Emoticon heart
Conviene, datemi ascolto... quando qualcosa sia pur banale ti viene contro.
Un incidente accidentale che è un punto peggio di quello normale, perché accade quando decidi che puoi dichiarare ufficialmente chiusa la tua estenuante giornata a 37° gradi costanti in casa, ma non fai in tempo a pensarlo che qualcuno fa versare un'intera cuccuma di caffè freddo nel frigorifero.
Ah, dimenticavo... dal primo ripiano, passando per il contenitore dei formaggi, sempre giù fino al cassetto della frutta e verdura. Un disastro quasi di tipo ecologico. Ed io che mi apprestavo a scrivere queste poche note...
Povera me!
Solitamente, in altre occasioni similari io prendo a contare, così intenta dimentico gli spontanei anatemi, e i minuti passano, a volte pure le ore, mentre riparo i danni e metto tutto in ordine.
Così poco fa... 1... 2... 3... 4... 5... 6... e perdevo il filo e poi ricominciavo, insomma fino a 10 non credo di esserci affatto arrivata. Forse ero stanca più che arrabbiata, non sono questi motivi sufficienti a mandare in tilt l'equilibrio delle relazioni, magari fanno dimenticare come si conta e desiderare di essere in quel momento altrove. In vacanza o più semplicemente, data l'ora... a letto.
Stasera comunque mi sono posta un limite, pur non arrivando fino a... 10, ho tenuto la situazione di equilibrio sotto controllo. Una battuta tra l'ironico e la falsariga dell'arrabbiatura, pensando al giorno che sarà e tanti ricordi di una "vita insieme". Dopo tutto, non è successo niente... almeno nulla di irreparabile.
Anche se a volte basterebbe una scintilla per far scoppiare un incendio.
Le incomprensioni danneggiano chi le teme e per questo non le affronta, si lanciano pietre e si ritira la mano, si ferisce senza colpire.
Guardandosi negli occhi invece, si spiegano le proprie reciproche ragioni, e senza rinvangare ci si ferma all'attuale. Onestamente e nel massimo rispetto ci si confronta, cercando il dialogo.
Sempre facile non è, spesso si glissa e si finisce col subire, si evitano gli argomenti e si inventano scuse. Solo chiarezza e lealtà, virtù da esercitare, portano lontano, come un paio di scarpe che tornano "comode", dopo averle calzate a lungo e averci camminato.
Un incidente accidentale che è un punto peggio di quello normale, perché accade quando decidi che puoi dichiarare ufficialmente chiusa la tua estenuante giornata a 37° gradi costanti in casa, ma non fai in tempo a pensarlo che qualcuno fa versare un'intera cuccuma di caffè freddo nel frigorifero.
Ah, dimenticavo... dal primo ripiano, passando per il contenitore dei formaggi, sempre giù fino al cassetto della frutta e verdura. Un disastro quasi di tipo ecologico. Ed io che mi apprestavo a scrivere queste poche note...
Povera me!
Solitamente, in altre occasioni similari io prendo a contare, così intenta dimentico gli spontanei anatemi, e i minuti passano, a volte pure le ore, mentre riparo i danni e metto tutto in ordine.
Così poco fa... 1... 2... 3... 4... 5... 6... e perdevo il filo e poi ricominciavo, insomma fino a 10 non credo di esserci affatto arrivata. Forse ero stanca più che arrabbiata, non sono questi motivi sufficienti a mandare in tilt l'equilibrio delle relazioni, magari fanno dimenticare come si conta e desiderare di essere in quel momento altrove. In vacanza o più semplicemente, data l'ora... a letto.
Stasera comunque mi sono posta un limite, pur non arrivando fino a... 10, ho tenuto la situazione di equilibrio sotto controllo. Una battuta tra l'ironico e la falsariga dell'arrabbiatura, pensando al giorno che sarà e tanti ricordi di una "vita insieme". Dopo tutto, non è successo niente... almeno nulla di irreparabile.
Anche se a volte basterebbe una scintilla per far scoppiare un incendio.
Le incomprensioni danneggiano chi le teme e per questo non le affronta, si lanciano pietre e si ritira la mano, si ferisce senza colpire.
Guardandosi negli occhi invece, si spiegano le proprie reciproche ragioni, e senza rinvangare ci si ferma all'attuale. Onestamente e nel massimo rispetto ci si confronta, cercando il dialogo.
Sempre facile non è, spesso si glissa e si finisce col subire, si evitano gli argomenti e si inventano scuse. Solo chiarezza e lealtà, virtù da esercitare, portano lontano, come un paio di scarpe che tornano "comode", dopo averle calzate a lungo e averci camminato.
Tanto caldo anche da me e basta pochissimo per "saltare su" ...... di solito mi metto ad urlare oppure mi chiudo in una stanza e non faccio più niente. Dipende. Buona domenica Mary.
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