Forzata pausa, direi. Tra quello che sentivo di essere e ciò che mi è stato imposto di credere e mi ha destabilizzato. Adesso comincerà l'ennesima "ricostruzione" di me stessa.
Dai... un po' pesante lo sei. A queste parole sono andata su di giri.
Dipende da te. Ti senti sempre attaccata. A questo punto mi sono venuti gli spilli negli occhi.
Allora è proprio vero che non si considera niente, meno che mai la sensibilità di Chi è di fronte. Ed io che pensavo ad un netto cambiamento e pure in meglio. Invece "superficie piatta che cela acqua stagnante", che se vai a muoverla altro che sorprese.
Il cambiamento, unico e solo... il mio. Un altro dei tanti, e ne sono ancora una volta rimasta stupita.
Questi ultimi due mesi sono stati d'intenso "andirivieni".
Due brevi viaggi in tre settimane, un vero record per me che non mi spostavo da anni, e ne sono stata felice. Poi ci sono stati gli "arrivi", con la sensazione di essere su una giostra. La casa di una Mamma è così, una via di mezzo tra una stazione e un porto di mare, e del resto fa pure piacere.
Oggi... l'ultima "partenza", almeno per il momento, e subito dopo... il "vuoto"... come sempre.
Mi ritorna il detto antico, retorico e stantio, "Partire è un po' come morire", e mio malgrado perché detesto le frasi fatte, devo dargli ragione. Non muore però solo Chi parte ma pure Chi resta e quel "vuoto" dentro che lascia una vaga sensazione di smarrimento ne è la prova.
Che farci? Sarà anche questo un segno di quanto tutto nella Vita sia precario e passeggero, dalle piccole alle grandi cose.
Me lo ripeto ancora una volta, anche stasera ma ormai sono sempre più convinta di essere "incurabile" perché non riesco a "proteggere" questo mio "sciocco" Cuore che punta i piedi, s'abbarbica e non molla fino a sentirsi debole e stanco ogni volta, quando sente venir meno la stabilità di ciò che prova.
Eppure la colpa non è di alcuno... deve andare così, e magari per non essere proprio categorici, diciamo che il più delle volte potrebbe andar meglio se ogni forza fosse in equilibrio con le altre.
Cosa difficilissima, perciò... povero Cuore mio, anche se compito suo non è... dovrà riflettere senza fermarsi, e pur tutto incerottato, continuare per la sua strada.
Dai... un po' pesante lo sei. A queste parole sono andata su di giri.
Dipende da te. Ti senti sempre attaccata. A questo punto mi sono venuti gli spilli negli occhi.
Allora è proprio vero che non si considera niente, meno che mai la sensibilità di Chi è di fronte. Ed io che pensavo ad un netto cambiamento e pure in meglio. Invece "superficie piatta che cela acqua stagnante", che se vai a muoverla altro che sorprese.
Il cambiamento, unico e solo... il mio. Un altro dei tanti, e ne sono ancora una volta rimasta stupita.
Questi ultimi due mesi sono stati d'intenso "andirivieni".
Due brevi viaggi in tre settimane, un vero record per me che non mi spostavo da anni, e ne sono stata felice. Poi ci sono stati gli "arrivi", con la sensazione di essere su una giostra. La casa di una Mamma è così, una via di mezzo tra una stazione e un porto di mare, e del resto fa pure piacere.
Oggi... l'ultima "partenza", almeno per il momento, e subito dopo... il "vuoto"... come sempre.
Mi ritorna il detto antico, retorico e stantio, "Partire è un po' come morire", e mio malgrado perché detesto le frasi fatte, devo dargli ragione. Non muore però solo Chi parte ma pure Chi resta e quel "vuoto" dentro che lascia una vaga sensazione di smarrimento ne è la prova.
Che farci? Sarà anche questo un segno di quanto tutto nella Vita sia precario e passeggero, dalle piccole alle grandi cose.
Me lo ripeto ancora una volta, anche stasera ma ormai sono sempre più convinta di essere "incurabile" perché non riesco a "proteggere" questo mio "sciocco" Cuore che punta i piedi, s'abbarbica e non molla fino a sentirsi debole e stanco ogni volta, quando sente venir meno la stabilità di ciò che prova.
Eppure la colpa non è di alcuno... deve andare così, e magari per non essere proprio categorici, diciamo che il più delle volte potrebbe andar meglio se ogni forza fosse in equilibrio con le altre.
Cosa difficilissima, perciò... povero Cuore mio, anche se compito suo non è... dovrà riflettere senza fermarsi, e pur tutto incerottato, continuare per la sua strada.
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