Premetto, ho anche condiviso le prime due testimonianze di donne famose "colpite" dal cancro e improvvisamente uscite allo scoperto, e non me ne pento, però ora mi fermo.
Primo... perché sembra un copia-incolla, tanto da confondersi tra l'una e l'altra, e poi perché non farlo allora anche per le decine di persone sconosciute al pubblico ma note ad ognuno di Noi, Voi...
Loro si che potrebbero raccontarne di cose in quanto a coraggio, dignità nonostante l'intensa sofferenza che dura da anni, e la scarsità di mezzi tale da non poter permettersi certo il lusso di una parrucca, né tanto meno la doppia cuffia refrigerante... perché ne servono due... con annessa borsa termica, per ridurre lo scempio di ritrovarsi calve in pochi giorni.
Certo che i capelli sono importanti, perché non lo sappiamo Noi che li abbiamo persi? Però con la dignità questo non c'entra. Vedo donne senza capelli, né sopracciglia né ciglia, stupende, bellissime che cercano di "accomodarsi" l'evento ed evidenziano una luce negli occhi che pare rubata alle stelle.
Nessuna/o sa, se o quando verrà fuori, non si illude ma spera, magari sogna pure... e ci sta... fa progetti... e va benissimo, però resta... perché così deve essere... coi piedi per terra, consapevole e lucido. E' questa la prima arma per combattere il cancro, convincersi che si vincono battaglie, ma la guerra è cosa lunga e difficile, e gli agguati sono sempre possibili, per cui stare in guardia ed essere sempre pronti a tornare in campo vuol dire "corazzarsi" per non farsi prendere al cuore e ancor prima alla mente.
Io dico sempre che se "parto" prima che torna, ho vinto perché l'avrò battuto sul tempo, e Chi mi ascolta riesce pure a sorridere a tale affermazione perché ne coglie l'ironia. Ecco, anche questa serve per contrastare la negatività che si porta dietro il cancro... contrastare non combattere, e il termine, "guerrieri"...? Mi piace poco, sta diventando obsoleto, e fra un po' nessuno ci crederà più.
Personalmente non mi sono mai definita una guerriera, solo una persona che ha lottato e ancora lotta con se stessa ma per imparare a vivere, valutando e scegliendo, superando le paure e affrontando qualsiasi cosa le si presenti, e lo farà questo fino alla fine della "strada".
Sono in stand by, per me... per Altri, una survivor, lungosopravvivente. Fino a questo momento, aggiungo... e finché sarà. Va tutto bene.
Primo... perché sembra un copia-incolla, tanto da confondersi tra l'una e l'altra, e poi perché non farlo allora anche per le decine di persone sconosciute al pubblico ma note ad ognuno di Noi, Voi...
Loro si che potrebbero raccontarne di cose in quanto a coraggio, dignità nonostante l'intensa sofferenza che dura da anni, e la scarsità di mezzi tale da non poter permettersi certo il lusso di una parrucca, né tanto meno la doppia cuffia refrigerante... perché ne servono due... con annessa borsa termica, per ridurre lo scempio di ritrovarsi calve in pochi giorni.
Certo che i capelli sono importanti, perché non lo sappiamo Noi che li abbiamo persi? Però con la dignità questo non c'entra. Vedo donne senza capelli, né sopracciglia né ciglia, stupende, bellissime che cercano di "accomodarsi" l'evento ed evidenziano una luce negli occhi che pare rubata alle stelle.
Nessuna/o sa, se o quando verrà fuori, non si illude ma spera, magari sogna pure... e ci sta... fa progetti... e va benissimo, però resta... perché così deve essere... coi piedi per terra, consapevole e lucido. E' questa la prima arma per combattere il cancro, convincersi che si vincono battaglie, ma la guerra è cosa lunga e difficile, e gli agguati sono sempre possibili, per cui stare in guardia ed essere sempre pronti a tornare in campo vuol dire "corazzarsi" per non farsi prendere al cuore e ancor prima alla mente.
Io dico sempre che se "parto" prima che torna, ho vinto perché l'avrò battuto sul tempo, e Chi mi ascolta riesce pure a sorridere a tale affermazione perché ne coglie l'ironia. Ecco, anche questa serve per contrastare la negatività che si porta dietro il cancro... contrastare non combattere, e il termine, "guerrieri"...? Mi piace poco, sta diventando obsoleto, e fra un po' nessuno ci crederà più.
Personalmente non mi sono mai definita una guerriera, solo una persona che ha lottato e ancora lotta con se stessa ma per imparare a vivere, valutando e scegliendo, superando le paure e affrontando qualsiasi cosa le si presenti, e lo farà questo fino alla fine della "strada".
Sono in stand by, per me... per Altri, una survivor, lungosopravvivente. Fino a questo momento, aggiungo... e finché sarà. Va tutto bene.
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