Non è che vi faccio perdere tempo, signora Maria?
Una domanda retorica, quella dell'anziano signore alla Sua prima chemio per l'ennesimo tumore. Come pensare che potessi perdere tempo ad ascoltarlo, a fare mia una storia incredibile e nello stesso tempo contagiosa d'entusiasmo, nonostante parlasse di malattia, dolore, momenti d'incertezza e sofferte decisioni. Paura mai però, perché nella Sua lunga vita si era inebriato d'avventura...
Cara signora, che timore può avere un ex pilota acrobatico che è arrivato alla bella età di 88 anni e ogni giorno provava l'euforia di fare le capriole in cielo? Troppo bella è l'esperienza di volare... favolosa, celestiale...
Poco prima mi aveva accolto con un sorriso gioioso e accettato volentieri una caramella al caffè, a patto però che gliela "sbucciassi", poi aveva cominciato come un torrente in piena...
Non è che vi scoccio...? Meh, non penso... è bello sentire queste storie, pure per i giovani... sono esperienze...
Ma come vi siete trovato ad andare per il cielo? E' stata una scelta?
E certamente, mi piaceva, era una passione pure se ha fatto soffrire. Mia moglie ha sofferto ogni giorno della nostra vita insieme. Lei aveva paura, io no... non ne avevo il tempo, ero concentrato in quello che facevo e mentre sei lassù esiste solo la bellezza del momento. Quando arrivò l'epoca che lasciassi il volo, però caddi in depressione, mi sentivo tra cielo e terra, né in cielo, né in terra... praticamente sospeso. Fu un brutto periodo, ma piano piano lo superai. Poi a 79 anni il primo tumore, mi tolsero la vescica, dovetti abituarmi alle "due buste" ma feci in fretta, perché alla fine mi vedevo pure più pulito. E ancora, dopo sei anni un'altra sentenza... un carcinoma maligno alla gamba destra. Ho consultato tanti medici... Chi voleva amputare, Chi operare... io volevo la mia gamba, sono riuscito alla fine a tenermela, un vero miracolo...
... e raccontava e sollevava la gamba e muoveva il piede...
Io faccio tutto ora, cammino, guido... non uso il bastone. Non sento il freddo e il calore, ma va bene lo stesso, mi accontento. E sarei stato felicissimo se non fossero venuti fuori 'sti "caspiti" di linfonodi che mi fanno male e per cui sto qua a fare 'sta chemio che costa un sacco di soldi, che però io non pago... e meno male, dico... ci mancava pure questa.
Va be', mi sto curando... mia moglie dice, pensa alla tua vecchiaia e al presepio che ti metti ogni sera nel letto, perché... signora mia, io mi controllo pure la notte. Da un lato il termometro, dall'altro lo strumento per la pressione, e sto tranquillo...
Tranquillo per un altro "giro di volo", penso tra me. Lo saluto e gli accarezzo la gamba che non sente.
Una domanda retorica, quella dell'anziano signore alla Sua prima chemio per l'ennesimo tumore. Come pensare che potessi perdere tempo ad ascoltarlo, a fare mia una storia incredibile e nello stesso tempo contagiosa d'entusiasmo, nonostante parlasse di malattia, dolore, momenti d'incertezza e sofferte decisioni. Paura mai però, perché nella Sua lunga vita si era inebriato d'avventura...
Cara signora, che timore può avere un ex pilota acrobatico che è arrivato alla bella età di 88 anni e ogni giorno provava l'euforia di fare le capriole in cielo? Troppo bella è l'esperienza di volare... favolosa, celestiale...
Poco prima mi aveva accolto con un sorriso gioioso e accettato volentieri una caramella al caffè, a patto però che gliela "sbucciassi", poi aveva cominciato come un torrente in piena...
Non è che vi scoccio...? Meh, non penso... è bello sentire queste storie, pure per i giovani... sono esperienze...
Ma come vi siete trovato ad andare per il cielo? E' stata una scelta?
E certamente, mi piaceva, era una passione pure se ha fatto soffrire. Mia moglie ha sofferto ogni giorno della nostra vita insieme. Lei aveva paura, io no... non ne avevo il tempo, ero concentrato in quello che facevo e mentre sei lassù esiste solo la bellezza del momento. Quando arrivò l'epoca che lasciassi il volo, però caddi in depressione, mi sentivo tra cielo e terra, né in cielo, né in terra... praticamente sospeso. Fu un brutto periodo, ma piano piano lo superai. Poi a 79 anni il primo tumore, mi tolsero la vescica, dovetti abituarmi alle "due buste" ma feci in fretta, perché alla fine mi vedevo pure più pulito. E ancora, dopo sei anni un'altra sentenza... un carcinoma maligno alla gamba destra. Ho consultato tanti medici... Chi voleva amputare, Chi operare... io volevo la mia gamba, sono riuscito alla fine a tenermela, un vero miracolo...
... e raccontava e sollevava la gamba e muoveva il piede...
Io faccio tutto ora, cammino, guido... non uso il bastone. Non sento il freddo e il calore, ma va bene lo stesso, mi accontento. E sarei stato felicissimo se non fossero venuti fuori 'sti "caspiti" di linfonodi che mi fanno male e per cui sto qua a fare 'sta chemio che costa un sacco di soldi, che però io non pago... e meno male, dico... ci mancava pure questa.
Va be', mi sto curando... mia moglie dice, pensa alla tua vecchiaia e al presepio che ti metti ogni sera nel letto, perché... signora mia, io mi controllo pure la notte. Da un lato il termometro, dall'altro lo strumento per la pressione, e sto tranquillo...
Tranquillo per un altro "giro di volo", penso tra me. Lo saluto e gli accarezzo la gamba che non sente.
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