martedì 17 settembre 2024

INCONTRI (n.36) ("Almeno per oggi non preoccuparti")

Ché a veder bene ogni giorno c'è almeno un motivo per non preoccuparsi. Primo fra tutti, il più importante, essere vivi, e poi a continuare... ... i fiori a primavera, le conchiglie sulla riva dopo una mareggiata, il letto di foglie ingiallite portate dal vento, d'inverno la neve, quando c'è e pure quando non c'è perché vive nei ricordi, e i profumi che l'accompagnano scaldano il Cuore. Allora perché preoccuparsi? Meglio occuparsi di ciò che piace, impegnarsi perché gratifichi ogni giorno di più e non lasci spazio né tempo alle preoccupazioni. Non serve fare grandi cose o concedersi lussi, avere la mente sgombra e l'animo non gravido di affanni, è sufficiente fermarsi a quel tempo presente che è fatto di certezze, momentanee ma concrete. Godersele perché poi... domani come sarà? Ché basta poco per essere sereni, pure quando la malinconia si affaccia, un punto fermo e a capo... e ricominciare.

lunedì 16 settembre 2024

INCONTRI (n.35) (Un'atipica famiglia allargata)

Quando si dice... le situazioni cambiano o mai dire mai, che poi a pensarci bene, sono la stessa cosa. Se qualcuno tempo addietro avesse profetizzato la mia condizione attuale, non gli avrei creduto. Un'atipica famiglia allargata. Tre umani, una cagnolina e sei gatti... a conti fatti ora siamo in dieci. Tutto sommato felici di esserlo, nonostante gli spostamenti di mobilio e suppellettili, fatica e graffi. Lo scorso anno cominciò come un'avventura, qualcosa che ci era capitato, e che ancora viviamo giorno per giorno. È così, e sicuramente non accaduto per caso. Anzi... quasi quasi proverò a scrivere qualcosa, un racconto o una favola. L'ispirazione c'è, il tempo lo troverò. Comunque al momento pet therapy di assoluta efficacia. Osservare gli animali, seguirli nella loro quotidianità, parallela alla nostra, pone il nostro sentire sul loro stesso piano... immutabile, qualsiasi cosa accada. È così, tutto va, continua e conviene assecondare il lento o veloce fluire della vita, annessi e connessi. Con tranquillità. Dovremmo tutti prendere esempio dagli animali E pure questo giorno volge al termine. Finalmente. Vi augura la buonanotte Lans, il gattino più propenso a farsi fotografare, tra l'altro il più fotogenico, il più coraggioso, il più sfacciato. Guarda la vita dall'alto perchè ha rischiato di morire per ben due volte e ora non teme più nulla. Resiliente come lui nessuno mai. Si è appena addormentato... shhh. Buonanotte... 🌜🌟🌛

domenica 15 settembre 2024

INCONTRI (n.34) (La Speranza e il Tempo)

"Mi sento diverso dagli altri perché so di non poter contare sul tempo..." Ma la Speranza si accompagna al Tempo, pure senza esagerare. Si pensi pure ad un futuro che non sia troppo lontano. E questa sia norma per tutti, perchè come affermava Lorenzo il Magnifico... del doman non v'è certezza. Già... perciò e con tale consapevolezza non dobbiamo sempre ripetere... c'è tempo, avrò modo di fare questo o quello. Non è mai abbastanza il tempo per apprezzare ciò che la Vita offre, nel bene e nel male. D'altra parte però non si può neppure vivere come se si camminasse sulle uova, ci si priverebbe della gioia del momento. Ogni giorno va considerato come una piccola vita da vivere pienamente. E ogni età è buona per andare al recupero, anzi prima è, meglio sarà. Cogliere ogni opportunità, pure all'apparenza insignificante, perché... se non ora, quando? Vivendo la malattia si rimpiange il tempo perso a rimandare. Lo farò dopo... si ripete... al tempo giusto. E poi ci si rende conto di non aver fatto in tempo. Mai piangersi addosso però, perché una vita non è mai vissuta inutilmente. Metti un punto e vai avanti, guardando al futuro, che sia lungo breve, sarà vissuto con impegno e consapevolezza.

venerdì 13 settembre 2024

INCONTRI (n.33) (Dedicato a... Chi sa fermare il tempo)

Credete sia impossibile? Beh, oggi ho incontrato un paziente... - Quanti anni hai? - Sessanta. Sono del '38. Prima ancora che riferisse l'anno, ho pensato che non li portava un granché quei 60, comunque... - Ah... sei del '38, quindi dicevi...? - Sessanta tondi tondi - Capisco. Sessanta portati alla grande. Chiaramente non era il caso andassi oltre, il nostro Amico si era trovato così bene ai 60 che aveva voluto fermarsi lì. Qual è il problema? Nessuno, perciò... Fermare il tempo si può, per stare bene, sentirsi bene, e far star bene Chi è vicino. Oggi a casa nostra, ad esempio come ogni 12 Settembre è stata doppia festa, il mio onomastico e il compleanno di Chi mi sta accanto da tanti anni con grande pazienza. Al solito tanti piccoli progetti per questa giornata, ma poi impegni e un po' di preoccupazioni ci hanno distolto. Lo prendiamo come impegno però, dobbiamo recuperare. Intanto hanno fatto compagnia i numerosi auguri, vere carezze al Cuore che hanno compensato tutto. È stato come l'anniversario, come fosse Natale. Ed ho pensato che per allontanare stress e preoccupazioni certe giornate ed occasioni sono giuste, si prestano a tutto questo. Un compleanno ad esempio, e un onomastico, non contando gli anni trascorsi, vivendo solo il momento. Proprio come facciamo Noi ogni 12 Settembre... Poi penso al nome che porto, di cui ora vado fiera. Dolce e musicale, quando lo pronunciano per chiamarmi mi sento unica, anche se di Maria ne è pieno il mondo. E sia pur con ritardo ringrazio le mie due nonne Maria, essendo io la primogenita allora non ebbi scampo, oggi la reputo una bella eredità.

INCONTRI (n.32) (Essere è priorità assoluta)

Presi continuamente dalla foga del fare, dimentichiamo troppo spesso di essere, cioè di seguire la Nostra vera natura e le conseguenti aspirazioni. Occorre invece ogni tanto fermarsi ed ascoltarsi. Io spesso mi abbandono con la preghiera e sentendomi in questo privilegiata, tranquilla resto all'ascolto... Una sera... pregando all'improvviso. Dimmelo Tu... che solamente sai che cosa mi passa per la testa in certi giorni quando all'improvviso non mi accorgo più di quello che ho, non scorgo più quella che sono. Con quella carezza mi conforti, e rassicuri con la certa Tua presenza... Una preghiera nata così, davvero all'improvviso dopo una giornata di sensazioni varie, alla ricerca di non so quali altre, incurante del bello e del buono che a saper guardare non manca mai. Il bello e il buono che sono pure in ognuno, la chiarezza degli intenti. Capaci di stupire e non saperlo. Involontariamente. Si tratta di non restare arroccati nelle proprie convenzioni, non temere l'opinione altrui, in sostanza imparare ad ascoltarsi e ascoltare. Finalmente tace tutto intorno ed è silenzio dentro. Succede... accade ancora e forse sarà sempre così. Una ricerca senza sosta di dare sempre un senso all'esistenza. Non tenendo conto di averlo già fatto, vivendola.

giovedì 12 settembre 2024

INCONTRI ( n.31) ("Scusi, lei che cosa rappresenta?")

Mai strafare e soprattutto essere sicuri di stare bene per fare star bene. Un bravo volontario deve avere in buona dote un "surplus di energie e calore umano". Ma energie e calore umano si imparano, si acquistano al mercato... o cosa? - Scusi, lei che cosa rappresenta? Ad una domanda posta così, come rispondere? Beh, io l'ho fatto con un sorriso, parlando di Noi, del GAMA e degli obiettivi... - La fermo subito. Io ammiro i volontari perchè quello che fanno parte dal cuore, però alla fine, Chi vi paga ora e dopo quando sarà...? Ed è a questo punto che bisogna essere empatici e distaccati. Sembra quasi una contraddizione. Non lo è. - A me piace osservare le persone. Lei ad esempio è molto riservata, ha le braccia strette, conserte, non mostra le mani, non gesticola... Sarà così come dice?... ho pensato, ma poi può esserci una persona che in quel contesto si mostri come un vigile a dirigere il traffico? E non è finita qui, perché dopo una lunga disquisizione da non credente alla ricerca delle contraddizioni dei cattolici, mi fa... - E lei ha un riferimento religioso? Chiaramente fino ad allora non aveva potuto intuirlo perché io avevo ascoltato in "religioso" silenzio. Ecco... la giusta distanza è ciò che serve. Approcciare a tutto, ascoltare tutti, e ritirarsi quando andare oltre sarebbe impossibile o vano. Non si può scegliere di fare il volontario se non ci sei portato, e non solo devi essere incline ma quasi non devi accorgerti di esserlo. Come dire... sei di fronte, accanto a Chi vive un momento difficile e resti Te stesso come se la situazione fosse diversa. Diversamente serena.

INCONTRI (n.30) (Ricordi e situazioni simili ma alla lontana)

Conservo ancora quel foglietto che mi fu dato come testimone per una staffetta d'umanità... " ...vi sono qualità al di là della pura competenza medica, delle quali questi pazienti hanno bisogno e che cercano nei loro medici. Dal medico essi vogliono essere rassicurati, considerati e non solo esaminati. Vogliono essere ascoltati. Vogliono percepire che vi è una grande differenza, invero, per il medico, se essi vivono o muoiono. Vogliono sentire di essere nei pensieri del loro medico". ( Cusin 1982 ) Non sono medico, neppure infermiera ma solo persona informata di fatti vissuti sulla propria pelle, nel bene e nel male. E dal bene ricevuto ho conservato ciò che mi compete, e dal male ho tratto l'insegnamento che serve. Ricordi e situazioni simili ma alla lontana. Ho visto medici con gli occhi lucidi quando si sono ritrovati inermi, come pure l'arroganza fare presa su qualcuno che dimenticava di curare la Persona e non la malattia. Prendersi cura delle Persone richiede di forze e Cuore un grande impegno, distribuito nel tempo e non "rovesciato" addosso in un solo giorno per dovere o perché così si fa per evitare critiche e rogne. Perché non si vuole essere dimenticati, comunque vada a finire la cosa, e d'altra parte anche il medico stesso resta nei pensieri come un amico, una spalla su cui piangere, una mano da stringere per prendere forza. Una delicatezza che va oltre la cura, è prendersi cura, regalare speranza. Una minuzia che fa grande differenza. Un' ideale medicina "antropocentrica" o umanizzazione della medicina che guarda ai bisogni in generale dell'uomo e si preoccupa di soddisfarli. Un medico che approccia in follow up con un "come stai?" e non "come va?" o addirittura in silenzio leggendo le carte, fa una grossa differenza. Ad ogni follow up dal "mio" medico mi sento accolta, capita, con tatto mi ricorda che dovrò adeguarmi all'età. Mi sta bene così mi sta bene lui ed anche la mia età, visto che per un po' pensai non arrivarci. Perché non si vuole essere dimenticati, comunque vada a finire la cosa, e d'altra parte anche il medico stesso resta nei pensieri come un amico, una spalla su cui piangere, una mano da stringere per prendere forza.

lunedì 9 settembre 2024

INCONTRI (n.29) (Il forte richiamo dell'acqua)

Domenica assai calda, una delle giornate più calde di questa torrida estate. E cercando momentaneo ristoro sotto il getto di una doccia e nelle numerose bevute d'acqua, naturale è stata qualche considerazione. Quanto preziosa è l'acqua? L'acqua, sedativo naturale. Una scrosciante cascata, la superficie tranquilla di un lago, il mare ondoso o appena increspato. Sono immagini a cui si ricorre spesso quando c'è bisogno di ritrovarsi. È il forte richiamo dell'acqua, del tutto naturale visto che già l'embrione si forma e vive nel liquido amniotico o acque, e il corpo umano stesso è in gran percentuale composto di acqua. Elemento per alcuni versi rassicurante, e ben rappresentativo di azioni e reazioni nel corso della vita. L'irruenza di una rapida che segue il suo corso e supera ogni ostacolo, il mare mai stanco di urtare lo scoglio e tornare indietro, ma solo per prendere forza, la quiete del lago, protetto dagli argini naturali. Le varie forme dell'acqua, l'uomo le cerca per specchiarsi l'animo e trovare risoluzione con la Mente. Anche la pioggia, sia a rovesci che goccioline ha il suo senso. Arriva quando serve, nutre e pulisce, spegne fuochi devastanti. È catartica, è "acqua" che non bagna. Che potere ha l'acqua... Quando ne sono successe tante da farci l'abitudine, si pensa allora di raccogliere un po' di quell'acqua, farne riserva perché nella vita non si sa mai, tutto torna utile. Pure far tesoro di esperienze neanche immaginate. Così grazie ad una sorta di diluvio che ha fatto credere, dopo di me il nulla, si impara ad accettare, vivere e superare nubifragi e temporali, e le pioggerelle noiose delle stagioni di mezzo, passano quasi inosservate, considerate alla fine necessarie per la rinascita. Che il domani di ognuno sia così, puro e trasparente come l'acqua.

INCONTRI (n.28) (La peggior solitudine è non essere a proprio agio con se stessi - Mark Twain)

Una citazione che trova riscontro in un'altra, forse di anonimo, che dice... Per ogni ora trascorsa in compagnia occorre un numero indeterminato di ore con se stessi. Insomma... si può stare in modo valido con gli altri solo se si è capaci di stare da soli. La solitudine non è poi cosa tanto negativa, anzi... Un esempio? Da piccolo mio figlio ogni tanto pareva soffermarsi a pensare, poi veniva da me e chiedeva... Mamma, posso giocare con me stesso? Ogni volta gli concedevo il permesso con un sorriso, e incuriosita lo seguivo con lo sguardo. Sceglieva uno spazio sempre diverso, il più ristretto possibile e a Suo modo giocava. Da solo. Un bambino di sei anni sentiva il bisogno di stare con se stesso, poi ritornava tra gli altri ed era più allegro di prima. È così. Per dare il meglio devi stare bene prima con Te stesso. Risolvere dubbi e disagi, colmare eventuali vuoti, fare ciò che piace senza timore di essere giudicato. Sono quei momenti in cui si ha bisogno di tempo, spazio e silenzio. A Chi non è mai successo? Pensiamoci su. Succede quando la mente è sovraccarica di dati, intorno si avverte affettuoso rumore. La solitudine sotto certi aspetti è amica, addirittura necessaria, per raccogliere i pensieri e le idee, per riprendere il contatto con se stessi. Anch'io spesso sono sola in casa e sola non mi sento affatto. I miei tempi lenti e in solitudine diventano opportunità per ricaricarmi di pazienza, e perché no, farmi pure buona compagnia.

domenica 8 settembre 2024

INCONTRI (n.27) (Quel po' di buono che fa tanto bene)

Mi reputo abbastanza normale, con limiti e poche doti, di conseguenza anche ciò che faccio pare buona cosa ma niente di eccezionale. Almeno per me. Poi capita che al solito il buon Dio non lo manda a dire ma lo fa capire. E tra le righe l'abbraccio e l'incoraggiamento, la carezza e l'esortazione. Non si può altro che migliorare, ma fermarsi mai. Essere riconosciuti dopo molto tempo già muove qualcosa dentro, ascoltare poi che si è lasciato tramite ricordi, un segno bello profondo, tutto questo richiede un po' per serbarne i tratti e farne delle stelle... Sai, fosti la prima persona incontrata qui, il giorno che iniziai. Ero cosi delusa per quella recidiva... Mi lasciasti un bigliettino... Vorrei proseguire nel racconto, ma una condivisione così delicata e bella rischia di essere sciupata da altro, che con tutta la buona volontà risulterebbe banale. E allora... Una frase e un sorriso con tanto e tale dolore dentro. Un nome, il suo così particolare ad evidenziarne l'unicità. E poi... nient'altro. Sono incontri che cambiano l'ottica delle cose. Cadrà un ministero, e non sarà una novità più che mai. Un virus che ritorna non sconvolgerà più di tanto. L'essenziale resta in quella gioia soffusa e inaspettata, generosamente condivisa che solo la speranza d'Amore può donare.

sabato 7 settembre 2024

INCONTRI (n.26) (Bilanci ed equilibrio)

Ogni compleanno per me occasione di bilancio. Ora ancor di più, perché gli anni sono importanti. Voci in attivo e passivo in alternanza. Ciò che ho fatto e avrei potuto fare. Quel che ho avuto e avrei potuto avere. Se fosse stato possibile... ed ora se potessi... Ma non si può, e sinceramente per quel che mi riguarda manco lo vorrei. Io non tornerei mai indietro, perché sono andata tanto avanti. Oltre le illusioni, la speranza vana, il rimpianto. Ho amato, dato la vita, gioito e anche pianto. Ho fatto progetti, non tutti portati a compimento, ho nutrito sogni e poi li ho affamati. Per mie scelte condizionate dall'autostima altalenante. Però la Vita alla fine ha voluto ugualmente premiarmi, e se da una parte mi ha scosso, dall'altra mi ha concesso quel che non avrei mai sperato. Consapevole amore per la vita e le persone, capacità di perdonarmi e perdonare, lasciare segno nella memoria del cuore di Chi incontro. Dopo un vissuto di malattia che pareva dovesse spegnere per sempre ogni entusiasmo e lasciare al contrario "una paura passo passo" , l'autostima ne guadagna. Non è illusione ma intento di darsi la vita. Chi vive la malattia e la supera nasce per la seconda volta. Quattordici anni ancora, finora e l'affetto, stima e riconoscenza. Davvero tanto, da non desiderare altro.

venerdì 6 settembre 2024

INCONTRI (n.25) (Vieni qui, lasciati abbracciare...)

E pure se ormai è da un po' che siamo tornati ad abbracciarci, ho provato una forte emozione. Trovarmi spettatrice di un abbraccio cosi, non so perchè, mi ha portato un tuffo al cuore. Eh già, perché un sorriso è il più bell'approccio, una carezza mostra affetto e comprensione, e l'abbraccio... Beh, dentro un abbraccio, a volte quale tenerezza inaspettata, puoi piangere e ridere, trovare il calore che manca. Vieni qui, lasciati abbracciare. Hai il viso di un angelo... Sono le parole di un'anziana mamma di una paziente ad un'altra, giovane dagli occhi chiari. Non era sua figlia ma la guardava come lo fosse. Entrambe poi in piedi, strette in un abbraccio. Che dire? La commozione non ha risparmiato neanche me. È perché io credo che gli abbracci abbiano sempre funzionato. Prendiamo me per esempio, quando terminavo le parole, mi aiutavano a coprire il pianto, a dimostrare affetto, e lo si sentiva tutto perché l'abbraccio mi tornava ancor più stretto. Adesso dono ancora un abbraccio a Chi c'è e persino a Chi non è più. Un sorriso, una carezza, un abbraccio, sono come parole, quelle bene dette.

giovedì 5 settembre 2024

INCONTRI (n.24) (Ho bisogno del tuo sorriso)

Oggi giornata cominciata, diciamo così... col piede sbagliato. Accidenti e contrattempi senza fine. Ti senti allora... come dire... perseguitata. Ovviamente esagero. Poi, quando si dice le persone giuste al momento giusto. Dio sa, come e perché. Ci sono storie tremendamente belle pur nella loro tragicità, e lasciano senza parole. E quando pensi che qualcosa comunque devi accennare, se non altro per non aggiungere sgomento a rassegnazione, afferri quel sorriso che hai di fronte e dici... Devi pensare solo a Te ora O Dio, e come faccio? Tutto dipende da me. Capisco, però... ora, adesso... questo è un momento solo tuo. Ti stai curando, ma pure raccontando e Noi ti ascoltiamo, l'animo ti si alleggerisce. Non è così? Un largo sorriso le ha illuminato il volto. Ho pensato... quanto più giovane sembra dei suoi quarantanove anni, che non sono tanti ma con quel bagaglio di esperienze dolorose... Sai che dimostri parecchi anni in meno? Ehh... lo so, ma non è forza mia. La Vergine santissima c'ha da pensa' E ha indicato il Cielo sorridendo. Ancora con quel suo bel sorriso... La prossima volta verrò a cercarti- le ho detto - perché ho assolutamente bisogno del tuo sorriso, lo confesso. E sarà così, lo prometto prima a me stessa. Perché ho ancora molto ma molto da imparare.

mercoledì 4 settembre 2024

INCONTRI (n.23) (Il silenzio e la quiete)

Pure oggi ho fatto tardi ma tardi davvero... è da poco passata l'una e qualcosa devo scrivere... non posso smorzare la luce e andare via così, in silenzio. Silenzio... ecco che torna a portare quiete, ristoro alla mente stanca dopo giornate intense. È tanto ormai che a sera inoltrata scrivo i miei pensieri. Essi quasi si rimescolano, si intrecciano e, arricchiti di esperienza, ne partoriscono di nuovi. Tutto questo in un incessante processo di rinascita. Scrivo i miei pensieri... Lo faccio ogni giorno, quando è notte perché la casa è avvolta dal silenzio ed io posso dialogare con me stessa, ritrovare la mia vera natura umana. Prima consideravo solo ciò che vedevo e sentivo di conseguenza... per spiegarmi meglio, prima solo due più uno dava tre... oggi so che lo stesso risultato lo fa anche uno più uno più uno, e c'arrivo magari lentamente ma così convinta che non torno indietro per alcuna verifica. Puntigliosa solo con me stessa e poi sicura... Ormai la notte avanza, tra un po' smorzate le luci e chiusi gli occhi fisserò il punto, la linea, e il piccolo cerchio più colorato come fantasiose e astratte immagini di un caleidoscopio ideale, e mi abbandonerò finalmente alla quiete.

martedì 3 settembre 2024

INCONTRI (n.22) (Le stagioni di mezzo)

Ricordo una cosa che mi fu detta... Succede spesso, quando sbocciano le rose e al cadere delle foglie. Alludendo ai pazienti oncologici più sfortunati che volano via nelle stagioni di mezzo. E Settembre non si è ancora inoltrato, è capitato ancora. Eppure non si fa mai l'abitudine. In questi anni ho conosciuto tante persone, le ricordo tutte, qualcuna però ha preso i miei pensieri, mi è rimasta nel Cuore. Lo sapete, conservo tutti gli scritti condivisi da Lucia. Ne traggo forza e motivazione quando vacillo. Perché... non è che io sia poi così forte. Mi faccio forza, a questo punto devo, per forza. La stanchezza, il dolore per qualcuno che non ce la fa e vola via, certi incontri che fanno riflettere più degli altri, ecco tutto questo sembra imporre uno "stop". E vorrei fermarmi... ma poi penso al "perché" sono ancora qui, a scrivere, condividere, ad amare sempre e comunque, e allora mi riprendo. E continuo, e continuerò finchè Dio vorrà. Non ci sono solo le stagioni di mezzo. Settembre Triste il giardino, cade la fresca pioggia sui fiori L’Estate trema tranquillamente verso la fine. Gocciola una dopo l’altra una foglia d’oro giù dalla grande acacia. L’estate sorride con stupore e nostalgia nel sogno del Giardino morente. S’attarda tra le rose, Si ferma desiderosa di pace; Lentamente chiude i suoi grandi occhi pesanti di stanchezza. - Hermann Hesse -

lunedì 2 settembre 2024

INCONTRI (n.21) (Le carezze di Settembre)

Finalmente, possiamo dirlo... è Settembre. Mi è sempre piaciuto come periodo, perché passaggio ad una stagione percepita di netto, vuoi per la luce al mattino non più accecante, vuoi per l'aria profumata di foglie ingiallite che resistono ai venti. La luce e l'aria come soffio tiepido, le carezze di Settembre. Accompagnano alla nuova stagione con la promessa che nulla finisce per sempre. È solo per il fluire del tempo. Si ha bisogno di riferimenti per sentirsi ancorati al Tempo. Che cosa c'è?... chiede mio marito perché nota che sono in silenzio da troppo tempo. Niente, sto pensando... E per fare questo serve almeno un "angolino" nascosto della Mente che, compiacente, accoglie e poi chiude la porta. Io mi sento accolta quando scrivo, mi apparto nella scrittura, ed è come trovarmi in una stanza dove finalmente posso essere me stessa e coltivare le mie passioni. La reputo una passione e una certezza, pari all'aver creato una famiglia, circondarla d'affetto, avere una casa che sa di vissuto. Certezza e passione per me è anche l'Altro da me, in cui mi rispecchio e che cerco di aiutare come lui desidera e non per compiacere me stessa. Passioni e certezze danno un senso al Tempo, al suo trascorrere che in questo modo non è più un semplice fluire.

domenica 1 settembre 2024

INCONTRI (n.20) (Prendersi la giornata)

Sai che cosa insegna questa malattia? "Prendersi la giornata". È il pensiero condiviso di una paziente qualche giorno fa. Prendersi la giornata, un'espressione efficace, quasi la si vede la giornata, presa in fretta, come fosse l'ultimo dessert disponibile prima della scadenza. Prendersi la giornata... approfittarne perché del domani nessuno è certo. "E se imparassimo a vivere di piccole cose, nell'essenziale, del cibo semplice, magari imparando anche l'arte del riciclo, del baratto, acquistando anche cose usate, non ci sarebbe povertà, soprattutto ci sarebbe più ricchezza di animo, e di tempo, che è il bene più prezioso che abbiamo, per viverci le persone amate, per vivere la natura" - Tiziano Terzani - Imparare a godere delle piccole gioie del momento. È il "Qui e Ora" che ritorna, il segreto della serenità, che si replica vivendo giorno dopo giorno E poi... perseguire un obiettivo, anche questo rende sereni. E per mantenere costante la serenità pure nei momenti non proprio al "top", prima di addormentarsi pensare alle cose belle da poter realizzare, da vivere il giorno che sarà. La Serenità è fatta di brevi ma intensi momenti e piccole gioie che nessun momento buio potrà rubare.