Oggi all'incontro del GAMA, finalmente seria intenzione di riprendere la proposta della scorsa volta, il tentativo di approcciare ad una tecnica adottata in psicologia. Ricordate...? Alla base c'è l'utilizzo delle immagini per lo studio delle emozioni e dell'attenzione, ed è denominata con la sigla IAPS (International Affective Picture System).
Per riprendere il discorso rimasto in sospeso, riepiloghiamo per sommi capi.
Si propone al soggetto una serie di foto a colori che spaziano da oggetti e scene di tutti i giorni ad altre estremamente crude o eccitanti. Si comincia di solito con immagini di animali che possono suscitare sia tenerezza che repulsione o disgusto, per poi arrivare gradatamente a quelle di corpi mutilati e nudi erotici.
Scopo e caratteristica di tale tecnica è stimolare tramite la serie di foto, emozioni che saranno spiegate dalla valenza, dall'eccitazione e dall'autocontrollo. In parole povere, con la descrizione di ciò che si vede, la sensazione provata in quel momento, e il ricordo evocato.
Proposte alla Nostra attenzione stasera, 12 foto di animali (questo infatti il primo "step"). Dallo scarafaggio al topo di fogna (repulsione e disgusto), dal cane inferocito (paura) al mite gattino e agli uccellini implumi nel nido (tenerezza), dal cane e gatto di razza (quasi umanizzati) al cavallo (senso di libertà), per terminare con i pappagalli ara e una farfalla colorata su un fiore altrettanto variopinto (serenità).
Ognuno ha descritto ciò che stava guardando, mettendo in evidenza il particolare che lo aveva colpito, poi ha espresso la percezione provata all'istante, e infine il ricordo evocato, per qualcuno addirittura accompagnato da sensazioni a livello fisico ( batticuore, aumento della salivazione, nausea).
Al termine ne è venuto fuori un quadro davvero interessante di temperamenti diversi e variegata umanità. Soprattutto si è constatato che grazie alle IAPS l'uno dell'Altro è venuto a conoscenza di fatti ed eventi che mai nessuno avrebbe pensato di raccontare, magari perché considerati poco importanti, con particolari irrilevanti, e forse pure noiosi. Ma sappiamo bene che non è così, niente della vita va trascurato, meno che mai le reazioni provate nel passato, che diventano emozioni nel presente perché rivissute coi ricordi.
Per riprendere il discorso rimasto in sospeso, riepiloghiamo per sommi capi.
Si propone al soggetto una serie di foto a colori che spaziano da oggetti e scene di tutti i giorni ad altre estremamente crude o eccitanti. Si comincia di solito con immagini di animali che possono suscitare sia tenerezza che repulsione o disgusto, per poi arrivare gradatamente a quelle di corpi mutilati e nudi erotici.
Scopo e caratteristica di tale tecnica è stimolare tramite la serie di foto, emozioni che saranno spiegate dalla valenza, dall'eccitazione e dall'autocontrollo. In parole povere, con la descrizione di ciò che si vede, la sensazione provata in quel momento, e il ricordo evocato.
Proposte alla Nostra attenzione stasera, 12 foto di animali (questo infatti il primo "step"). Dallo scarafaggio al topo di fogna (repulsione e disgusto), dal cane inferocito (paura) al mite gattino e agli uccellini implumi nel nido (tenerezza), dal cane e gatto di razza (quasi umanizzati) al cavallo (senso di libertà), per terminare con i pappagalli ara e una farfalla colorata su un fiore altrettanto variopinto (serenità).
Ognuno ha descritto ciò che stava guardando, mettendo in evidenza il particolare che lo aveva colpito, poi ha espresso la percezione provata all'istante, e infine il ricordo evocato, per qualcuno addirittura accompagnato da sensazioni a livello fisico ( batticuore, aumento della salivazione, nausea).
Al termine ne è venuto fuori un quadro davvero interessante di temperamenti diversi e variegata umanità. Soprattutto si è constatato che grazie alle IAPS l'uno dell'Altro è venuto a conoscenza di fatti ed eventi che mai nessuno avrebbe pensato di raccontare, magari perché considerati poco importanti, con particolari irrilevanti, e forse pure noiosi. Ma sappiamo bene che non è così, niente della vita va trascurato, meno che mai le reazioni provate nel passato, che diventano emozioni nel presente perché rivissute coi ricordi.
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