Incontro interessantissimo stasera alla ripresa dopo le festività.
Inizio "soft", seguito da un contenuto a dir poco possente. Personalmente ne ho tratto la spiegazione di tutto ciò che mi ha permesso di essere fin qui. Intuito, in parte elaborato, ma tutto sommato rimasto a livello embrionale. Ho lasciato fluire le cose, non mi sono posta a muso duro... ho assecondato l'evento, adattandolo a me. Mi è andata bene, fino ad ora. Adesso più che mai però, se fosse necessario, continuerei su questa strada e con maggiore consapevolezza.
Non riuscirò a rendere in breve quello che è stato detto e recepito, lo farò in più volte. Il "tema" merita.
L'incontro è cominciato col commento di due testi musicali, "La Forza della Vita", e "Occhi di ragazza". In particolare di alcuni versi, messi in risalto dalle Amiche che hanno proposto le due canzoni. Nella prima si è sottolineata l'importanza di dare una "motivazione" alla speranza, o meglio una "forza trainante" con cui sperare. Questa potrebbe identificarsi col Credo religioso, ad esempio. Oppure, come è stato rilevato dall'analisi del secondo testo, con la memoria di ricordi felici. Qualcosa che riporta indietro nel tempo, e pur con qualche nota di malinconia, carichi di positività. Credere con forza di poter tornare a vivere quei momenti, ovviamente in modo simile ma con le medesime emozioni.
L'analisi e i relativi commenti dei due testi hanno fatto da introduzione al tema centrale dell'incontro. Il metodo ACT applicato al sostegno psicologico nella relazione di cura.
L'Accettazione di quel che è, qui e ora. Ovvero uscire dalla Mente ed entrare nella propria vita.
Accettare non significa essere rassegnati, passivi né tollerare o sopportare, bensì abbandonare tutti i tentativi di soluzione inutile e accogliere ciò che la vita comporta se riconosciamo che stiamo andando nella direzione di ciò che vogliamo dalla nostra esistenza.
Nonostante quel che succede, non dipende da Noi e inevitabile perché al di fuori di Noi.
(continua...)
Inizio "soft", seguito da un contenuto a dir poco possente. Personalmente ne ho tratto la spiegazione di tutto ciò che mi ha permesso di essere fin qui. Intuito, in parte elaborato, ma tutto sommato rimasto a livello embrionale. Ho lasciato fluire le cose, non mi sono posta a muso duro... ho assecondato l'evento, adattandolo a me. Mi è andata bene, fino ad ora. Adesso più che mai però, se fosse necessario, continuerei su questa strada e con maggiore consapevolezza.
Non riuscirò a rendere in breve quello che è stato detto e recepito, lo farò in più volte. Il "tema" merita.
L'incontro è cominciato col commento di due testi musicali, "La Forza della Vita", e "Occhi di ragazza". In particolare di alcuni versi, messi in risalto dalle Amiche che hanno proposto le due canzoni. Nella prima si è sottolineata l'importanza di dare una "motivazione" alla speranza, o meglio una "forza trainante" con cui sperare. Questa potrebbe identificarsi col Credo religioso, ad esempio. Oppure, come è stato rilevato dall'analisi del secondo testo, con la memoria di ricordi felici. Qualcosa che riporta indietro nel tempo, e pur con qualche nota di malinconia, carichi di positività. Credere con forza di poter tornare a vivere quei momenti, ovviamente in modo simile ma con le medesime emozioni.
L'analisi e i relativi commenti dei due testi hanno fatto da introduzione al tema centrale dell'incontro. Il metodo ACT applicato al sostegno psicologico nella relazione di cura.
L'Accettazione di quel che è, qui e ora. Ovvero uscire dalla Mente ed entrare nella propria vita.
Accettare non significa essere rassegnati, passivi né tollerare o sopportare, bensì abbandonare tutti i tentativi di soluzione inutile e accogliere ciò che la vita comporta se riconosciamo che stiamo andando nella direzione di ciò che vogliamo dalla nostra esistenza.
Nonostante quel che succede, non dipende da Noi e inevitabile perché al di fuori di Noi.
(continua...)
Nessun commento:
Posta un commento