Vigilia dell'Epifania sono uscita in incognito. Non volendo. Non tutti mi hanno riconosciuto, e se si, sono rimasti perplessi. Qualcuno avrà pensato pure alla Befana in perlustrazione, considerato il periodo. Responsabile, il mio cappellino. Ho preso ad indossarlo coi primi freddi, ed ora che l'inverno si fa sentire pungente, se non ce l'ho sulla testa lo porto sempre dietro. Non si sa mai, potrebbe servire.
E pensare che un tempo non era così, detestavo tutti i copricapo.
Nella mia vita credo di averne indossati ben pochi. Una cuffietta da neonata di lana d'angora, il classico berretto col pon pon, questo cappello appunto, e la parrucca durante la chemioterapia.
Insofferente per natura, attribuivo da sempre alla mia testa una forma strana, piuttosto quadrata e schiacciata. Nessun cappello o cappellino, berretto o berrettino... persino spiritose bandane sarebbero riusciti ad abbellirla un po'.
Ma tant'è che, quando ero già in "odor di malattia" ma non conclamata, decisi di comprare qualcosa che non solo riparasse dal freddo, ma mi tirasse fuori da quella malinconia mista ad ansia che turbava quei miei giorni. Sarebbe stata una "sferzata di novità"... una piccola cosa... volevo illudermi che potesse bastare.
In realtà poi non fu così. Anzi. Fu un angosciante presagio.
Lo indossai e per quanto fosse molto molto carino, inorridii. Mi ero vista senza capelli, proprio come sarei stata dopo qualche mese. Tolsi di scatto quel cappello e non lo indossai più, lo riposi nell'armadio e lì restò fino allo scorso anno.
Lo prendo o non lo prendo dall'armadio? Dopo tutto che cosa costa almeno guardarlo... ma si, anche provarlo?
Brutti ricordi... questo costava. Però sono ricordi di un tempo che non può tornare, perché anche se fosse, non sarebbe mai come quella volta, la prima... quando ti crolla il mondo addosso.
Così con un atto deciso lo avevo tirato fuori, indossato e poi...
E poi non mi era sembrata tanto male la mia faccia, tutto sommato la testa non era quadrata né schiacciata, e osservandomi allo specchio con occhio critico ma benevolo, trovavo pure in me un certo stile. Stile che... beh, non dovrei dirlo... in sei anni aveva acquistato portamento ed eleganza. Insomma sentivo di poter andare in giro con quel cappello, incurante del giudizio altrui, qualunque fosse stato.
E se così fu un anno fa, figurarsi ora.
Prima di uscire mi guardo allo specchio... al solito un bel sorriso... ed è tutt'altra immagine. Nuova ogni volta.
E pensare che un tempo non era così, detestavo tutti i copricapo.
Nella mia vita credo di averne indossati ben pochi. Una cuffietta da neonata di lana d'angora, il classico berretto col pon pon, questo cappello appunto, e la parrucca durante la chemioterapia.
Insofferente per natura, attribuivo da sempre alla mia testa una forma strana, piuttosto quadrata e schiacciata. Nessun cappello o cappellino, berretto o berrettino... persino spiritose bandane sarebbero riusciti ad abbellirla un po'.
Ma tant'è che, quando ero già in "odor di malattia" ma non conclamata, decisi di comprare qualcosa che non solo riparasse dal freddo, ma mi tirasse fuori da quella malinconia mista ad ansia che turbava quei miei giorni. Sarebbe stata una "sferzata di novità"... una piccola cosa... volevo illudermi che potesse bastare.
In realtà poi non fu così. Anzi. Fu un angosciante presagio.
Lo indossai e per quanto fosse molto molto carino, inorridii. Mi ero vista senza capelli, proprio come sarei stata dopo qualche mese. Tolsi di scatto quel cappello e non lo indossai più, lo riposi nell'armadio e lì restò fino allo scorso anno.
Lo prendo o non lo prendo dall'armadio? Dopo tutto che cosa costa almeno guardarlo... ma si, anche provarlo?
Brutti ricordi... questo costava. Però sono ricordi di un tempo che non può tornare, perché anche se fosse, non sarebbe mai come quella volta, la prima... quando ti crolla il mondo addosso.
Così con un atto deciso lo avevo tirato fuori, indossato e poi...
E poi non mi era sembrata tanto male la mia faccia, tutto sommato la testa non era quadrata né schiacciata, e osservandomi allo specchio con occhio critico ma benevolo, trovavo pure in me un certo stile. Stile che... beh, non dovrei dirlo... in sei anni aveva acquistato portamento ed eleganza. Insomma sentivo di poter andare in giro con quel cappello, incurante del giudizio altrui, qualunque fosse stato.
E se così fu un anno fa, figurarsi ora.
Prima di uscire mi guardo allo specchio... al solito un bel sorriso... ed è tutt'altra immagine. Nuova ogni volta.
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