mercoledì 23 ottobre 2024
INCONTRI (n.72) (Favole salvavita)
A volte è necessario ricorrere alle favole, raccontarsele.
Roba da bambini, o peggio... da "rimbambita"?
Ma raccontarsi favole non vuol dire mentire a se stessi o illudersi, non avrebbe senso. Significa invece vestire di sogno e speranza la realtà, quando questa appare non proprio come pensavamo.
Ritagliarsi uno spazio interiore in cui rifugiarsi quando le pressioni prevaricano, la volontà difetta, il disagio notturno fa ricordare la realtà.
Amici miei, da un paio di giorni e relative notti la protesi dà fastidio, mi crea nervosismo ed ansia. Credo sia arrivato il momento di cambiarla. Ovviamente spero di no, non vorrei affrontare un altro intervento. Tanti pensieri hanno affollato la mente, da "donna bionica" mi sono sentita
"difettata". Poi mi sono ripresa. A tutto c'è un rimedio. Nell'immediato appunto raccontarmi una favola...
C'era una volta Speedy, una gattina privata quasi del tutto della vista da un virus malvagio.
L'amore però di un papà e una mamma umani l'aveva resa assai intelligente, vivace e veloce nel fare gli agguati ai suoi fratelli. Si nascondeva, si fa per dire, e poiché ci vedeva poco e niente, era certa che anche gli altri non la vedessero. Chiaramente non era così, comunque se la cavava sempre.
Che cosa non fa l'amore... miracoli!
Abbiamo bisogno di raccontarci favole ora, semplicemente per vivere felici e contenti per sempre.
“È sbagliato raccontare le favole ai bambini per ingannarli, bisogna raccontarle ai grandi per consolarli.”
- Marcello Marchesi -
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