuore.
È sempre un piacere incontrarti...
Un'espressione che diventa la prova del nove di un operato buono e giusto, non perfetto perché la perfezione non esiste, ma che intende migliorare per il bene dell'Altro.
Quando tornerai...?
Io mi congedo sempre così, fissando un appuntamento volta per volta.
È continuità, impegno, speranza di vita.
Quanta ricchezza dal confronto...
In un pozzo senza fondo l'acqua non ristagna. Scorre per altri rivoli, prende la via del mare.
giovedì 26 settembre 2024
INCONTRI (n.45) (Mamma a tempo pieno)
Incontro molte mamme di qualsiasi età, e tutte hanno in comune una luce diversa nello sguardo. Soprattutto quando parlano dei figli, qualunque sia la loro età.
Ho sempre pensato che "essere madre" sia un "ruolo" senza età. Non ha scadenza, non termina, va "oltre" in tutti i sensi.
Tempo fa ho conosciuto una mamma molto giovane, dimostrava anche meno dei Suoi anni, tanto da chiederle che studi facesse...
Non studio, faccio la mamma a tempo pieno.
Questa la Sua risposta, così spontanea ed entusiasta da colpirmi in modo significativo.
Oggi l'ho rivista, ero indecisa che fosse lei, così le ho chiesto il nome...
Sono sempre io, la mamma a tempo pieno.
E l'ha ripetuto ancora più convinta, e sorridendo ha aggiunto...
Mi è costato tanto, l'ho voluto a tutti costi, perché desideravo essere mamma. E la mia bambina ora ha tre anni, e mi dedico a lei completamente.
La Donna, quante ne vede e vive...
E Suo grande merito è la capacità di adeguarsi alle situazioni, trasformare persino il dolore in forza, cadere e rialzarsi...
"Le donne provano la temperatura del ferro da stiro toccandolo.
Brucia ma non si bruciano.
Respirano forte quando l’ostetrica dice,
- non urli, non è mica la prima. Imparano a cantare piangendo, a suonare con un braccio che pesa come un macigno per la malattia.
Portano i figli in braccio per giorni in certe traversate del deserto, dei mari sui barconi, della città ai piedi su e giù per gli autobus.
Le donne hanno più confidenza col dolore.
Del corpo, dell’anima.
È un compagno di vita, è un nemico tanto familiare da esser quasi amico, è una cosa che c’è e non c’è molto da discutere.
Ci si vive, è normale.
Strillare disperde le energie, lamentarsi non serve.
Trasformarlo, invece: ecco cosa serve. Trasformare il dolore in forza.
Ignorarlo, domarlo, metterlo da qualche parte perché lasci fiorire qualcosa.
È una lezione antica, una sapienza muta e segreta: ciascuna lo sa"
- Concita De Gregorio -
mercoledì 25 settembre 2024
INCONTRI (n.44) (Le Associazioni insieme... una forza)
Sono stata alla conferenza stampa organizzata dal Comitato Consultivo Misto (C.C.M.) fino a novembre scorso operativo presso il Policlinico. Da allora sciolto senza chiari motivi. Oggi più che mai se ne sentirebbe il bisogno, considerata l'assurda frequenza delle aggressioni ai sanitari. L'ira dilagante di certa utenza andrebbe analizzata, compresa e assolutamente frenata, e Chi meglio delle associazioni messe insieme?
Disponibilità, Altruismo, Gratuità.
Gratuità in senso lato.
Aver vissuto la medesima esperienza può essere una marcia in più, come pure un limite se ci si considera "unità di misura" per ogni situazione. Ancora una volta varrà mettersi in ascolto dell'Altro e saper dare la giusta lettura ai Suoi bisogni per farsi portavoce.
Intanto di che cosa parleremo?
Il Comitato Consultivo Misto (C.C.M.)
è un Organismo di partecipazione civica dell'Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Foggia, composto in maggioranza da rappresentanti di associazioni di volontariato e di tutela maggiormente impegnate nel settore socio-sanitario e in minoranza da rappresentanti aziendali.
Il C.C.M. ha compiti di verifica, di supporto e di funzione propositiva all’Azienda Sanitaria correlativamente al miglioramento della qualità dei servizi dal punto di vista dei cittadini.
Le problematiche e le criticità sono molteplici, alle carenze strutturali e alla mancanza di risorse attribuirne le cause.
Interventi dei rappresentanti delle varie associazioni, dalla prevenzione e screening alla dimissione protetta, dal bisogno d'ascolto alla solidarietà per i sanitari tutti.
La salute pubblica è un bene comune assai prezioso, per cui... come ha affermato il presidente dell'Ordine dei Medici, dott. Pierluigi De Paolis, sulla sanità si può investire ma di certo mai risparmiare.
martedì 24 settembre 2024
INCONTRI (n.43) (Ancora un giorno da costruire)
"Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere"
- Martin Luther King -
Una citazione che diventa programma di vita, giorno per giorno.
Che dire se non che m'impegno e non so se ci sono ancora riuscita?
Vero è che la Vita non è terminata...
ma mi basteranno i mesi, gli anni che ho davanti?
Lo spero, e intanto mi guardo dentro e non solo.
I primi tempi dopo la malattia, con la rinascita intendo, a 57 anni mi sentivo giovane e pensavo a tutte le cose belle che avrei potuto fare negli anni a venire.
Ora realizzando di essere ormai "diversamente giovane", mi
guardo allo specchio e a volte mi riconosco appena.
Dentro sono così da sempre, e fuori, quello che si vede.
Gli anni, penso... vanno via veloci,
ma sto recuperando gli ultimi vivendo.
Il Tempo passa, è passato sì in fretta, ma mi piacciono i segni che ha lasciato.
Qualche zampetta di gallina, una rughetta in più sulla fronte... e in cambio si è portato via la tristezza dagli occhi.
Il Tempo non è un problema,
perché ho imparato a tener ben stretto il pugno.
Ed è talmente stretto che non lo apro più. INCONTRI (n.43)
(Ancora un giorno da costruire)
"Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere"
- Martin Luther King -
Una citazione che diventa programma di vita, giorno per giorno.
Che dire se non che m'impegno e non so se ci sono ancora riuscita?
Vero è che la Vita non è terminata...
ma mi basteranno i mesi, gli anni che ho davanti?
Lo spero, e intanto mi guardo dentro e non solo.
I primi tempi dopo la malattia, con la rinascita intendo, a 57 anni mi sentivo giovane e pensavo a tutte le cose belle che avrei potuto fare negli anni a venire.
Ora realizzando di essere ormai "diversamente giovane", mi
guardo allo specchio e a volte mi riconosco appena.
Dentro sono così da sempre, e fuori, quello che si vede.
Gli anni, penso... vanno via veloci,
ma sto recuperando gli ultimi vivendo.
Il Tempo passa, è passato sì in fretta, ma mi piacciono i segni che ha lasciato.
Qualche zampetta di gallina, una rughetta in più sulla fronte... e in cambio si è portato via la tristezza dagli occhi.
Il Tempo non è un problema,
perché ho imparato a tener ben stretto il pugno.
Ed è talmente stretto che non lo apro più.
lunedì 23 settembre 2024
INCONTRI (n.42) (Ancora sul "senso d'appartenenza")
Mi è giunto un messaggio su cui riflettere.
Il marito di una paziente ricordava che oggi, un mese dalla scomparsa della Sua cara, sarebbe stato celebrato il sacro rito del trigesimo. Pur sapendo dell'impossibilità di partecipare da parte mia, ha voluto che lo facessi in qualche modo, anche da lontano.
"Dio ci ha dato due mani, una per ricevere e l’altra per dare. Non siamo cisterne che accumulano, siamo canali che condividiamo.
- Billy Graham -
La condivisione è il filo doppio che lega un'ideale "rete di sostegno", un sostegno di cui a volte si può sentire il bisogno pure "dopo". Si elabora anche così, cercando pensiero e vicinanza.
Il Nostro essere volontari porta alla piena consapevolezza di far parte di un tutt'uno, e della necessità di costituire per l'Altro che vive un momento difficile, una "rete" che protegge, sorregge e in alcuni casi culla.
Occorre dare nuova vitalità alla condivisione facendo appello al "senso di appartenenza".
Intreccio, scambio, condivisione.
Un senso d'appartenenza più ampio che va oltre, rassicura e annulla per chiunque il senso di solitudine.
Mi sento particolarmente grata per aver compreso che l'antica inquietudine altro non era che un sintomo di fragilità.
Forse prima lo avevo intuito ma non accettato. Si tende sempre a mostrarsi forti, "indistruttibili" quasi fragilità fosse sinonimo di debolezza. Invece è tutt'altro, molto altro.
Riconoscersi fragili è il primo passo verso la consapevolezza, comprendere che si è al centro di un universo di cui non si può fare a meno, e allo stesso tempo esserne parte insostituibile. Unica.
domenica 22 settembre 2024
INCONTRI (n.41) ("Festina lente")
... ovvero "Affrettati lentamente".
Ho trovato questa citazione latina attribuita ad Augusto e presente in un testo di Svetonio, leggendo un articolo assai interessante.
La riscoperta del pensiero lento per contrastare l'iperconnessione e mantenere attiva la creatività cerebrale. Un'intervista al neuroscienziato Brustenghi.
Brustenghi tra le molte informazioni invita pure a riscoprire la "scrittura a mano" e l'uso sistematico del congiuntivo. La prima impone in un certo senso la riflessione, la pianificazione del testo, il modellare le lettere per amor di chiarezza, il secondo esprime sogni, desideri, possibilità.
"Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica.
La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già non ha modo di esprimere continuamente giudizi"
- Carl Gustav Jung -
Ma se pensare è difficile, vale comunque provarci. Sostare e mettere nero su bianco serve a mantener viva la memoria e giovane il cervello.
Così capisco perché I miei pensieri "infiocchettati" sono molto apprezzati.
I bigliettini dalla grafia bambina, rigorosamente scritti a mano, passano da un paziente all'altro, colorandone le giornate.
Che dire... ? A me fa molto piacere essere identificata per questo.
INCONTRI (n.40) (Con il sole o con la pioggia...)
Con la gioia o la tristezza si dovrà pur ricominciare, perchè nuovi inizi aspettano si faccia loro strada.
Sta piovendo forte. Gli scrosci tengono compagnia, quasi accarezzano la malinconia di questa serata.
Ritrovarsi oggi non è stato il solito inizio dopo l'estate, ma l'affermazione di una nuova consapevolezza. Continuare per obiettivi sempre più importanti, anche col fiato corto, pure con le lacrime agli occhi.
La Vita va così. Ma essere tristi, sconfortati, non aiuta anzi appesantisce.
Allora come si può fare per evitare tutto questo? Per un attimo chiediamo aiuto al Nostro Passato, non sempre valido, ormai comunque "storia" e niente più.
Sicuramente troveremo momenti vissuti con la leggerezza e la sensazione di aver camminato su una nuvola. E ritroveremo così l'entusiasmo, momentaneamente disabilitato e l'energia per andare avanti.
Perché speranza è, speranza conforta e aiuta
venerdì 20 settembre 2024
INCONTRI (n.39) (Non tanto per dire)
"Innamorati di una persona che come primo saluto, al mattino usa un...Come stai?... non perché tu stai male, ma perché per lei la cosa più importante è che tu stia bene"
- S. Leonoir -
Sarebbe bello, incoraggiante e persino motivante, se in contesto familiare e condizione normale, al mattino uno chiedesse all'altro... come stai?
Si potrebbe allora replicare... perché chiederlo, è chiaro. Fai quel che devi, non ti lamenti. Bene o male vai avanti.
Se poi c'è la preoccupazione e la cura per gli altri, allora si... stai proprio alla grande.
E non si comprende che è proprio questo che conserva in buona salute, almeno apparente.
Ma la cosa meravigliosa, nel senso che desta proprio meraviglia, è che... come stai? lo chiede Chi non dovrebbe, perché ha già del suo a cui pensare.
Naturalmente per tanta inaspettata e non scontata premura la gratitudine è grande.
E ci si accorge che pur con gli acciacchi, va tutto bene.
Come stai?...
Sempre e solo, bene, grazie.
È la Mente che lo dice e fa contenti.
E di continuo lo ripete e rende grati di poter accogliere e comprendere...
Giusto per chiudere il cerchio e non sottovalutare impegno e sforzo di Chi lavorando su se stesso, si sente costretto a mascherare, ecco un valido spunto di riflessione.
Non si può trascurare la persona che si prende cura, ha bisogno di attenzione anche Chi deve mostrarsi forte e preoccuparsi e sostenere.
INCONTRI (n.38) (Due anziani pazienti...)
Il primo conosciuto di recente, l'altro che non incontravo da un bel po'...
- Vi mandavo sempre i saluti però. Ve lo riferivano?
- Certo, come no, ma salutarsi di persona è un'altra cosa.
A queste parole si è commosso, ha fatto gli occhi lucidi, soprattutto quando ha visto che di Lui ricordavo altri particolari.
Due persone colte, molto colte, a mostrare la propria vera natura.
A tal proposito mi chiedevo se Cultura e Sensibilità siano compatibili insieme e allo stesso livello.
La cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo.
- Elio Vittorini -
La Cultura apre al mondo, avvicina le persone, ne permette le relazioni.
Sia pure in modo diverso.
Non ha bisogno di essere ostentata, si mostra da sé per atteggiamento, classe e...devo ripeterlo? Per sensibilità.
Non giudica ma cerca di comprendere, accoglie e non pone distanze.
Ma siamo tutti diversi, quindi l'unica differenza che la Cultura fa è quando si accetta l'altro pure se di storia o di filosofia non sa, sbaglia qualche congiuntivo e non ha... 1500 cravatte di cui vantarsi.
Che cosa c'entrano ora le cravatte?
Per me assolutamente nulla. Per me.
.
giovedì 19 settembre 2024
INCONTRI ( n.37) (“Solo il silenzio vive l'attesa.” - Giancarlo Stoccoro -)
È la vita un'attesa continua, ancor prima di nascere e poi pure alla fine. E nel frattempo, secondo l'età sempre si aspetta.
Si aspetta l'amore, la gioia, e pur temendolo persino il dolore.
Perché se siamo sempre pronti a parlare della gioia e ad accettarla, perchè non essere, non dico predisposti, ma pronti ad accogliere qualcosa di altrettanto naturale come il dolore?
Tanto poi passa, come passa la gioia, entrambi momenti della vita... che poi, passa anch'essa, fossero cento gli anni o anche solo novanta.
Così una perdita diventa esercizio di fede.
Se credi devi accettare la cosa come fosse attesa da tempo.
Offri quel momento di dolore, e speranza lenirà la sofferenza.
E ricordi si rincorreranno senza sosta, uno dopo l'altro.
Di rimando l'immagine dell'ecografia di una dolce attesa, subito fa sentire percorsi da linfa vitale.
Perché per fortuna si nasce ancora, ci sono i cuccioli d'uomo, che come gli altri cuccioli, inconsapevoli non hanno paura di niente, e scelgono il mondo.
È incredibile quale rinnovamento porti una nascita già quando si preannuncia, tutto passa alle spalle ed è una sensazione di vitalità che prende prima a serpeggiare e poi montare di animo in animo man mano che la notizia si delinea e poi si diffonde.
Ho sempre pensato che avere dei figli sia una fortuna anche per questo... è come regalarsi una "briciola di immortalità". Non muori mai perchè una parte di Te continua a vivere in loro, e poi ancora nelle generazioni successive.
Ogni volta è come se la morte fosse sconfitta per sempre... ed è la Vita ad uscirne vittoriosa.
E dall'inizio alla fine si aspetta, tutto in religioso silenzio.
Buonanotte... 🌜🌟🌛
martedì 17 settembre 2024
INCONTRI (n.36) ("Almeno per oggi non preoccuparti")
Ché a veder bene ogni giorno c'è almeno un motivo per non preoccuparsi.
Primo fra tutti, il più importante, essere vivi, e poi a continuare...
... i fiori a primavera, le conchiglie sulla riva dopo una mareggiata, il letto di foglie ingiallite portate dal vento, d'inverno la neve, quando c'è e pure quando non c'è perché vive nei ricordi, e i profumi che l'accompagnano scaldano il Cuore.
Allora perché preoccuparsi? Meglio occuparsi di ciò che piace, impegnarsi perché gratifichi ogni giorno di più e non lasci spazio né tempo alle preoccupazioni.
Non serve fare grandi cose o concedersi lussi, avere la mente sgombra e l'animo non gravido di affanni, è sufficiente fermarsi a quel tempo presente che è fatto di certezze, momentanee ma concrete. Godersele perché poi... domani come sarà?
Ché basta poco per essere sereni, pure quando la malinconia si affaccia, un punto fermo e a capo... e ricominciare.
lunedì 16 settembre 2024
INCONTRI (n.35) (Un'atipica famiglia allargata)
Quando si dice... le situazioni cambiano o mai dire mai, che poi a pensarci bene, sono la stessa cosa.
Se qualcuno tempo addietro avesse profetizzato la mia condizione attuale, non gli avrei creduto.
Un'atipica famiglia allargata. Tre umani, una cagnolina e sei gatti... a conti fatti ora siamo in dieci. Tutto sommato felici di esserlo, nonostante gli spostamenti di mobilio e suppellettili, fatica e graffi.
Lo scorso anno cominciò come un'avventura, qualcosa che ci era capitato, e che ancora viviamo giorno per giorno.
È così, e sicuramente non accaduto per caso. Anzi... quasi quasi proverò a scrivere qualcosa, un racconto o una favola. L'ispirazione c'è, il tempo lo troverò.
Comunque al momento pet therapy di assoluta efficacia.
Osservare gli animali, seguirli nella loro quotidianità, parallela alla nostra, pone il nostro sentire sul loro stesso piano... immutabile, qualsiasi cosa accada.
È così, tutto va, continua e conviene assecondare il lento o veloce fluire della vita, annessi e connessi. Con tranquillità.
Dovremmo tutti prendere esempio dagli animali
E pure questo giorno volge al termine. Finalmente.
Vi augura la buonanotte Lans, il gattino più propenso a farsi fotografare, tra l'altro il più fotogenico, il più coraggioso, il più sfacciato. Guarda la vita dall'alto perchè ha rischiato di morire per ben due volte e ora non teme più nulla. Resiliente come lui nessuno mai.
Si è appena addormentato... shhh.
Buonanotte... 🌜🌟🌛
domenica 15 settembre 2024
INCONTRI (n.34) (La Speranza e il Tempo)
"Mi sento diverso dagli altri perché so di non poter contare sul tempo..."
Ma la Speranza si accompagna al Tempo, pure senza esagerare.
Si pensi pure ad un futuro che non sia troppo lontano. E questa sia norma per tutti, perchè come affermava Lorenzo il Magnifico... del doman non v'è certezza.
Già... perciò e con tale consapevolezza non dobbiamo sempre ripetere... c'è tempo, avrò modo di fare questo o quello.
Non è mai abbastanza il tempo per apprezzare ciò che la Vita offre, nel bene e nel male.
D'altra parte però non si può neppure vivere come se si camminasse sulle uova, ci si priverebbe della gioia del momento.
Ogni giorno va considerato come una piccola vita da vivere pienamente.
E ogni età è buona per andare al recupero, anzi prima è, meglio sarà.
Cogliere ogni opportunità, pure all'apparenza insignificante, perché... se non ora, quando?
Vivendo la malattia si rimpiange il tempo perso a rimandare.
Lo farò dopo... si ripete... al tempo giusto. E poi ci si rende conto di non aver fatto in tempo.
Mai piangersi addosso però, perché una vita non è mai vissuta inutilmente.
Metti un punto e vai avanti, guardando al futuro, che sia lungo breve, sarà vissuto con impegno e consapevolezza.
venerdì 13 settembre 2024
INCONTRI (n.33) (Dedicato a... Chi sa fermare il tempo)
Credete sia impossibile?
Beh, oggi ho incontrato un paziente...
- Quanti anni hai?
- Sessanta. Sono del '38.
Prima ancora che riferisse l'anno, ho pensato che non li portava un granché quei 60, comunque...
- Ah... sei del '38, quindi dicevi...?
- Sessanta tondi tondi
- Capisco. Sessanta portati alla grande.
Chiaramente non era il caso andassi oltre, il nostro Amico si era trovato così bene ai 60 che aveva voluto fermarsi lì.
Qual è il problema? Nessuno, perciò...
Fermare il tempo si può, per stare bene, sentirsi bene, e far star bene Chi è vicino.
Oggi a casa nostra, ad esempio come ogni 12 Settembre è stata doppia festa, il mio onomastico e il compleanno di Chi mi sta accanto da tanti anni con grande pazienza.
Al solito tanti piccoli progetti per questa giornata, ma poi impegni e un po' di preoccupazioni ci hanno distolto. Lo prendiamo come impegno però, dobbiamo recuperare.
Intanto hanno fatto compagnia i numerosi auguri, vere carezze al Cuore che hanno compensato tutto.
È stato come l'anniversario, come fosse Natale.
Ed ho pensato che per allontanare stress e preoccupazioni certe giornate ed occasioni sono giuste, si prestano a tutto questo.
Un compleanno ad esempio, e un onomastico, non contando gli anni trascorsi, vivendo solo il momento.
Proprio come facciamo Noi ogni 12 Settembre...
Poi penso al nome che porto, di cui ora vado fiera.
Dolce e musicale, quando lo pronunciano per chiamarmi mi sento unica, anche se di Maria ne è pieno il mondo.
E sia pur con ritardo ringrazio le mie due nonne Maria, essendo io la primogenita allora non ebbi scampo, oggi la reputo una bella eredità.
INCONTRI (n.32) (Essere è priorità assoluta)
Presi continuamente dalla foga del fare, dimentichiamo troppo spesso di essere, cioè di seguire la Nostra vera natura e le conseguenti aspirazioni.
Occorre invece ogni tanto fermarsi ed ascoltarsi.
Io spesso mi abbandono con la preghiera e sentendomi in questo privilegiata,
tranquilla resto all'ascolto...
Una sera... pregando all'improvviso.
Dimmelo Tu... che solamente sai che cosa mi passa per la testa in certi giorni quando all'improvviso non mi accorgo più di quello che ho, non scorgo più quella che sono.
Con quella carezza mi conforti, e rassicuri con la certa Tua presenza...
Una preghiera nata così, davvero all'improvviso dopo una giornata di sensazioni varie, alla ricerca di non so quali altre, incurante del bello e del buono che a saper guardare non manca mai.
Il bello e il buono che sono pure in ognuno, la chiarezza degli intenti.
Capaci di stupire e non saperlo. Involontariamente.
Si tratta di non restare arroccati nelle proprie convenzioni, non temere l'opinione altrui, in sostanza imparare ad ascoltarsi e ascoltare.
Finalmente tace tutto intorno ed è silenzio dentro.
Succede... accade ancora e forse sarà sempre così.
Una ricerca senza sosta di dare sempre un senso all'esistenza.
Non tenendo conto di averlo già fatto, vivendola.
giovedì 12 settembre 2024
INCONTRI ( n.31) ("Scusi, lei che cosa rappresenta?")
Mai strafare e soprattutto essere sicuri di stare bene per fare star bene.
Un bravo volontario deve avere in buona dote un "surplus di energie e calore umano". Ma energie e calore umano si imparano, si acquistano al mercato... o cosa?
- Scusi, lei che cosa rappresenta?
Ad una domanda posta così, come rispondere?
Beh, io l'ho fatto con un sorriso, parlando di Noi, del GAMA e degli obiettivi...
- La fermo subito. Io ammiro i volontari perchè quello che fanno parte dal cuore, però alla fine, Chi vi paga ora e dopo quando sarà...?
Ed è a questo punto che bisogna essere empatici e distaccati. Sembra quasi una contraddizione. Non lo è.
- A me piace osservare le persone. Lei ad esempio è molto riservata, ha le braccia strette, conserte, non mostra le mani, non gesticola...
Sarà così come dice?... ho pensato, ma poi può esserci una persona che in quel contesto si mostri come un vigile a dirigere il traffico?
E non è finita qui, perché dopo una lunga disquisizione da non credente alla ricerca delle contraddizioni dei cattolici, mi fa...
- E lei ha un riferimento religioso?
Chiaramente fino ad allora non aveva potuto intuirlo perché io avevo ascoltato in "religioso" silenzio.
Ecco... la giusta distanza è ciò che serve.
Approcciare a tutto, ascoltare tutti, e ritirarsi quando andare oltre sarebbe impossibile o vano.
Non si può scegliere di fare il volontario se non ci sei portato, e non solo devi essere incline ma quasi non devi accorgerti di esserlo. Come dire... sei di fronte, accanto a Chi vive un momento difficile e resti Te stesso come se la situazione fosse diversa. Diversamente serena.
INCONTRI (n.30) (Ricordi e situazioni simili ma alla lontana)
Conservo ancora quel foglietto che mi fu dato come testimone per una staffetta d'umanità...
" ...vi sono qualità al di là della pura competenza medica, delle quali questi pazienti hanno bisogno e che cercano nei loro medici. Dal medico essi vogliono essere rassicurati, considerati e non solo esaminati. Vogliono essere ascoltati. Vogliono percepire che vi è una grande differenza, invero, per il medico, se essi vivono o muoiono. Vogliono sentire di essere nei pensieri del loro medico".
( Cusin 1982 )
Non sono medico, neppure infermiera ma solo persona informata di fatti vissuti sulla propria pelle, nel bene e nel male. E dal bene ricevuto ho conservato ciò che mi compete, e dal male ho tratto l'insegnamento che serve.
Ricordi e situazioni simili ma alla lontana.
Ho visto medici con gli occhi lucidi quando si sono ritrovati inermi, come pure l'arroganza fare presa su qualcuno che dimenticava di curare la Persona e non la malattia.
Prendersi cura delle Persone richiede di forze e Cuore un grande impegno, distribuito nel tempo e non "rovesciato" addosso in un solo giorno per dovere o perché così si fa per evitare critiche e rogne.
Perché non si vuole essere dimenticati, comunque vada a finire la cosa, e d'altra parte anche il medico stesso resta nei pensieri come un amico, una spalla su cui piangere, una mano da stringere per prendere forza.
Una delicatezza che va oltre la cura, è prendersi cura, regalare speranza. Una minuzia che fa grande differenza.
Un' ideale medicina "antropocentrica" o umanizzazione della medicina che guarda ai bisogni in generale dell'uomo e si preoccupa di soddisfarli.
Un medico che approccia in follow up con un "come stai?" e non "come va?" o addirittura in silenzio leggendo le carte, fa una grossa differenza.
Ad ogni follow up dal "mio" medico mi sento accolta, capita, con tatto mi ricorda che dovrò adeguarmi all'età. Mi sta bene così mi sta bene lui ed anche la mia età, visto che per un po' pensai non arrivarci.
Perché non si vuole essere dimenticati, comunque vada a finire la cosa, e d'altra parte anche il medico stesso resta nei pensieri come un amico, una spalla su cui piangere, una mano da stringere per prendere forza.
lunedì 9 settembre 2024
INCONTRI (n.29) (Il forte richiamo dell'acqua)
Domenica assai calda, una delle giornate più calde di questa torrida estate.
E cercando momentaneo ristoro sotto il getto di una doccia e nelle numerose bevute d'acqua, naturale è stata qualche considerazione.
Quanto preziosa è l'acqua?
L'acqua, sedativo naturale.
Una scrosciante cascata, la superficie tranquilla di un lago, il mare ondoso o appena increspato. Sono immagini a cui si ricorre spesso quando c'è bisogno di ritrovarsi.
È il forte richiamo dell'acqua, del tutto naturale visto che già l'embrione si forma e vive nel liquido amniotico o acque, e il corpo umano stesso è in gran percentuale composto di acqua. Elemento per alcuni versi rassicurante, e ben rappresentativo di azioni e reazioni nel corso della vita.
L'irruenza di una rapida che segue il suo corso e supera ogni ostacolo, il mare mai stanco di urtare lo scoglio e tornare indietro, ma solo per prendere forza, la quiete del lago, protetto dagli argini naturali. Le varie forme dell'acqua, l'uomo le cerca per specchiarsi l'animo e trovare risoluzione con la Mente.
Anche la pioggia, sia a rovesci che goccioline ha il suo senso. Arriva quando serve, nutre e pulisce, spegne fuochi devastanti. È catartica, è "acqua" che non bagna.
Che potere ha l'acqua...
Quando ne sono successe tante da farci l'abitudine, si pensa allora di raccogliere un po' di quell'acqua, farne riserva perché nella vita non si sa mai, tutto torna utile. Pure far tesoro di esperienze neanche immaginate.
Così grazie ad una sorta di diluvio che ha fatto credere, dopo di me il nulla, si impara ad accettare, vivere e superare nubifragi e temporali, e le pioggerelle noiose delle stagioni di mezzo, passano quasi inosservate, considerate alla fine necessarie per la rinascita.
Che il domani di ognuno sia così, puro e trasparente come l'acqua.
INCONTRI (n.28) (La peggior solitudine è non essere a proprio agio con se stessi - Mark Twain)
Una citazione che trova riscontro in un'altra, forse di anonimo, che dice...
Per ogni ora trascorsa in compagnia occorre un numero indeterminato di ore con se stessi.
Insomma... si può stare in modo valido con gli altri solo se si è capaci di stare da soli.
La solitudine non è poi cosa tanto negativa, anzi...
Un esempio?
Da piccolo mio figlio ogni tanto pareva soffermarsi a pensare, poi veniva da me e chiedeva...
Mamma, posso giocare con me stesso?
Ogni volta gli concedevo il permesso con un sorriso, e incuriosita lo seguivo con lo sguardo.
Sceglieva uno spazio sempre diverso, il più ristretto possibile e a Suo modo giocava. Da solo.
Un bambino di sei anni sentiva il bisogno di stare con se stesso, poi ritornava tra gli altri ed era più allegro di prima.
È così. Per dare il meglio devi stare bene prima con Te stesso.
Risolvere dubbi e disagi, colmare eventuali vuoti, fare ciò che piace senza timore di essere giudicato.
Sono quei momenti in cui si ha bisogno di tempo, spazio e silenzio.
A Chi non è mai successo?
Pensiamoci su.
Succede quando la mente è sovraccarica di dati, intorno si avverte affettuoso rumore.
La solitudine sotto certi aspetti è amica, addirittura necessaria, per raccogliere i pensieri e le idee, per riprendere il contatto con se stessi.
Anch'io spesso sono sola in casa e sola non mi sento affatto.
I miei tempi lenti e in solitudine diventano opportunità per ricaricarmi di pazienza, e perché no, farmi pure buona compagnia.
domenica 8 settembre 2024
INCONTRI (n.27) (Quel po' di buono che fa tanto bene)
Mi reputo abbastanza normale, con limiti e poche doti, di conseguenza anche ciò che faccio pare buona cosa ma niente di eccezionale. Almeno per me. Poi capita che al solito il buon Dio non lo manda a dire ma lo fa capire.
E tra le righe l'abbraccio e l'incoraggiamento, la carezza e l'esortazione. Non si può altro che migliorare, ma fermarsi mai.
Essere riconosciuti dopo molto tempo già muove qualcosa dentro, ascoltare poi che si è lasciato tramite ricordi, un segno bello profondo, tutto questo richiede un po' per serbarne i tratti e farne delle stelle...
Sai, fosti la prima persona incontrata qui, il giorno che iniziai. Ero cosi delusa per quella recidiva...
Mi lasciasti un bigliettino...
Vorrei proseguire nel racconto, ma una condivisione così delicata e bella rischia di essere sciupata da altro, che con tutta la buona volontà risulterebbe banale.
E allora...
Una frase e un sorriso con tanto e tale dolore dentro.
Un nome, il suo così particolare ad evidenziarne l'unicità.
E poi... nient'altro.
Sono incontri che cambiano l'ottica delle cose.
Cadrà un ministero, e non sarà una novità più che mai.
Un virus che ritorna non sconvolgerà più di tanto.
L'essenziale resta in quella gioia soffusa e inaspettata, generosamente condivisa che solo la speranza d'Amore può donare.
sabato 7 settembre 2024
INCONTRI (n.26) (Bilanci ed equilibrio)
Ogni compleanno per me occasione di bilancio. Ora ancor di più, perché gli anni sono importanti.
Voci in attivo e passivo in alternanza.
Ciò che ho fatto e avrei potuto fare.
Quel che ho avuto e avrei potuto avere.
Se fosse stato possibile... ed ora se potessi...
Ma non si può, e sinceramente per quel che mi riguarda manco lo vorrei.
Io non tornerei mai indietro, perché sono andata tanto avanti. Oltre le illusioni, la speranza vana, il rimpianto.
Ho amato, dato la vita, gioito e anche pianto.
Ho fatto progetti, non tutti portati a compimento, ho nutrito sogni e poi li ho affamati. Per mie scelte condizionate dall'autostima altalenante.
Però la Vita alla fine ha voluto ugualmente premiarmi, e se da una parte mi ha scosso, dall'altra mi ha concesso quel che non avrei mai sperato.
Consapevole amore per la vita e le persone, capacità di perdonarmi e perdonare, lasciare segno nella memoria del cuore di Chi incontro.
Dopo un vissuto di malattia che pareva dovesse spegnere per sempre ogni entusiasmo e lasciare al contrario "una paura passo passo" , l'autostima ne guadagna. Non è illusione ma intento di darsi la vita.
Chi vive la malattia e la supera nasce per la seconda volta.
Quattordici anni ancora, finora e l'affetto, stima e riconoscenza.
Davvero tanto, da non desiderare altro.
venerdì 6 settembre 2024
INCONTRI (n.25) (Vieni qui, lasciati abbracciare...)
E pure se ormai è da un po' che siamo tornati ad abbracciarci, ho provato una forte emozione. Trovarmi spettatrice di un abbraccio cosi, non so perchè, mi ha portato un tuffo al cuore.
Eh già, perché un sorriso è il più bell'approccio, una carezza mostra affetto e comprensione, e l'abbraccio...
Beh, dentro un abbraccio, a volte quale tenerezza inaspettata, puoi piangere e ridere, trovare il calore che manca.
Vieni qui, lasciati abbracciare. Hai il viso di un angelo...
Sono le parole di un'anziana mamma di una paziente ad un'altra, giovane dagli occhi chiari. Non era sua figlia ma la guardava come lo fosse.
Entrambe poi in piedi, strette in un abbraccio.
Che dire? La commozione non ha risparmiato neanche me.
È perché io credo che gli abbracci abbiano sempre funzionato.
Prendiamo me per esempio, quando terminavo le parole, mi aiutavano a coprire il pianto, a dimostrare affetto, e lo si sentiva tutto perché l'abbraccio mi tornava ancor più stretto.
Adesso dono ancora un abbraccio a Chi c'è e persino a Chi non è più.
Un sorriso, una carezza, un abbraccio, sono come parole, quelle bene dette.
giovedì 5 settembre 2024
INCONTRI (n.24) (Ho bisogno del tuo sorriso)
Oggi giornata cominciata, diciamo così... col piede sbagliato. Accidenti e contrattempi senza fine. Ti senti allora... come dire... perseguitata. Ovviamente esagero.
Poi, quando si dice le persone giuste al momento giusto. Dio sa, come e perché.
Ci sono storie tremendamente belle pur nella loro tragicità, e lasciano senza parole. E quando pensi che qualcosa comunque devi accennare, se non altro per non aggiungere sgomento a rassegnazione, afferri quel sorriso che hai di fronte e dici...
Devi pensare solo a Te ora
O Dio, e come faccio? Tutto dipende da me.
Capisco, però... ora, adesso... questo è un momento solo tuo. Ti stai curando, ma pure raccontando e Noi ti ascoltiamo, l'animo ti si alleggerisce. Non è così?
Un largo sorriso le ha illuminato il volto. Ho pensato... quanto più giovane sembra dei suoi quarantanove anni, che non sono tanti ma con quel bagaglio di esperienze dolorose...
Sai che dimostri parecchi anni in meno?
Ehh... lo so, ma non è forza mia.
La Vergine santissima c'ha da pensa'
E ha indicato il Cielo sorridendo.
Ancora con quel suo bel sorriso...
La prossima volta verrò a cercarti- le ho detto - perché ho assolutamente bisogno del tuo sorriso, lo confesso.
E sarà così, lo prometto prima a me stessa.
Perché ho ancora molto ma molto da imparare.
mercoledì 4 settembre 2024
INCONTRI (n.23) (Il silenzio e la quiete)
Pure oggi ho fatto tardi ma tardi davvero... è da poco passata l'una e qualcosa devo scrivere... non posso smorzare la luce e andare via così, in silenzio.
Silenzio... ecco che torna a portare quiete, ristoro alla mente stanca dopo giornate intense.
È tanto ormai che a sera inoltrata scrivo i miei pensieri. Essi quasi si rimescolano, si intrecciano e, arricchiti di esperienza, ne partoriscono di nuovi. Tutto questo in un incessante processo di rinascita.
Scrivo i miei pensieri...
Lo faccio ogni giorno, quando è notte perché la casa è avvolta dal silenzio ed io posso dialogare con me stessa, ritrovare la mia vera natura umana.
Prima consideravo solo ciò che vedevo e sentivo di conseguenza... per spiegarmi meglio, prima solo due più uno dava tre... oggi so che lo stesso risultato lo fa anche uno più uno più uno, e c'arrivo magari lentamente ma così convinta che non torno indietro per alcuna verifica. Puntigliosa solo con me stessa e poi sicura...
Ormai la notte avanza, tra un po' smorzate le luci e chiusi gli occhi fisserò il punto, la linea, e il piccolo cerchio più colorato come fantasiose e astratte immagini di un caleidoscopio ideale, e mi abbandonerò finalmente alla quiete.
martedì 3 settembre 2024
INCONTRI (n.22) (Le stagioni di mezzo)
Ricordo una cosa che mi fu detta...
Succede spesso, quando sbocciano le rose e al cadere delle foglie.
Alludendo ai pazienti oncologici più sfortunati che volano via nelle stagioni di mezzo.
E Settembre non si è ancora inoltrato, è capitato ancora. Eppure non si fa mai l'abitudine.
In questi anni ho conosciuto tante persone, le ricordo tutte, qualcuna però ha preso i miei pensieri, mi è rimasta nel Cuore.
Lo sapete, conservo tutti gli scritti condivisi da Lucia.
Ne traggo forza e motivazione quando vacillo.
Perché... non è che io sia poi così forte. Mi faccio forza, a questo punto devo, per forza.
La stanchezza, il dolore per qualcuno che non ce la fa e vola via, certi incontri che fanno riflettere più degli altri, ecco tutto questo sembra imporre uno "stop".
E vorrei fermarmi... ma poi penso al "perché" sono ancora qui, a scrivere, condividere, ad amare sempre e comunque, e allora mi riprendo. E continuo, e continuerò finchè Dio vorrà.
Non ci sono solo le stagioni di mezzo.
Settembre
Triste il giardino,
cade la fresca pioggia sui fiori
L’Estate trema
tranquillamente verso la fine.
Gocciola una dopo l’altra una foglia d’oro
giù dalla grande acacia.
L’estate sorride con stupore e nostalgia
nel sogno del Giardino morente.
S’attarda tra le rose,
Si ferma desiderosa di pace;
Lentamente chiude i suoi grandi occhi pesanti di stanchezza.
- Hermann Hesse -
lunedì 2 settembre 2024
INCONTRI (n.21) (Le carezze di Settembre)
Finalmente, possiamo dirlo... è Settembre.
Mi è sempre piaciuto come periodo, perché passaggio ad una stagione percepita di netto, vuoi per la luce al mattino non più accecante, vuoi per l'aria profumata di foglie ingiallite che resistono ai venti.
La luce e l'aria come soffio tiepido, le carezze di Settembre. Accompagnano alla nuova stagione con la promessa che nulla finisce per sempre. È solo per il fluire del tempo.
Si ha bisogno di riferimenti per sentirsi ancorati al Tempo.
Che cosa c'è?... chiede mio marito perché nota che sono in silenzio da troppo tempo.
Niente, sto pensando...
E per fare questo serve almeno un "angolino" nascosto della Mente che, compiacente, accoglie e poi chiude la porta.
Io mi sento accolta quando scrivo, mi apparto nella scrittura, ed è come trovarmi in una stanza dove finalmente posso essere me stessa e coltivare le mie passioni.
La reputo una passione e una certezza, pari all'aver creato una famiglia, circondarla d'affetto, avere una casa che sa di vissuto.
Certezza e passione per me è anche l'Altro da me, in cui mi rispecchio e che cerco di aiutare come lui desidera e non per compiacere me stessa.
Passioni e certezze danno un senso al Tempo, al suo trascorrere che in questo modo non è più un semplice fluire.
domenica 1 settembre 2024
INCONTRI (n.20) (Prendersi la giornata)
Sai che cosa insegna questa malattia?
"Prendersi la giornata".
È il pensiero condiviso di una paziente qualche giorno fa.
Prendersi la giornata, un'espressione efficace, quasi la si vede la giornata, presa in fretta, come fosse l'ultimo dessert disponibile prima della scadenza.
Prendersi la giornata... approfittarne perché del domani nessuno è certo.
"E se imparassimo a vivere di piccole cose, nell'essenziale, del cibo semplice, magari imparando anche l'arte del riciclo, del baratto, acquistando anche cose usate, non ci sarebbe povertà, soprattutto ci sarebbe più ricchezza di animo, e di tempo, che è il bene più prezioso che abbiamo, per viverci le persone amate, per vivere la natura"
- Tiziano Terzani -
Imparare a godere delle piccole gioie del momento. È il "Qui e Ora" che ritorna, il segreto della serenità, che si replica vivendo giorno dopo giorno
E poi... perseguire un obiettivo, anche questo rende sereni.
E per mantenere costante la serenità pure nei momenti non proprio al "top", prima di addormentarsi pensare alle cose belle da poter realizzare, da vivere il giorno che sarà.
La Serenità è fatta di brevi ma intensi momenti e piccole gioie che nessun momento buio potrà rubare.
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