sabato 15 gennaio 2022

IL GRANDE PROGETTO (n. 67) ( "Io" al centro e il resto intorno)



Le lamentele... gli sfoghi... le insoddisfazioni mi arrivano da ogni angolo, spesso anche contemporaneamente. 

Mi viene spontaneo pensare allora quanto tutto questo sia inutile perché le situazioni non cambiano con le semplici parole, urlate o sussurrate, bisogna cambiare testa e ciò si può fare benissimo in silenzio e sempre con ottimismo.

E mi vien voglia d'estraniarmi dal mondo che pure amo tanto. Troppe chiacchiere inutili, tanto lamentarsi per nulla. E se non riesco, è sempre per quella forza travolgente dell'Amore che mi condiziona e mi fa venire i sensi di colpa. 

Che cosa ho imparato da quel giorno in poi?

Ad essere flessibile, ad aspettare i tempi giusti, e a piacermi.

Flessibile come un giunco che si piega al vento, a tratti pure contrario, lo asseconda ma non si spezza.

Aspetto i tempi giusti, perché le belle cose richiedono tante ore e molti giorni per realizzarsi. Senza contare gli ostacoli e i contrattempi.

Ma quando si crede in qualcosa, nulla spaventa e niente stanca, e si va avanti con fiducia e spirito di adattamento.

E poi... mi piaccio, coi miei limiti, difetti tanti, mi piaccio perché sono unica nel mio genere e consapevole che ho tanto da imparare e per questo ancora parecchio da vivere.

E resto sempre "Io" al centro dei miei pensieri con la memoria di un tempo in una vita rinnovata in modo diverso, e i dubbi passeggeri sull'immediato mio futuro che, per fortuna, sempre meno mi spaventa.

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