Non finirà questo tempo vissuto in modo nuovo prima che il buon Dio decida per me che non mi dedichi più alla "cura" dell'Altro. In ogni modo e ovunque sia. Con l'ascolto e la parola, verbale e scritta... in ospedale e a casa mia, su per le scale e in strada quando incontro.
Si, mi ha preso tanto e mi prende ancora, ciò che faccio non mi piace nel senso letterale del termine, perché non può far piacere essere spettatrice di sofferenze, però mi appassiona ed è la gente che mi cattura mente e cuore. Non posso farci niente.
E pensare che un tempo evitavo luoghi ed argomento, sceglievo l'alternativa facile e a lunga scadenza, non pensarci.
Ma la Vita, che ama far sorprese, per me ne aveva in serbo una bella grossa, talmente sbalorditiva da sconvolgere sentimenti ed emozioni, reazioni ed atteggiamenti.
E così sono otto anni che dall'ospedale non sono mai andata via, all'inizio per necessità, in seguito per scelta quasi forzata, ora libera, anzi liberissima, e niente pare turbarmi oltre il dovuto.
Non è un piacere, ripeto ... a volte mi si stringe il Cuore e non so replicare, allora tengo forte una mano o azzardo una carezza se so di poterlo fare... non è un piacere affatto, però è rasserenante perché nel confronto c'è lo sforzo di superare un momento e se si riesce mi rassereno, perché finalmente vedo negli occhi dell'Altro un po' di serenità. Duri solo un attimo o il tempo che serve.
E poi... poi ci sono quegli incontri, apparentemente casuali, che si rivelano speciali ed amo definire come "sintonie". In un termine la "musicalità" che accompagna una relazione, fatta di approccio solare e rasserenante, conoscenza graduale senza atteggiamento reciproco di giudizio, pensieri e considerazioni sulla vita tanto simili. Essere sulla medesima lunghezza d'onda.
Di incontri così me ne capitano molti, ma qualcuno incide positivamente più di altri. E ce ne accorgiamo, perché appunto è cosa reciproca, perché non servono molte parole per spiegarsi, e ci si carica di entusiasmo per ogni interesse o scopo comune. Si condividono progetti, ci si mette a nudo, si rivela tra le righe di che cosa si è capaci. Grande forza e sensibilità nel continuare sempre e nonostante tutto, curando il "buono" e il "bello", ridimensionando il "difficile" e il "controverso", quelli che sono insomma gli aspetti della Vita, che va vissuta con la grande e rara capacità di essere comunque nella gioia.
Si, mi ha preso tanto e mi prende ancora, ciò che faccio non mi piace nel senso letterale del termine, perché non può far piacere essere spettatrice di sofferenze, però mi appassiona ed è la gente che mi cattura mente e cuore. Non posso farci niente.
E pensare che un tempo evitavo luoghi ed argomento, sceglievo l'alternativa facile e a lunga scadenza, non pensarci.
Ma la Vita, che ama far sorprese, per me ne aveva in serbo una bella grossa, talmente sbalorditiva da sconvolgere sentimenti ed emozioni, reazioni ed atteggiamenti.
E così sono otto anni che dall'ospedale non sono mai andata via, all'inizio per necessità, in seguito per scelta quasi forzata, ora libera, anzi liberissima, e niente pare turbarmi oltre il dovuto.
Non è un piacere, ripeto ... a volte mi si stringe il Cuore e non so replicare, allora tengo forte una mano o azzardo una carezza se so di poterlo fare... non è un piacere affatto, però è rasserenante perché nel confronto c'è lo sforzo di superare un momento e se si riesce mi rassereno, perché finalmente vedo negli occhi dell'Altro un po' di serenità. Duri solo un attimo o il tempo che serve.
E poi... poi ci sono quegli incontri, apparentemente casuali, che si rivelano speciali ed amo definire come "sintonie". In un termine la "musicalità" che accompagna una relazione, fatta di approccio solare e rasserenante, conoscenza graduale senza atteggiamento reciproco di giudizio, pensieri e considerazioni sulla vita tanto simili. Essere sulla medesima lunghezza d'onda.
Di incontri così me ne capitano molti, ma qualcuno incide positivamente più di altri. E ce ne accorgiamo, perché appunto è cosa reciproca, perché non servono molte parole per spiegarsi, e ci si carica di entusiasmo per ogni interesse o scopo comune. Si condividono progetti, ci si mette a nudo, si rivela tra le righe di che cosa si è capaci. Grande forza e sensibilità nel continuare sempre e nonostante tutto, curando il "buono" e il "bello", ridimensionando il "difficile" e il "controverso", quelli che sono insomma gli aspetti della Vita, che va vissuta con la grande e rara capacità di essere comunque nella gioia.
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