Oggi ho conosciuto un'altra persona con il "nome ricorrente".
C'è sempre un nome che si ripete tra le persone di cui fai la conoscenza, e succede talmente così spesso che finisci con l'identificare quel genere, femminile o maschile, con lo stesso nome.
Si susseguono i Michele, Antonio e Giuseppe... e poi le Lucia, Rosaria, le Anna e Maria, anzi quest'ultime più che separate, preferibilmente insieme. Si... davvero molte Anna Maria, che sia scritto staccato o insieme, sempre Annamaria sarà.
In questi otto anni ne ho conosciute davvero tante con questo nome assai diffuso, anzi per qualche tempo più di un paziente chiamava così anche me, e per amor di sintesi abbreviava pure, Anna mi chiamava ed io mi guardavo intorno, suscitando l'ilarità generale. Poi ho imparato ad accettare e a sentirmi Annamaria tra tante.
Anna Maria, e i ricordi antichi di Chi non vedo più e quelli recenti riguardanti le Amiche che incontro e frequento ancora, scorrono come foto sulle pagine di un album "vintage", roba di altri tempi ma di una tenerezza infinita.
Le "mie Annamaria". Anna che in un presepe di pastafrolla aveva trovato la serenità persa da dieci anni, e non le interessava cercare supporto se non in un sorriso purché non fosse di circostanza.
E di Anna Maria e il Suo micio bianco? Tanto a lungo cercato, così amato, compagno Suo inseparabile e conforto grande. Di Lei conservo le lunghe chiacchierate cominciate col pianto e finite sempre in una risata.
E ancora... Annamaria, tutto insieme come diceva e ci teneva tanto da buona veneziana di antico stampo. Mi stimava molto, forse troppo... quasi da far montare la testa se non l'avessi avuta ben ferma sulle spalle. Simpatica, positiva, sempre gioiosa e dallo straordinario amore per la vita.
E oggi, adesso... Anna Maria e l'orchidea che mi ha regalato, ancora lì, in un bicchiere sul tavolo del soggiorno, resiste non so da quanto. L'orchidea può, anche oltre ogni aspettativa.
Ogni incontro ha in sé qualcosa di miracoloso, pure quello odierno... con Annamaria. Sul Suo viso pallido e deluso, sfiduciato e contrito all'improvviso è spuntato un sorriso. Beh, mi sono data un po' di merito per questo, mi serve. Sapete, è per continuare a...
E sostituite pure i puntini con la speranza che serve.
C'è sempre un nome che si ripete tra le persone di cui fai la conoscenza, e succede talmente così spesso che finisci con l'identificare quel genere, femminile o maschile, con lo stesso nome.
Si susseguono i Michele, Antonio e Giuseppe... e poi le Lucia, Rosaria, le Anna e Maria, anzi quest'ultime più che separate, preferibilmente insieme. Si... davvero molte Anna Maria, che sia scritto staccato o insieme, sempre Annamaria sarà.
In questi otto anni ne ho conosciute davvero tante con questo nome assai diffuso, anzi per qualche tempo più di un paziente chiamava così anche me, e per amor di sintesi abbreviava pure, Anna mi chiamava ed io mi guardavo intorno, suscitando l'ilarità generale. Poi ho imparato ad accettare e a sentirmi Annamaria tra tante.
Anna Maria, e i ricordi antichi di Chi non vedo più e quelli recenti riguardanti le Amiche che incontro e frequento ancora, scorrono come foto sulle pagine di un album "vintage", roba di altri tempi ma di una tenerezza infinita.
Le "mie Annamaria". Anna che in un presepe di pastafrolla aveva trovato la serenità persa da dieci anni, e non le interessava cercare supporto se non in un sorriso purché non fosse di circostanza.
E di Anna Maria e il Suo micio bianco? Tanto a lungo cercato, così amato, compagno Suo inseparabile e conforto grande. Di Lei conservo le lunghe chiacchierate cominciate col pianto e finite sempre in una risata.
E ancora... Annamaria, tutto insieme come diceva e ci teneva tanto da buona veneziana di antico stampo. Mi stimava molto, forse troppo... quasi da far montare la testa se non l'avessi avuta ben ferma sulle spalle. Simpatica, positiva, sempre gioiosa e dallo straordinario amore per la vita.
E oggi, adesso... Anna Maria e l'orchidea che mi ha regalato, ancora lì, in un bicchiere sul tavolo del soggiorno, resiste non so da quanto. L'orchidea può, anche oltre ogni aspettativa.
Ogni incontro ha in sé qualcosa di miracoloso, pure quello odierno... con Annamaria. Sul Suo viso pallido e deluso, sfiduciato e contrito all'improvviso è spuntato un sorriso. Beh, mi sono data un po' di merito per questo, mi serve. Sapete, è per continuare a...
E sostituite pure i puntini con la speranza che serve.
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