Siamo al quinto incontro del GAMA, e alla consapevolezza di riuscire ad andare con le proprie gambe.
In questo sesto anno di vita appena iniziato sentiamo di esserci avviati su una strada nuova, verso la consapevolezza e l'autodeterminazione.
Ciò che prima ci si negava, oggi si promuove a gran voce. Forte è la condivisione di vissuti, emozioni e progetti tra persone che vivono la medesima esperienza. Con la vitalità della relazione esse non si lasciano andare, e non si sentono sole. Supportate dal senso di appartenenza e dalla forza del gruppo, sono sempre pronte ad accogliere e donare speranza.
E' questa una sorta di introduzione a ciò che abbiamo vissuto, e non solo... anche imparato, arricchendoci. Ospiti ed ottimi relatori uno psico-oncologo e una coach life. Dopo le presentazioni, accenni sulla differenza tra temperamento e carattere, su come esperienze vissute in modo diverso per reazioni ed emotività possono essere di utilità e beneficio comune. Argomenti per ora solo sfiorati, che troveranno approfondimento in seguito, stilando una vera e propria "lista" di bisogni individuali e comuni.
E' seguito l'intervento della coach life... come far scoprire le risorse, portarle alla luce con una forma di maieutica, allenarle.
Tiziana P. , questo è il nome della dottoressa, ha raccontato tramite slides la Sua "storia", per condurre ognuno di Noi a rileggere la propria e scoprire che tutto sommato, non siamo diversi gli uni dagli altri, e tutti dotati di risorse che allenate, rivalutate in maniera adeguata portano ad affermare con decisione... quando c'è necessità... "I can", lo posso fare.
La storia di una vita che vede la piena realizzazione dopo un momento di incertezze, senza una vera autonomia, fatta di scelte subite inconsapevolmente, presenta due parti ben distinte. La "Prima Vita" e la "Fase di Transizione".
La PRIMA VITA... Infanzia, Adolescenza, Età Adulta. Fasi vissute nella normalità, coi presupposti giusti di affetti familiari, relazioni serene, scelte di studi mirati ad una realizzazione in campo lavorativo sotto la spinta di un desiderio intuito ma non consapevole. Poi, come spesso accade, la vita va in altro modo, e ad un certo punto si percepisce una forma di inquietudine che da latente si fa sempre più forte e presente. A questo punto arriva se non il tracollo, la crisi. La crisi con se stesso, si richiede una pausa, mettersi in stand by per capire, chiedersi... che cosa davvero voglio fare della mia vita per essere me stesso?
E' il momento della svolta, del cambio di scenario. Tutto sarà stravolto. Ma sarà l'affermazione dell'autostima, della fiducia nelle relazioni che acquisteranno così un valore aggiunto.
La FASE DI TRANSIZIONE è la seconda parte della storia di una vita che si realizza, non accusa stanchezza, ed è un crescendo di entusiasmo, gioia, voglia di fare.
Finalmente, a giusto titolo, si diventa... artigiani della propria vita, che prende forma sotto le proprie mani.
In questo sesto anno di vita appena iniziato sentiamo di esserci avviati su una strada nuova, verso la consapevolezza e l'autodeterminazione.
Ciò che prima ci si negava, oggi si promuove a gran voce. Forte è la condivisione di vissuti, emozioni e progetti tra persone che vivono la medesima esperienza. Con la vitalità della relazione esse non si lasciano andare, e non si sentono sole. Supportate dal senso di appartenenza e dalla forza del gruppo, sono sempre pronte ad accogliere e donare speranza.
E' questa una sorta di introduzione a ciò che abbiamo vissuto, e non solo... anche imparato, arricchendoci. Ospiti ed ottimi relatori uno psico-oncologo e una coach life. Dopo le presentazioni, accenni sulla differenza tra temperamento e carattere, su come esperienze vissute in modo diverso per reazioni ed emotività possono essere di utilità e beneficio comune. Argomenti per ora solo sfiorati, che troveranno approfondimento in seguito, stilando una vera e propria "lista" di bisogni individuali e comuni.
E' seguito l'intervento della coach life... come far scoprire le risorse, portarle alla luce con una forma di maieutica, allenarle.
Tiziana P. , questo è il nome della dottoressa, ha raccontato tramite slides la Sua "storia", per condurre ognuno di Noi a rileggere la propria e scoprire che tutto sommato, non siamo diversi gli uni dagli altri, e tutti dotati di risorse che allenate, rivalutate in maniera adeguata portano ad affermare con decisione... quando c'è necessità... "I can", lo posso fare.
La storia di una vita che vede la piena realizzazione dopo un momento di incertezze, senza una vera autonomia, fatta di scelte subite inconsapevolmente, presenta due parti ben distinte. La "Prima Vita" e la "Fase di Transizione".
La PRIMA VITA... Infanzia, Adolescenza, Età Adulta. Fasi vissute nella normalità, coi presupposti giusti di affetti familiari, relazioni serene, scelte di studi mirati ad una realizzazione in campo lavorativo sotto la spinta di un desiderio intuito ma non consapevole. Poi, come spesso accade, la vita va in altro modo, e ad un certo punto si percepisce una forma di inquietudine che da latente si fa sempre più forte e presente. A questo punto arriva se non il tracollo, la crisi. La crisi con se stesso, si richiede una pausa, mettersi in stand by per capire, chiedersi... che cosa davvero voglio fare della mia vita per essere me stesso?
E' il momento della svolta, del cambio di scenario. Tutto sarà stravolto. Ma sarà l'affermazione dell'autostima, della fiducia nelle relazioni che acquisteranno così un valore aggiunto.
La FASE DI TRANSIZIONE è la seconda parte della storia di una vita che si realizza, non accusa stanchezza, ed è un crescendo di entusiasmo, gioia, voglia di fare.
Finalmente, a giusto titolo, si diventa... artigiani della propria vita, che prende forma sotto le proprie mani.
anch'io ieri ho fatto un incontro importante, per cercare uno spiraglio alle mie giornate grigio-nere, sono ritornata ragazzina per un momento, dovevo rivivere il giorno della morte dei miei genitori, per riuscire ad elaborare il lutto che secondo questa persona, mi fa soffrire ancora. Un abbraccio Mary.
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