Caregiver. Ovvero, di Chi si prende cura.
Il termine è inglese, e indica coloro che si occupano di offrire cure ed assistenza ad un'altra persona.
La figura è di spicco, eppure non riconosciuta in modo adeguato dallo Stato Italiano.
Questo, solo un accenno del primo incontro di formazione per caregiver, cui mi sono iscritta. Ci sarà modo ed altra sede per andare nello specifico dell'argomento, anche perché siamo ancora agli inizi, intanto...
Intanto, stasera ero ancora lì, quando ho cominciato a pensare, rivedermi all'epoca della Malattia.
Chi fu il mio caregiver?
Senz'altro mia figlia. Si prese cura di me, mi aiutò dall'inizio per l'andamento della famiglia, fu referente attiva, solerte. Poi mi chiedo... ed io per me non ho fatto proprio nulla? Si sa, è pensare comune e a volte a ragione, che il malato debba stare al "suo posto". Fare il malato è più che sufficiente. Personalmente penso e sostengo il contrario. Il malato deve trovare una forza sovrumana per prendere le distanze da sé, e diventare lucido caregiver di se stesso. Accompagnarsi, facendo le giuste scelte e mantenendo un certo equilibrio. E il ruolo di Chi ci sta vicino allora quale sarà...? Resta comunque un compito assai difficile.
Al di là della fatica vera e propria, che dire della responsabilità morale e poi del "fardello psicologico" che non deve rivelare mai strappi e cedimenti? E se difficile sarà per un caregiver di professione, si immagina quanto più potrà esserlo per un familiare, un compagno/a, un marito o una moglie?
Nel GAMA sono più numerosi i mariti come "partners sani", brave persone relativamente al loro carattere e alle situazioni. Molte volte però è stato ripetuto che quando è il marito ad ammalarsi, la moglie è più paziente ed accudente. Sarà per una propensione materna che dura pure 100 anni, ma anche perché la tempra interiore femminile è davvero tosta. E' come la roccia. Si leviga ed arrotonda per le intemperie ma non si frantuma, e resta salda là dove è posta.
Poi c'è il sentimento che lega, e anche in questo caso il primato è della Donna. Se ama, ama davvero e nemmeno l'ombra di un futuro nerissimo la farà mai scappare.
Il termine è inglese, e indica coloro che si occupano di offrire cure ed assistenza ad un'altra persona.
La figura è di spicco, eppure non riconosciuta in modo adeguato dallo Stato Italiano.
Questo, solo un accenno del primo incontro di formazione per caregiver, cui mi sono iscritta. Ci sarà modo ed altra sede per andare nello specifico dell'argomento, anche perché siamo ancora agli inizi, intanto...
Intanto, stasera ero ancora lì, quando ho cominciato a pensare, rivedermi all'epoca della Malattia.
Chi fu il mio caregiver?
Senz'altro mia figlia. Si prese cura di me, mi aiutò dall'inizio per l'andamento della famiglia, fu referente attiva, solerte. Poi mi chiedo... ed io per me non ho fatto proprio nulla? Si sa, è pensare comune e a volte a ragione, che il malato debba stare al "suo posto". Fare il malato è più che sufficiente. Personalmente penso e sostengo il contrario. Il malato deve trovare una forza sovrumana per prendere le distanze da sé, e diventare lucido caregiver di se stesso. Accompagnarsi, facendo le giuste scelte e mantenendo un certo equilibrio. E il ruolo di Chi ci sta vicino allora quale sarà...? Resta comunque un compito assai difficile.
Al di là della fatica vera e propria, che dire della responsabilità morale e poi del "fardello psicologico" che non deve rivelare mai strappi e cedimenti? E se difficile sarà per un caregiver di professione, si immagina quanto più potrà esserlo per un familiare, un compagno/a, un marito o una moglie?
Nel GAMA sono più numerosi i mariti come "partners sani", brave persone relativamente al loro carattere e alle situazioni. Molte volte però è stato ripetuto che quando è il marito ad ammalarsi, la moglie è più paziente ed accudente. Sarà per una propensione materna che dura pure 100 anni, ma anche perché la tempra interiore femminile è davvero tosta. E' come la roccia. Si leviga ed arrotonda per le intemperie ma non si frantuma, e resta salda là dove è posta.
Poi c'è il sentimento che lega, e anche in questo caso il primato è della Donna. Se ama, ama davvero e nemmeno l'ombra di un futuro nerissimo la farà mai scappare.
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