giovedì 27 gennaio 2022

IL GRANDE PROGETTO (n.78) (Fede. Speranza. Carità)

Ogni storia da me raccontata appare come un ritratto, completa di particolari mai superflui, perché arrivi a Chi legge e resti nei ricordi.
Descritte sono le tante emozioni come punti ad ago sottile. Un ricamo dell'animo umano.
Tra i molti "ritratti" uno in particolare.
"Ma dimmi... come potevo leggere questo biglietto?"
Rosso in viso come al solito per l'imbarazzo ma anche per la riservatezza che lo caratterizzava, mi guardava porgendomi il bigliettino color verde speranza.
Perchè?
Gli occhi alle prime due parole di quel biglietto... "O Dio..."
Ma guarda, avevo pensato, proprio a Lui doveva capitare una frase tanto esplicita. D'altra parte quel Qualcuno doveva pur provarci in qualche modo a comunicare con quella testa di coccio dagli occhi azzurri e profondi come il mare.
Viveva il Suo male da solo, con la moglie che non gli faceva più compagnia e invece aggiungeva dolore alle Sue giornate. Era perciò indispettito e non credeva a niente, meno che mai a Dio, almeno così sosteneva.
La Nostra conoscenza cominciò con un esordio apparentemente banale...
Che cosa mangi oggi a pranzo?
Andavo sul sicuro per iniziare una conversazione, rischiavo poco e niente, Tutti mangiano... è un argomento generico e poi allegro perchè in modo certo è legato alla vita.
Non so, quello che trovo. Ogni giorno mangio quello che trovo in tavola... fu la Sua risposta, ed io quella volta non aggiunsi altro.
Quando in seguito aveva parlato della Sua malattia mi era sembrato assai rassegnato, come Chi stesse gettando la spugna.
Per scuoterlo ad un certo momento venni fuori con una battuta...
Devi lottare, non sei solo. Hai Dio al Tuo fianco!
E Lui mi aveva fulminato con lo sguardo e le parole... Dio, ma Chi é... Chi lo conosce?
Presa alla sprovvista riuscii a dire solo... Tu, non credi?
Poi subito mi ero ripresa...
Va be', non importa, devi combattere lo stesso, vorrà dire che lo farai da solo.
Fu un momento, e stava per alzarsi una "barriera"... poi, un sospiro di sollievo... ed avevamo ripreso l'equilibrio della "simmetria".
Quanto è difficile trattare di Fede, soprattutto quando si deve donare Speranza a Chi crede di averla persa.
In quell'occasione imparai che non servono le parole, ma paziente ascolto senza alcun pregiudizio e costante buon esempio.
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1 commento:

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