sabato 30 novembre 2024

INCONTRI (n.97) (Parole che non volano via)

È tardissimo, eppure sono qui, per scrivere qualcosa di speciale. Nulla di straordinario, anzi... solo qualche riga in semplicità, una specie di ritirata con sospiro di sollievo dopo esser scesa dalle barricate. Ovviamente si può immaginare a che cosa io mi riferisca, comunque va bene così, meglio avere le giornate piene e darsi da fare, per non pensare oppure pensare poco e bene. Si riconferma la scrittura strategia di sopravvivenza. Un breve spazio di tempo, un luogo del Cuore per mettere a nudo le emozioni. Non trattenerle, né mascherarle, ormai sono anni che senza falso pudore mi svelo, guardando negli occhi Chi ascolta ma soprattutto mettendo nero su bianco, e immaginando la curiosità e lo stupore di ogni lettore. E faccio mente locale... All'inizio della mia storia mi sentivo immobile quasi in attesa. Aspettavo che tutto finisse. Ora il tempo è trascorso, ed io sono ancora qui. Mi sono resa conto che questo è il mio tempo, non posso aspettare perché trascorre, e potrei perderlo. È un treno in corsa che voglio vivere, e me lo prendo al volo, a modo mio. Parole, messe insieme, pare frase fatta. Parole che non volano via, restano presuntuose a confortare il Cuore.

venerdì 29 novembre 2024

INCONTRI (n.96) (Una giustizia a metà)

Oggi, 25 novembre... una condanna all'ergastolo e una richiesta per la medesima pena. Giustizia è fatta? Non completamente fino a quando il femminicidio riempirà la cronaca. Una giornata per la donna. La donna violata, maltrattata, privata della dignità. Uccisa. Vittima non colpevole dell'uomo che diceva di amarla, ma di un amore malato che vede il possesso e non prevede rispetto. Una giornata per dire... basta... e riprendere un discorso mai incominciato, perché per quanto si faccia un gran parlare di emancipazione femminile, maggiore credibilità in campo lavorativo, si troverà sempre quell' unica casa di cui la donna non è regina, perché pur se continua ad amare il sentimento è mal riposto. Già le donne sono così, "insegnano l'amore" ma quando tocca loro impararlo, hanno parvenza di toccare il cielo, anche se "gli uomini non sono angeli". Ricordo, quando fui sottoposta al primo intervento, mi capitò d'incontrare una paziente cui piaceva raccontarsi senza omettere alcun particolare. E un giorno... "... quante ne ho passate nella vita mia! Gravidanze brutte, aborti... persino calci nella pancia quando ero incinta... e ho superato tutto." Calci nella pancia?! "Sì, pure quelli... però il marito mio m'ha sempre voluto bene ed io a Lui." Strano modo d'amare, pensai senza trovare parole adeguate per replicare.

giovedì 28 novembre 2024

INCONTRI (n.95) (Buonanotte e... abbracci)

Buonanotte stasera all'insegna della leggerezza, magari con un abbraccio, ché un abbraccio allenta la tensione e fa approcciare con delicatezza. Per qualche anno sono mancati gli abbracci. Ed ora? Siamo tornati ad abbracciarci, ma a tratti pare ancora cosa strana. O forse no, non proprio strana, è ché si era persa l'abitudine a seguire il Cuore, gli slanci, e adesso come tirocinanti timidi si stenta ad ingranare. Che altro dire...? Un sorriso è il più bell'approccio, una carezza mostra affetto e comprensione, e l'abbraccio... Beh, dentro un abbraccio, a volte quale tenerezza inaspettata, puoi piangere e ridere, trovare il calore che ti manca. In tanti anni ho conosciuto molte persone, di cui conservo il ricordo più vivo perchè tutte mi hanno donato qualcosa. Spero aver fatto altrettanto con Loro. Adesso anche da lontano, pure virtuale, dono ancora un abbraccio a Chi c'è e persino a Chi non è più. Perchè è la prima cosa in cui credo, la forza dell'abbraccio. ❤ NOSTALGIA Dimmi che ci sarai quando ti mancherò, e il tempo recuperato donerai alle stanze non più visitate. E sarà calore per un solo abbraccio, e dieci e cento colori, soffusi e caldi, da me mai scordati. Buonanotte con l'abbraccio di due dei miei gattini. INCONTRI (n.95) (Buonanotte e... abbracci) Buonanotte stasera all'insegna della leggerezza, magari con un abbraccio, ché un abbraccio allenta la tensione e fa approcciare con delicatezza. Per qualche anno sono mancati gli abbracci. Ed ora? Siamo tornati ad abbracciarci, ma a tratti pare ancora cosa strana. O forse no, non proprio strana, è ché si era persa l'abitudine a seguire il Cuore, gli slanci, e adesso come tirocinanti timidi si stenta ad ingranare. Che altro dire...? Un sorriso è il più bell'approccio, una carezza mostra affetto e comprensione, e l'abbraccio... Beh, dentro un abbraccio, a volte quale tenerezza inaspettata, puoi piangere e ridere, trovare il calore che ti manca. In tanti anni ho conosciuto molte persone, di cui conservo il ricordo più vivo perchè tutte mi hanno donato qualcosa. Spero aver fatto altrettanto con Loro. Adesso anche da lontano, pure virtuale, dono ancora un abbraccio a Chi c'è e persino a Chi non è più. Perchè è la prima cosa in cui credo, la forza dell'abbraccio. ❤ NOSTALGIA Dimmi che ci sarai quando ti mancherò, e il tempo recuperato donerai alle stanze non più visitate. E sarà calore per un solo abbraccio, e dieci e cento colori, soffusi e caldi, da me mai scordati. Buonanotte con l'abbraccio di due dei miei gattini.

domenica 24 novembre 2024

INCONTRI (n.94) (Prima che fosse giorno)

Sembra che pregare faccia bene. Pensiero che condivido. Mi fece bene infatti quando mi ammalai e presi a farlo intensamente prima che fosse giorno, e sia pure a mio modo. Creando una sintonia semplice col buon Dio, poche formule e tanto Cuore. Pregare... È la prima cosa che fa spontaneamente Chi crede quando la misura è colma. Qui e Ora, in silenzio per cercare la soluzione che serve, per ritrovare la pace in se stessi. Pregare. Una voce unica che sale dal Cuore ed entra in grande sintonia col Divino. Per me questo vuol dire Pregare. Ci si può abbandonare nei momenti di maggiore vulnerabilità e debolezza, ed è questa la preghiera più bella, e lo si fa anche senza parole. Il Cuore parla, e Chi tutto può e sa è l'unico a poter ascoltare. Io prego così, solo così so farlo. "Dio parla nel silenzio del cuore. Ascoltare è l’inizio della preghiera" - Madre Teresa di Calcutta - Quando il contesto quasi impone la frase giusta, opportuna come da schema... io mi perdo. E mi distraggo, e poi ricomincio ma resto indietro. Non posso poi che chiedere perdono, e ricominciare di nuovo ma stavolta ascoltando le parole del Cuore. Se tutto ciò costituisce peccato, devo confessare che pecco spesso. INCONTRI (n.94) (Prima che fosse giorno) Sembra che pregare faccia bene. Pensiero che condivido. Mi fece bene infatti quando mi ammalai e presi a farlo intensamente prima che fosse giorno, e sia pure a mio modo. Creando una sintonia semplice col buon Dio, poche formule e tanto Cuore. Pregare... È la prima cosa che fa spontaneamente Chi crede quando la misura è colma. Qui e Ora, in silenzio per cercare la soluzione che serve, per ritrovare la pace in se stessi. Pregare. Una voce unica che sale dal Cuore ed entra in grande sintonia col Divino. Per me questo vuol dire Pregare. Ci si può abbandonare nei momenti di maggiore vulnerabilità e debolezza, ed è questa la preghiera più bella, e lo si fa anche senza parole. Il Cuore parla, e Chi tutto può e sa è l'unico a poter ascoltare. Io prego così, solo così so farlo. "Dio parla nel silenzio del cuore. Ascoltare è l’inizio della preghiera" - Madre Teresa di Calcutta - Quando il contesto quasi impone la frase giusta, opportuna come da schema... io mi perdo. E mi distraggo, e poi ricomincio ma resto indietro. Non posso poi che chiedere perdono, e ricominciare di nuovo ma stavolta ascoltando le parole del Cuore. Se tutto ciò costituisce peccato, devo confessare che pecco spesso.

sabato 23 novembre 2024

INCONTRI... (n.93) ("Ognuno è nessuno senza qualcuno")

Domani il reparto sarà chiuso perché i medici saranno impegnati in un convegno, quindi giornata difficile a causa dei numerosi pazienti, e per me soprattutto intensa di emozioni. Quando si dice accoglienza, dovremmo Noi accogliere, e a volte siamo accolti in un modo da emozionarci visibilmente. E così tutto diventa grande responsabilità. Impegnarsi per contenere ciò che si prova, o solo abbandonarsi ad essere se stessi, senza tante parole e più sguardi che abbracciano, quelli diretti che arrivano come carezze. Ogni volta si evidenzia quanto sia importante per Chi si sente sospeso, la Nostra presenza, l'ascolto prestato, una mano sulla spalla. O uno dei miei bigliettini, che ormai vengono richiesti... Sai, ho conservato il tuo pensierino. Ne hai un altro per me? Sempre. È la risposta. I miei fiocchi sono la nota colorata, la spiegazione sperata ed attesa a sciogliere un dubbio del momento, la parola giusta al momento giusto. C'è Chi li porta sempre con sé, Chi li lascia per casa per trovarli quando occorre, Chi li raccoglie in barattolini e ne fa addobbi per Natale... insomma mai avrei pensato potessero essere tanto "utili". Non aggiungo altro, perché non voglio ripetermi e mi rendo conto che spesso può sembrare retorica, però condivido la frase donata da una paziente, mentre slegava il nastrino... "Ognuno è nessuno senza qualcuno". Beh, forse con un po' d'impegno, costanza e ben motivati dall'Amore che non chiede, quel "qualcuno" possiamo esserlo Noi. Colmando il vuoto in una difficile parentesi della vita.

venerdì 22 novembre 2024

INCONTRI (n.92) (La Poesia è un luogo del Cuore)

Prossima ormai la presentazione dell'Antologia Poetica, pare ancora strano essere riusciti nell'intento, raccogliere le "emozioni a nudo" di Chi avrà voluto osare. Comunque siamo tutti poeti. Nell'ambito delle parole che conosciamo, possiamo formulare un pensiero che descrive un sentimento, un'emozione e poi sentirci leggeri, liberi. Un mondo, o per meglio dire, un universo di cui siamo parte e nel quale possiamo spaziare. Allora...? Tutti poeti. Fiduciosi prendiamo a scriver versi, prima in maniera grezza e poi ridefinendo il tutto. Alla fine tra poesie discrete e buone, sufficienti o meno, un capolavoro originale potrebbe pure venir fuori. Non è difficile, venti o trenta versi per sentirsi liberi. La Poesia per me è un luogo del Cuore. Solo lì e non altrove. Accoglie e non pesa, e l'animo si fa leggero. Che poesia a quest'ora di notte, sarà perché sola, sono immersa nel silenzio. Sarà perché noto altro e vado oltre. Chissà... Eppure non sono grandi cose quelle che mi fanno sentire ricca di tanto. Qualcuno che chiede di me, sentire il mio nome che nessuno scorda, l'appuntamento a 7... 14... 21 giorni, e aspettare quel giorno che tanto prima o poi arriva. E ancora...

giovedì 21 novembre 2024

INCONTRI (n.91) (Scrivere per guarire)

Al solito, è ora tarda. Che cosa scrivere? Non importa un tema, un argomento. Seguo il Cuore o l'estro del momento, o ancora l'ansia e il turbamento. Perché scrivere per me è la più efficace medicina. Non è abitudine, scrivo quasi senza pause, perché sono convinta. Mi soffermo a pensare un po' per conto mio o anche dopo una conversazione avuta in ospedale, a quanta strada ho fatto e quanta ancora ne voglio fare, nonostante le spalle stanche. Cerco intorno tutte le mie cose, libri e appunti, riviste e dispense... per me tutta la ricchezza che c'è, la certezza di un riscatto dopo la mancata laurea, il completamento di una vita. Ha cambiato collocazione il noto diario dove tutto cominciò ad essere scritto per scaricare la tensione e perché di me qualcosa restasse nel tempo. Il posto è cambiato ma non la cura con cui lo custodisco. Lo prendo, e comincio a sfogliarlo. Una cartolina fa da segnalibro in un punto preciso, tre pensieri quasi in successione... Niente avviene per caso. La mia luna di miele con il sintomo. Voglio recuperare il tempo perduto. Potrebbero insieme essere la sintesi di una storia, la mia come la Tua o la Sua, e ancora quella di molte altre. Scrivere per guarire insomma, in piena consapevolezza. In silenzio ripasso i volti, le parole fatte di turbamenti e speranze. Mi convinco del perché ci sono ancora, e visto che non sono diversa dagli Altri, solo con il privilegio di non esserci esclusivamente per me stessa. Narrazione veloce, a tratti sorridente di Chi al momento ha girato pagina e spera nel punto fermo, il definitivo.

mercoledì 20 novembre 2024

INCONTRI (n.90) (Chairwork)

Quarto incontro GAMA, caratterizzato da una nuova esperienza, che ci ha riportato alle origini, ovvero al gruppo di auto mutuo aiuto. Sedie in circolo, solo tre al centro, due vicine e una di fronte per un lavoro con le sedie o Chairwork. La “Chairwork” è una tecnica di tipo esperienziale che utilizza le sedie e le loro posizioni a fini terapeutici. Si tratta di un metodo dialogico che si basa sul parlare direttamente “con” o “come” aspetti e parti di sé. L’estrema efficacia di questa tecnica è resa possibile dall’aspetto simbolico delle sedie che hanno una loro forma e posizione nello spazio e possono permettere un cambio di prospettiva a seconda di come vengono spostate, lasciate o scartate dal soggetto. Stasera due volontari si sono proposti, e uno alla volta hanno risposto alle domande del facilitatore, rivelando dall'interiorità una "voce critica" da ascoltare, accettare ma da cui prendere anche le distanze, e una "voce positiva" da portare alla luce. Un incontro alla fine emozionante, durante il quale ognuno ha risposto tacitamente alle domande, ritrovando un po' di sé, quella parte magari giudicata severamente, a volte tenuta nascosta e per questo ostacolo alla luce interiore. Esperienza pienamente riuscita grazie ad un gruppo, il nostro coeso, accogliente e non giudicante. Da ripetere senz'altro.

martedì 19 novembre 2024

INCONTRI (n.89) (Emozioni nel tempo)

Penso non ci sia età per restare orfani. Alla mia veneranda età io mi sento così. Soprattutto di mia madre vivo la mancanza, pure se sono trascorsi quasi vent'anni. A Lei sono molto legata, ancora e sempre. Non userò mai il passato remoto perché l'amore va oltre la morte. Aveva la mia età attuale quando volò via, e capita sempre più spesso che io mi guardi per ritrovare qualche particolarità che fu Sua. Le mani... alle Sue somigliano le mie mani, e mi soffermo a guardarle quando ho bisogno di carezze. E la voce cerco di riprodurre, ripetendo la domanda sempre uguale quando mi telefonava. E lo sguardo ogni giorno più languido, percorso a tratti da guizzi di luce, è tra i ricordi più belli e malinconici. Se parlava di me sottolineava... questa è la mia figlia "grande", e a me piaceva pensare che mi reputasse grande per altri motivi oltre la primogenitura, anche perché lo diceva in un modo... Sorridente ha sempre accettato quel che le toccava. Comunque vada sarà per il bene... diceva. Il bene... che cos'è se non amore? E il tempo non cancella certe emozioni, e la memoria le riporta non solo come ricordi.

lunedì 18 novembre 2024

INCONTRI (n.88) (Emozione e gratitudine)

Con la celebrazione di stasera abbiamo ricordato le persone incontrate durante il servizio di volontariato e che non ce l'hanno fatta. Abbiamo ricordato e pregato. Di sicuro ognuno di Noi presenti, avrà avuto un pensiero particolare, qualcosa di speciale da dedicare a Chi non c'è più, poi preghiere e pensieri in modo corale saranno giunti là dove si rinasce per l'eternità. Il caso ha voluto, ma non so fino a che punto il caso c'entri, che la celebrazione fosse fissata per il 16 novembre, data che ci riporta a tre anni fa, quando la Nostra cara Lucia lasciava questa vita per andare incontro alla Luce. "Ricordati di me", furono le Sue ultime parole, e Noi come avremmo potuto dimenticarla? C'era anche il Suo nome scritto sul foglio portato all'altare, ma la "meraviglia" con cui visse la vita resta incisa sul Cuore e nella mente di ognuno. Tanta emozione quindi, e poi... poi per me commozione autentica. Al termine del sacro rito si è avvicinata per un saluto la figlia di una paziente scomparsa qualche settimana fa. L'avevo informata infatti di questo Nostro evento... - Sono con papà... E ho voluto abbracciarli entrambi, forte... Grazie... ho detto loro... non la dimenticherò, non potrei... Grazie a te, a Voi tutti per quello che fate. Che cosa ho portato a casa stasera? Tutto questo e le parole del celebrante. Quello che ci unisce a Chi non è più. Una dimensione speciale, l'Amore. L'Amore di Dio è cosa vera, e le cose vere sono sempre per sempre. Per me un promemoria direttamente da lassù. Il sentire la pienezza di questo Amore infinito.

domenica 17 novembre 2024

INCONTRI (n.87) (Parole poco pensate portano peso)

Ieri per un turbinio di ricordi ed emozioni non mi sono sentita giusta, e mi sono accorta che quasi per sfogo qualche parola non giusta mi è scappata. È vero, succede. Poi consapevole ho preferito il silenzio. Non mi sono affatto piaciuta. Perché solitamente e nonostante lo stato d'animo penso prima di parlare o scrivere. E trovo per esprimere i pensieri del momento parole moderate e pacate... garbate, insomma giuste. Già... il rischio di dire corbellerie fuori luogo o che feriscono è sempre molto elevato. Nel contesto a me abituale ne sento un bel po'... e poi noto in Chi le ha dette pure una certa soddisfazione, convinto com'è di aver parlato giusto, magari pure aiutato. E nell'altra persona invece, prima sbigottimento a stento celato per educazione, poi indifferenza cui segue cambio d'argomento. A questo punto cala pesante l'imbarazzo. Bisognerebbe pensare prima di parlare. Tempo non c'è? Allora che fare...? Se provassimo a ripeterle quelle parole come fossero a Noi rivolte, chissà... Forse scopriremmo che non sono appropriate e manco dette con la giusta modalità. Così eviteremmo il danno più frequente e grave... sconvolgere alcune certezze che aiutano ad andare avanti. Quando proprio si vuol dire qualcosa e non si sa cosa, meglio una parola gentile e affettuosa, anche sui generis va bene uguale.

sabato 16 novembre 2024

INCONTRI (n.86) (Quando cadono le foglie)

Noi... volontari in oncologia non faremo mai l'abitudine. Alle lacrime e ai sorrisi forzati, all'euforia strana come ai volti preoccupati. Alla notizia improvvisa che lascia senza parole. Quando fioriscono le rose o cadono le foglie, quelli sono i mesi in cui maggiormente terminano i percorsi più tortuosi e difficili, le lunghe malattie. Ogni volta è un conflitto di sentimenti. Timore e senso di colpa. Paura di un ritorno e peso di un privilegio senza un perché. E dolore. Perché ognuno ha significato molto per me. Ma perché soffrire...? Ancora me lo chiedono. Dimentica. Dimenticare cosa...? Non si può, ho le cicatrici, e quelle dentro bruciano sempre. Dimenticare Chi...? Sono Persone, una parte di me. Sarebbe come voltare le spalle al mio passato. Non posso, non me la sento proprio. Così continuo, per metà acciaccata, e poi di scatto dritta per non farmi cogliere impreparata. Il Dolore piega, ed io non posso permettermelo, ho una grande responsabilità. In questo periodo dell'anno ne ho persi di "Amici speciali", che comunque mi sono rimasti dentro per tutto ciò che mi hanno lasciato, esempio ed insegnamento. Ed è stato così anche oggi, quando ho provato la sensazione di essere arrivata troppo tardi, e non trovarti. Avrei voluto abbandonare tutto, mi sono sentita sbagliata, poi... ancora una volta, come sempre una "nota tra le righe", e allora ho compreso di dover andare a capo per ricominciare.

INCONTRI (n.85) (Siate gentili... siamo gentili)

Una giornata dedicata alla "gentilezza" ? Perché? Dovrebbe essere peculiarità dell'essere umano, una cosa normale. C'è forse un momento dedicato all'intelligenza? Vero è che la gentilezza in alcuni è talento spiccato, in altri meno, ma solo perché sono inconsapevoli e quindi ignorano poter coltivarlo. Perché i talenti come ogni bene o dote possono diventare ricchezza e non solo per se stessi. Quindi coltiviamo la gentilezza. Come fosse un fiore di cui farsi ornamento o ancor più medicamento naturale per curar ferite. La Gentilezza, impareggiabile rimedio. Siate gentili... siamo gentili. Non pensiamo se valga la pena o meno, piuttosto alleniamoci ad esserlo, gentili. Se la gentilezza fosse presente a tutti i livelli, questo mondo andrebbe certamente meglio pur con l'imperfezione e gli errori umani. Si riuscirebbe persino ad accettare l'eventuale incertezza del futuro, se gentilmente presentata... non sarebbe incoscienza ma propensione ad aprire uno spiraglio alla speranza. Quando tutto cominciò presi ad accorgermi che la gentilezza è proprio un dono di quelli più importanti che "aggiustano" una vita mentre sta crollando o aiutano a trovare il verso giusto per la lettura di un foglio lungamente alla rovescia. Vero è che non del tutto fu gratuito, sentivo il bisogno di un appoggio e umilmente mi predisponevo, ma la cosa non era forzata perché l'arroganza restava lontana da me un po' per indole ma anche per necessità. Concludo con un pensiero che trovo calzi a pennello, è di persona degna di fede, Madre Teresa di Calcutta... "Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione, piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza".

giovedì 14 novembre 2024

INCONTRI (n.84) (Le conoscenze quelle belle)

Conquistano da subito. Perché c'è la sintonia che nasce dalle stesse note dentro, ci si racconta per una familiarità... chissà perché, stabilita dal cielo. Sapevo che l'avrei incontrata, era giorno suo. Sono entrata nella stanza e aveva gli occhi chiusi. Dormiva. Lei sorride sempre, ma davvero dico... sempre. Oggi aveva gli occhi chiusi e dormiva. Non avrei voluto disturbarla, così mi sono soffermata a guardarla. Un'espressione serena, come quella dei bambini mentre dormono. Perché i bambini non hanno cognizione del passato, non pensano tanto al futuro. È tutto concentrato nel momento presente. Un minuto prima è il passato, l'attimo dopo è già futuro. Intanto vivono, e alla fine mai così male. Neppure quando cadono, perché si rialzano subito, né se hanno la febbre, perché tanto passa. Il volto della giovane esprimeva tutto questo, e sorrideva tra le righe dei Suoi pensieri sereni. Poi si è svegliata, uno sbadiglio anche questo da bimba, e raccontare e raccontarsi con la saggezza e la perspicacia di donna adulta. Sei serena e rasserenante... le ho detto, e poi... grazie, per quello che mi regali ogni volta.

mercoledì 13 novembre 2024

INCONTRI (n.83) (A Loro... perché non li abbiamo dimenticati)

SABATO 16 NOVEMBRE - ORE 18,30 SAN GIOVANNI DI DIO - POLICLINICO RIUNITI SANTA MESSA IN MEMORIA DEI NOSTRI DEFUNTI Coloro che perdiamo sono sempre uniti dalle corde del cuore nell'infinito - Terri Guillemets - Novembre non passerà senza dedicare un pensiero agli Amici che abbiamo conosciuto e non ce l'hanno fatta. In realtà sono ancora con Noi, accanto e il ricordo è di esempio e motivazione, ugualmente uniti, tra Cielo e terra. Su un foglio solo alcuni nomi, gli altri ognuno di Noi li porta incisi nel Cuore. Parole, e saranno preghiera, ricordo, e sarà speranza. È facile proclamarsi cristiani, esserlo davvero lo è molto meno, perché quando le cose non vanno bene rabbia, rancore e persino aggressività prendono il sopravvento. E la fede allora...? La fede è quella cosa che nelle difficoltà di qualsiasi tipo e nella malattia in particolare fa dire, ai piedi della Croce... "non accetto ma sopporto per Te", perché c'è passato prima Lui per la sofferenza e la morte e poi è risorto, e aver fiducia in questo aiuta per tutta la vita, fino all'ultimo respiro. Questo... un ricordo sereno di Chi non è più. A Loro... perché non li abbiamo dimenticati.

martedì 12 novembre 2024

INCONTRI (n.82) (Ancora e sempre la scrittura)

Il 4 Dicembre per il GAMA, un importante evento. La presentazione dell' "ANTOLOGIA POETICA", raccolta di testi e versi di pazienti e caregiver, a testimonianza della scrittura come forma di terapia. È superfluo ripetere come e quanto io sia d'accordo. Scrivere mi è sempre piaciuto, ma non l'avevo fatto mai con continuità. Cominciai perché all'improvviso provai un gran vuoto, ho continuato per il bisogno di essere ascoltata. Perché la malattia o comunque un'esperienza estrema fa sentire soli, circondati da un ostinato silenzio. È vero, una grande mano la si dà a se stessi con l'ottimismo e la fiducia, ma non basta. C'è bisogno di concretezza e confronto per poter vivere in qualche modo il presente e cercare di guardare al futuro. Così un giorno, dopo una crisi di pianto presi a parlarmi. Proprio così, come fosse ad un'altra persona, una molto cara... "A questo punto mi sento costretta, devi fare qualcosa, non puoi continuare così. Ti senti sola? Hai la compagnia di te stessa. Nessuno ti ascolta e capisce? Di certo tu sei la sola che può capire. Parla o meglio scrivi, ascolta le tue emozioni. Dai libero sfogo alla voce del Cuore, fai emergere angoscia e ansie... dai un nome a tutto questo..." Timidamente cominciai, e ben presto mi accorsi di sentirmi meno pressata, distante come vivessi un sogno e non la realtà. Avevo assunto la lucida distanza, quella che non guasta il giudizio critico e potenzia la volontà. Fu la cura? Non saprei, sicuramente mi aiutò a vivere il momento, e ancora continua, considerando che la vita è fatta di momenti. E così continuando, magari ne verrà fuori una storia o una poesia, non importa se non c'è rima o dimentico qualche punto fermo. Forse per il Cuore colmo e l'emozione che straripa, ma va tutto bene purché io stia bene.

INCONTRI (n.81) (11 Novembre 1999)

Venticinque anni da allora. Una palazzina implode nella notte, e 67 vite non esistono più. Chissà quante storie sospese, rancori non superati, sogni svaniti nel nulla. Se solo ogni tanto pensassimo che tutto può finire in un attimo, certamente andremmo al recupero. Del tempo, delle occasioni perse, di qualsiasi tipo di relazione conclusa senza un vero motivo. Venticinque anni da allora. Venticinque rintocchi per ricordare alla fine Chi siamo e perché siamo. "Il tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto..." - Kahlil Gibran - Siamo per amare la vita, voltar pagina, e perdonare noi stessi e gli altri. Solo per riprendere il cammino. Perché il Tuo prossimo è pure quello che conosci bene da una vita, con cui hai condiviso tante cose, e che aspetta un cenno per ricominciare.

domenica 10 novembre 2024

INCONTRI (n.80) (Ora... qui o altrove)

Nella vita vari sono i giorni, gioiosi, tristi, persino senza alcunché da annotare, comunque giorni concessi in dono da vivere pienamente... "Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi". - Tiziano Terzani - Con tale consapevolezza non dobbiamo sempre ripetere... c'è tempo, avrò modo di fare questo o quello. Non è mai abbastanza il tempo per apprezzare ciò che la Vita offre, nel bene e nel male. Un Amico che non ho mai visto ma è come se lo conoscessi da sempre, stamani mi ha mandato delle foto bellissime da Siviglia. È il caregiver di Sua moglie, un marito come ce ne sono pochi, tra un appuntamento e l'altro sono sempre in viaggio... "... non perdiamo nessuna occasione, il dovere e il piacere". Queste le Sue parole, la vita così come dovrebbe essere. Ma ogni età è buona per andare al recupero. Cogliere ogni opportunità, pure all'apparenza insignificante, perché... se non ora, quando? Darsi appuntamento per il "Qui e Ora", da vivere insieme, qui o altrove. Ecco, per questo c'è tempo. Sempre.

sabato 9 novembre 2024

INCONTRI (n.79) (Essere uomo è una grande responsabilità)

Questa la frase di uno dei fiocchetti donati stamattina. Ne ho spiegato il senso, poi a casa ho continuato a pensarci. L'uomo non nasce solo per se stesso, sarebbe un'isola sperduta nell'oceano. È "per esserci", e solo così potrà realizzare il progetto per lui. Consideriamo un termine, "accoglienza" ad esempio. Noi dovremmo accogliere, ma a volte siamo accolti in un modo da emozionarci visibilmente. E ci raccontano di tutto, il presente, tanto passato, persino i sogni premonitori. Una grande responsabilità. Cogliere del presente la speranza, la meraviglia di un passato che a tratti pare una favola, ridimensionare il timore di ciò che sarà. Non c'è che dire, occorre molto impegno. Oppure essere semplicemente se stessi, senza tante parole e più sguardi che abbracciano, quelli diretti che arrivano come carezze. "Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni" (Dalai Lama) Quindi giornata impegnativa anche oggi, ma soprattutto intensa di emozionanti condivisioni. Ogni volta si evidenzia quanto sia importante per Chi si sente sospeso, la Nostra presenza, l'ascolto prestato, una mano sulla spalla. E al momento del saluto, il "grazie come sempre" assume il valore della reciprocità.

venerdì 8 novembre 2024

INCONTRI (n.78) (Non voglio perdere la speranza)

Niente di preoccupante, è solo che non tutti i giorni o meglio le sere sono uguali. Scrivo con continuità da molti anni per continuare a crederci, ma al termine di certi giorni sono sgonfia come un palloncino e pure irritabile. I pensieri non mancano, le parole sono poche ed anche inadeguate, così stasera torno a parlare di fiocchi, i miei. Portano serenità senza pretese. Diciamo che dei fiocchi è produzione continua. Tra incontri e turni in reparto non bastano mai, così un giorno si e l'altro pure sono alla scrivania a scrivere, ritagliare e infiocchettare. E i nastri li cerco vivaci ché colorino i giorni che saranno, e le frasi piuttosto positive ché siano di motivazione e incoraggiamento, anche se non lo sono le giornate, a volte rabberciate e rigenerate con gran fatica. I miei fiocchi hanno un valore aggiunto perché meditati, preparati con cura, e soprattutto scritti a mano. Sono un dono prezioso per Chi vive un momento difficile, o ha deciso di scendere in campo. Un ricordo che se pur lasciato nel fondo di un cassetto, ritorna ed è come il primo giorno. Chi non li conosce si mostra incuriosito, un tantino dubbioso, poi... - Devo qualcosa? - Assolutamente no. La speranza non si vende né si compra, è dono gratuito dell'Amore che ci crede e non cede.

giovedì 7 novembre 2024

INCONTRI (n.77) (Il senso della gratitudine)

Ai miei pensieri prima di andare non rinuncio, sono gratitudine per il giorno appena trascorso e speranza per quello che sarà. Domani. Così pure non rinuncio al mio essere volontaria. All'amica che stamattina rivedendomi lì al solito posto ha esclamato... - Tu continui ancora col volontariato... ho risposto... - Certo, in un modo devo dimostrare la mia gratitudine. È lavoro di un certo impegno, c'è tanto da fare, ma da quando sono consapevole della mia determinazione non mollo. Sono tenace, un osso duro. Perché da quel momento in poi non dissi mai, maledico quel giorno che... oppure perché proprio a me? Mi risposi... perché no?! Sono uguale a Tutti gli altri. E mi sentii davvero figlia del Padre, e volli impegnarmi perché fosse fiero di me per il tempo concesso. E ancora ogni momento è un passo per quella che sono, e poiché... spero... la via è tanto lunga, e io proprio sicura di essere arrivata non sono, mi alleno sempre, persino da ferma. Perché intendo fare molti passi... ma proprio tanti ancora. E rifacendomi alle parole dell'Amico tornato da Noi, "a casa"... Ho ricevuto del bene, desidero nel mio piccolo continuare a farne anch'io. Finché Dio vorrà.

mercoledì 6 novembre 2024

INCONTRI (n.76) (Self Compassion - "Non è colpa mia")

Dovremmo ripeterlo a Noi stessi più spesso o almeno quelle volte che ci sentiamo falliti o anche solo "non giusti". Un comportamento compassionevole verso la propria persona insomma, per alleviare la sofferenza causata dal senso di inadeguatezza. Che genere di compagno, amico vorremmo accanto nei momenti difficili? Di sicuro che sapesse ascoltare, comprendere, accogliere e mai giudicante. Tentiamo allora di essere per Noi quel genere di compagno. Empatico, compassionevole, gentile ed amorevole. Innanzitutto impariamo ad accettare le emozioni, non le sopprimiamo, non le evitiamo... distrarsi? Forse, ma solo un po'. Questo è solo il primo passo per essere un valido compagno per sé. Riconoscere ed accettare, essere critici senza farsi del male. Prendere le distanze e ricominciare con modalità diversa. Quindi dopo un momento di fusione cognitiva seguirà la defusione, raggiungibile tramite varie tecniche. - Dare un nome alla propria mente - Ringraziarla '- Allontanare i pensieri negativi, vederli scivolare lentamente come foglie sul ruscello. Oppure scrivere il pensiero del momento su un foglio, rileggerlo o ripeterlo più volte. Alla fine probabilmente tale pensiero risulterà essere di poco aiuto o addirittura dannoso e quindi da eliminare totalmente. Si andrà alla ricerca di stimoli e piaceri, comunque obiettivi. Se l'obiettivo sarà raggiunto si proverà gioia, eccitazione. Se l'obiettivo sarà frustrato si attiverà il sistema di minaccia. Minaccia da cui difendersi e salvarsi. Attivando reazioni emotive negative (ansia, fuga, rabbia...) oppure al contrario con la calma interiore e il calore. Meglio dare ascolto alla voce interiore o CAROS... Calma Accogliente Riflessiva Onesta Sicura di sé ... ed essere costantemente gentili con se stessi.

martedì 5 novembre 2024

INCONTRI (n.75) (Dedicato ad... Antonia)

Ogni persona che incontro mi lascia qualcosa che rende indimenticabile la persona stessa. Un piccolo tesoro, una cura a lento rilascio. In particolare sto pensando a qualcuno, cui dedico i pensieri di questa sera. Quando si vive con Amore e per amare, si viene al mondo e pare subito una favola bella. Poniamo che si intenda l'Amore in senso lato, sentimento bello e incondizionato, se ce ne fosse molto di più il mondo sarebbe salvo, senza precarietà. L'Amore era l'argomento consueto delle nostre conversazioni. Un sorriso appena accennato, e tanta dolcezza nelle parole. Restavo incantata da Lei che parlava, consapevole e mai amareggiata. Diceva dell'amore che lega due persone, quello vero che nasce dal sentimento e non ha bisogno di tante cose. Basta che il Cuore faccia il suo, batta forte quasi per due, e poi impari ad andare incontro alla Mente e a leggerne i pensieri. E ancora... dell'Amore eterno, quello che matura nel tempo, durante le stagioni della vita. Nasce col primo fiore, si trasforma come natura vuole, posa e pare dorma tenendoti per mano... sempre così continuando, fino all'ultima delle stagioni. Dedicato ad Antonia, ma anche a quelle persone che amano l'Amore.

lunedì 4 novembre 2024

INCONTRI (n.74) (Continua strategia. "Sopravvivere" alla rottura del cellulare)

INCONTRI (n.74) Lo confesso, l'incidente del telefono mi ha disturbato non poco, e per un momento mi ha fatto dimenticare la giornata. Ma giusto un momento, perché passando davanti allo specchio, ho guardato la mia immagine riflessa, e un pensiero ha risolto il cruccio di quel momento. 2 Novembre, giorno dedicato alla memoria. Al ricordo dei miei cari, ma anche di Chi, incrociando il mio cammino, ha lasciato un segno. E sono stati tanti. Per tutto questo quindi sempre grata. Un banale accidente non può far dimenticare ciò che davvero conta. Una malattia affrontata e superata e la rinascita. E il desiderio di continuare sempre, anche con poco. I ricordi sono ricchezza a lento rilascio, intesi nel modo giusto quasi una terapia. Accarezzano e confortano, insegnano a non ripetere gli errori. A volte sono pure carichi di tristezza perché riporteranno a momenti bui, ma il confronto con la vita che è, farà sentire fieri e fortunati oppure se poco o niente è cambiato, accomodanti e rassegnati. Dai ricordi all'abbraccio non ci vuole molto, pensando a Chi non è più, sarà spontaneo stringerci più forte a Chi ci vuole bene.

INCONTRI (n.73) (Ed è già Novembre)

Ed anche se a tratti pare ancora estate, è già Novembre. Quasi manca la luce che al mattino si fa attendere, si cerca qualche riferimento stagionale preciso, ma poi... ... poi in un qualsiasi momento della giornata ci si affaccia alla finestra si colgono i "punti fissi" di quell'essenziale che è in tutti ma da ognuno vissuto diversamente. Oggi sbattevo il tappetino del bagno, e ho visto il sole calare, una coppia di colombi beccarsi per amore, e ancora sbiadito un quarto di luna su nel cielo azzurro vivo, anche a Novembre, qui al sud. Nell'aria il profumo di foglie secche e mosto. Qui al sud, alla festa di Ognissanti, si gusta un dessert speciale. Grano, noci, melograno e vincotto per il "grano dei morti", un po' ringraziamento, un po' augurio. Tentiamo insomma di mantenerci forti e grati per questa vita che ci è donata, con la certezza che ci sarà sempre un domani, la continuazione della "storia" di cui ognuno fa parte. Mentre questo giorno declina, pensando a Chi proprio oggi si è appartato nell'altra vita, accarezzo sogni e speranze. Quanta vita c'è ancora in me? Quella che sento, perché sono qui, viva adesso.

sabato 2 novembre 2024

INCONTRI (n.72) (Un sorriso, una parola buona... )

Pure un complimento leggero... dopo tutto che cosa costano? Nulla, ma possono essere la chiave giusta perché Chi li riceve condivida l'emozione del momento... La incontro che ha appena terminato la terapia, una paziente tra i 70 e gli 80 anni. -Stai andando via Anna? Come va? Mi arriva prima un sorriso come risposta... - Bene, io mi sento bene e significa che sto bene... - Infatti hai davvero un bell'aspetto - Vero?! Peccato che c'è sempre qualcuno che deve metter bocca. C'è chi dice che ormai ho la mia età, e quindi... - Chi lo dice? - Lo dicono a mia figlia, secondo loro, per confortarla. Vorrebbe altre parole, conosce anche lei e pure io la realtà. Ma si può parlare così? Certo che no, siamo tutti sotto lo stesso cielo, e ci piacerebbe si parlasse di Noi allo stesso modo? Insensibilità o maleducazione? Credo entrambe le cose, perché quando si vuol dare conforto, e non si sa che cosa dire, meglio tacere. Un sano silenzio non solo conforta ma può persino curare.

venerdì 1 novembre 2024

INCONTRI (n.81) (Una giornata controversa)

A conclusione di una giornata controversa, problematica e a tratti pure mortificante, smorzo le luci pensando al giorno che sarà. Prima però devo lasciarmi qualcosa alle spalle. Il ritardo all'appuntamento in radioterapia, a cui tenevo molto, come del resto per tutto ciò che riguarda il GAMA, il senso di impotenza e inadeguatezza per un fatto inaspettato. Mi sono sentita mortificata tutto il giorno, come avessi colpe. Per fortuna poi ho deciso di "perdonarmi" per poter andare avanti. La mia presenza era relativamente importante per l'economia dell'evento. Abbiamo una presidente che ci dà lustro ed onore. Il ritardo non è dipeso ovviamente da me, per cui mi sono detta ciò che ripeto da quando sono nel volontariato oncologico. Conta che io non manchi mai là dove la presenza dà coraggio e fiducia a Chi cerca motivazioni per continuare a vivere... "Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d'essere niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo" - Fernando Pessoa - Sogni che non sono solo miei, semplici e condivisi con le Persone che contano davvero, colmano le giornate. Non solo le mie.