Stavo rigovernando dopo il pranzo. Un po' di stanchezza e torpore di mente, quasi volessi appisolarmi. Dalle imposte aperte il tipico alito caldo di questa stagione, mosso appena da una brezza. Respiro profondo per darsi una mossa... mi scuoto e il profumo che accompagna l'aria tremula del primo pomeriggio mi riporta indietro davvero di tanti anni. E nel ricordo, le note di una canzone. Ma quanto tempo è passato?! Beh, facendo un conto rapido... più di 40 anni.
Era l'estate dei miei esami di maturità liceale. Studio matto per intere giornate che portavano come colonna sonora il "tormentone" di quell'anno.
Oggi avevo il motivo nelle orecchie, lo canticchiavo pure però il titolo non mi veniva. Poi, un lampo... ma si! Viaggio di un poeta... e quante fantasie ad ascoltare quella musica e quante immagini, simili a scene di un film, al ripetere del ritornello.
Quell'estate mi preparavo agli esami con la mia compagna di banco. Ogni mattina andavo da lei... e la radio mandava quella canzone, attraversavo il cortile, salivo le scale e dalle finestre aperte, dagli usci socchiusi sempre quelle note. Allora sarà stata l'ansia per la prova imminente, il caldo che si faceva sentire maggiormente sempre a causa dell'ansia incalzante, avevano quelle note qualcosa di ossessivo. Ricordo che ripetevo più volte... non la voglio sentire più 'sta nenia petulante. Che poi nenia non era affatto, ma suonava tale perché accompagnava quel periodo particolarmente stancante e sonnolente.
Comunque quel tempo passò, e pure al mattino della prova finale la canzone mi accompagnò, insieme con l'odore dei gelsomini e il profumo del basilico nei vasi sul balcone di casa. E la voce della mamma... va', non t' preoccupann'... ché hai studiato.
I bei ricordi di tanto tempo fa... era il '72, e i miei 19 anni.
Era l'estate dei miei esami di maturità liceale. Studio matto per intere giornate che portavano come colonna sonora il "tormentone" di quell'anno.
Oggi avevo il motivo nelle orecchie, lo canticchiavo pure però il titolo non mi veniva. Poi, un lampo... ma si! Viaggio di un poeta... e quante fantasie ad ascoltare quella musica e quante immagini, simili a scene di un film, al ripetere del ritornello.
Quell'estate mi preparavo agli esami con la mia compagna di banco. Ogni mattina andavo da lei... e la radio mandava quella canzone, attraversavo il cortile, salivo le scale e dalle finestre aperte, dagli usci socchiusi sempre quelle note. Allora sarà stata l'ansia per la prova imminente, il caldo che si faceva sentire maggiormente sempre a causa dell'ansia incalzante, avevano quelle note qualcosa di ossessivo. Ricordo che ripetevo più volte... non la voglio sentire più 'sta nenia petulante. Che poi nenia non era affatto, ma suonava tale perché accompagnava quel periodo particolarmente stancante e sonnolente.
Comunque quel tempo passò, e pure al mattino della prova finale la canzone mi accompagnò, insieme con l'odore dei gelsomini e il profumo del basilico nei vasi sul balcone di casa. E la voce della mamma... va', non t' preoccupann'... ché hai studiato.
I bei ricordi di tanto tempo fa... era il '72, e i miei 19 anni.
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