E' vero... il silenzio della notte è diverso, e comunque sia andata la giornata è il compagno ideale quando si chiamano a raccolta i pensieri. E non solo quelli collegati ad eventi ed emozioni recenti ma anche altri che naturalmente si affacciano e vanno ad unirsi, in armonia.
Capisco perché io amo scrivere a sera tarda... quando la notte è oltre l'uscio del giorno trascorso.
E' il mio, un "diario" molto speciale... quasi non ha cronologia e va dal passato direttamente ad un futuro con rapidità, per poi tornare al presente e sostare a lungo... perché in fondo è solo questo che conta davvero.
Mi sono svegliata tardi stamattina, in realtà ho dormito a "singhiozzi", poi una volta desta del tutto ho indugiato a letto, non c'era motivo di affrettarsi in questo giorno di festa. Ho i miei tempi... elastici e flessibili e me li tengo ben stretti.
Avrei voluto trascorrere la mattinata... in silenzio. Per pensare. Oggi e domani sono giorni assai particolari che portano a meditare e paradossalmente pensare alla Vita, e propriamente al suo valore e significato.
La vita di ognuno altro non è che un accumulare di giorni, mesi ed anni che trascorrono in un alternarsi di periodi felici o meno, sono i secondi però che maggiormente lasciano il segno perché vissuti coi tratti indelebili dell'affanno e del dolore. I "primi" vengono considerati pochi e fugaci, tanto da venire dimenticati... erroneamente perché gli uni e gli altri si equivalgono per importanza ed intensità.
L'uomo per Sua natura vorrebbe evitare ciò che lo fa star male perché sente che non dovrebbe appartenergli... erroneamente perché anche quello fa parte della vita e tanto più s'apprezza il momento di gioia quanto più si è conosciuto il dolore.
Stamattina ho chiamato mio padre per gli auguri di Ognissanti... è ormai noto che ci accomuna non solo lo stretto legame di sangue e il segno zodiacale, ma pure l'avventura con la malattia, vissuta nello stesso periodo. Anche per Lui si avvicinano i controlli, anzi proprio lunedì ha un primo esame...
"Sapessi quanto mi secca, non vorrei fare più niente. Ormai è passato... e che... mi vuole venire daccapo il cancro a questa età? Per me, ha perso fiato e non può esserci che silenzio".
Silenzio, si... è vero, ma perché non si scuota dal "torpore" occorre dare voce alle Nostre motivazioni e alla caparbietà nello stare in guardia.
Controlli a vita, per la vita... anche oltre i 5 anni di sopravvivenza.
Non stancarsi per continuare a... esserci. Senza aver paura di morire.
Addormentarsi e svegliarsi... provar dolore e gioire... Vivere e Morire.
Due facce della stessa medaglia...
Avrebbe senso sfidare la sorte, gettando in aria una moneta se entrambe le parti recassero "testa" o "croce"?
Capisco perché io amo scrivere a sera tarda... quando la notte è oltre l'uscio del giorno trascorso.
E' il mio, un "diario" molto speciale... quasi non ha cronologia e va dal passato direttamente ad un futuro con rapidità, per poi tornare al presente e sostare a lungo... perché in fondo è solo questo che conta davvero.
Mi sono svegliata tardi stamattina, in realtà ho dormito a "singhiozzi", poi una volta desta del tutto ho indugiato a letto, non c'era motivo di affrettarsi in questo giorno di festa. Ho i miei tempi... elastici e flessibili e me li tengo ben stretti.
Avrei voluto trascorrere la mattinata... in silenzio. Per pensare. Oggi e domani sono giorni assai particolari che portano a meditare e paradossalmente pensare alla Vita, e propriamente al suo valore e significato.
La vita di ognuno altro non è che un accumulare di giorni, mesi ed anni che trascorrono in un alternarsi di periodi felici o meno, sono i secondi però che maggiormente lasciano il segno perché vissuti coi tratti indelebili dell'affanno e del dolore. I "primi" vengono considerati pochi e fugaci, tanto da venire dimenticati... erroneamente perché gli uni e gli altri si equivalgono per importanza ed intensità.
L'uomo per Sua natura vorrebbe evitare ciò che lo fa star male perché sente che non dovrebbe appartenergli... erroneamente perché anche quello fa parte della vita e tanto più s'apprezza il momento di gioia quanto più si è conosciuto il dolore.
Stamattina ho chiamato mio padre per gli auguri di Ognissanti... è ormai noto che ci accomuna non solo lo stretto legame di sangue e il segno zodiacale, ma pure l'avventura con la malattia, vissuta nello stesso periodo. Anche per Lui si avvicinano i controlli, anzi proprio lunedì ha un primo esame...
"Sapessi quanto mi secca, non vorrei fare più niente. Ormai è passato... e che... mi vuole venire daccapo il cancro a questa età? Per me, ha perso fiato e non può esserci che silenzio".
Silenzio, si... è vero, ma perché non si scuota dal "torpore" occorre dare voce alle Nostre motivazioni e alla caparbietà nello stare in guardia.
Controlli a vita, per la vita... anche oltre i 5 anni di sopravvivenza.
Non stancarsi per continuare a... esserci. Senza aver paura di morire.
Addormentarsi e svegliarsi... provar dolore e gioire... Vivere e Morire.
Due facce della stessa medaglia...
Avrebbe senso sfidare la sorte, gettando in aria una moneta se entrambe le parti recassero "testa" o "croce"?
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