Detesto subire violenza dalle situazioni. Ciò non toglie che non posso impedire che le situazioni si creino e poi siano. Quindi, "zoppicante" e contrariata pur le vivo e mi reggo e mi appresto anche ad affrontare l'eventuale "onda d'urto".
Sono le "offerte" della Vita... a te l'onore e l'onere di sfruttarle, reinvestirle e trarne guadagno. Per quanto mi riguarda, ho imparato a riciclarle come strategie per evitare tonfi clamorosi o almeno attutiti dal saggio "voltare pagina" al momento giusto.
Stasera questo ho fatto, sono andata in chiesa anticipando la Messa domenicale, dopo aver archiviato metà del giorno in cui mi aspettavo ciò che non è arrivato, ed è arrivato invece ciò che non mi aspettavo. Il tutto completato dal gran da fare del fine settimana e il pensiero del nuovo esame fra tre giorni.
A un certo punto ho detto, basta e sono andata.
Mi ha accolto il canto iniziale della celebrazione... Prima Domenica di Avvento, tempo dell'attesa. Ed è stata subito pace in me. A lato dell'altare, la statua dell'Immacolata, lo sguardo è andato lì... ed è quiete come dopo forte mareggiata. Continuo a... esserci e sentirmi presa. Ascolto, ma confesso che i pensieri ogni tanto fuggono via, non vanno tanto lontano solo a ritroso... al Natale dei miei anni passati. Davvero tanti, a partire dai ricordi di bambina, e sono nenie e bambinelli scheggiati dal tempo, sfere di vetro soffiato e alberi sbilenchi e scheletriti, fagioli e scorze di frutta secca su cartelle scolorite della tombola. E poi i profumi... tanti, di garofano e cannella, vino cotto e vaniglia, mandorle e cioccolato.
Rileggo e sembra solo un elenco. Non è così, ogni parola è come fosse l'incipit di una piccola storia, un periodo vissuto con le emozioni proprie decontestualizzate e non. Nell'insieme una "meraviglia" da sfogliare, mentre mi accorgo di amare la sensazione del tempo che scorre. E per un po' è come non dovesse fermarsi mai...
Si avvicendano le stagioni e ne percepisco le peculiarità, passano le feste e lasciano colori e profumi... ed IO sono qui, ad andare col tempo e nel tempo.
Anche se un giorno ci sarà... non finirà quello che provo, l'ho condiviso... qualcuno ricorderà.
Mi piace questo pensiero.
Esco dalla chiesa, e vedo che piove. E' bella pure la pioggia... apro con calma l'ombrello.
Mi viene all'improvviso un'idea "bizzarra"... quest'anno farò i biscotti di Natale!
Sono le "offerte" della Vita... a te l'onore e l'onere di sfruttarle, reinvestirle e trarne guadagno. Per quanto mi riguarda, ho imparato a riciclarle come strategie per evitare tonfi clamorosi o almeno attutiti dal saggio "voltare pagina" al momento giusto.
Stasera questo ho fatto, sono andata in chiesa anticipando la Messa domenicale, dopo aver archiviato metà del giorno in cui mi aspettavo ciò che non è arrivato, ed è arrivato invece ciò che non mi aspettavo. Il tutto completato dal gran da fare del fine settimana e il pensiero del nuovo esame fra tre giorni.
A un certo punto ho detto, basta e sono andata.
Mi ha accolto il canto iniziale della celebrazione... Prima Domenica di Avvento, tempo dell'attesa. Ed è stata subito pace in me. A lato dell'altare, la statua dell'Immacolata, lo sguardo è andato lì... ed è quiete come dopo forte mareggiata. Continuo a... esserci e sentirmi presa. Ascolto, ma confesso che i pensieri ogni tanto fuggono via, non vanno tanto lontano solo a ritroso... al Natale dei miei anni passati. Davvero tanti, a partire dai ricordi di bambina, e sono nenie e bambinelli scheggiati dal tempo, sfere di vetro soffiato e alberi sbilenchi e scheletriti, fagioli e scorze di frutta secca su cartelle scolorite della tombola. E poi i profumi... tanti, di garofano e cannella, vino cotto e vaniglia, mandorle e cioccolato.
Rileggo e sembra solo un elenco. Non è così, ogni parola è come fosse l'incipit di una piccola storia, un periodo vissuto con le emozioni proprie decontestualizzate e non. Nell'insieme una "meraviglia" da sfogliare, mentre mi accorgo di amare la sensazione del tempo che scorre. E per un po' è come non dovesse fermarsi mai...
Si avvicendano le stagioni e ne percepisco le peculiarità, passano le feste e lasciano colori e profumi... ed IO sono qui, ad andare col tempo e nel tempo.
Anche se un giorno ci sarà... non finirà quello che provo, l'ho condiviso... qualcuno ricorderà.
Mi piace questo pensiero.
Esco dalla chiesa, e vedo che piove. E' bella pure la pioggia... apro con calma l'ombrello.
Mi viene all'improvviso un'idea "bizzarra"... quest'anno farò i biscotti di Natale!
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