Emoticon heart
Prima del fine settimana, dovrò provvedere.
Ho dato un'occhiata... siamo agli sgoccioli.
Non voglio trovarmi come quella volta che eravamo agli inizi della nostra relazione, un rapporto non proprio di "amore odio", piuttosto... "dipendenza psicologica".
Oddio... non è che fosse solo pensiero, magari era pure vero che senza avrei potuto avere qualche problema, certo è che ben presto diventò preoccupazione e conforto, rassicurazione fino ad essere certezza.
Insomma, è inutile negarlo... questa sorta di relazione complicata mi ha aiutato per quasi 5 anni. Non so che cosa sarà dopo di "lui", non voglio pensarci e spero che alla fine si comprenda che non abbiamo bisogno più l'uno dell'altra.
Già, la nostra... tra il FEMARA e me... proprio una relazione complicata.
Sin dal principio lo guardai come fosse a me ostile, fui costretta a lavorare duramente con la mente perché mi convincessi di quella forzata convivenza.
Sapevo che avrebbe rubato il resto della mia femminilità mortificata, eppure dovevo accettarne la presenza in uno dei cassetti della credenza in cucina.
Ogni mese me lo portavo tra le mani dalla farmacia a casa, come un tesoro prezioso... certo come avrei fatto senza?
Non so quante volte me lo avevano detto, mai... non dimenticarlo mai, per non dimenticarlo, sempre alla stessa ora. E ogni volta, prima della scadenza
il FEMARA viaggiava dondolante in una busta biodegradabile, spesso in compagnia di quattro vasetti di omogeneizzati ed una scatola di pastina primi mesi (dolce nostalgia del "mio pastino" di chemioterapica memoria).
Quanti problemi diede questo FEMARA nei primi tempi!
E non certo per gli effetti collaterali, a parte le caldane, che comunque con le sudate stagionali o meno, andavano a scontrarsi, confondersi e sublimarsi in frequenti cali di potassio e fiacca a volontà.
Cominciai ad assumerlo timorosa in quell' ottobre, dopo l'ultima chemio, questo "antiaromatasico" che avrebbe dovuto tener quieti i miei estrogeni.
"Non leggere il bugiardino!" mi avevano intimato, ma io disubbidiente... ma no, forse curiosa o ancor più desiderosa di saperne ancora per aver meno paura, cominciai a leggere, ma mi fermai alla prima piega di quella larga "fisarmonica". Si, meglio non leggere... e per magia... nessun disturbo... niente di niente.
Poi, questo "benedetto" mi procurò per un malinteso un disagio relazionale, e in un periodo di ferie a tutti i costi, una difficoltosa, sudata reperibilità. In seguito, tutto tranquillo... abbiamo ogni anno rinnovato questo patto reciproco di accettazione e solidarietà.
Oggi, prima di prendere l'ennesima pastiglietta, piccola, del colore del sole, giravo e rigiravo tra le mani la scatola bianca e bordeaux tanto familiare. Ormai fa parte della consuetudine, mi appartiene come il periodo da quando tutto cominciò...
Chissà come la prenderemo "entrambi" quel giorno che saremo costretti a lasciarci...
E' ancora presto però per pensarci.
Ho mandato giù con un sorso d'acqua il FEMARA... per oggi ero a posto.
Ancora una volta d'accordo e tolleranti.
Ho dato un'occhiata... siamo agli sgoccioli.
Non voglio trovarmi come quella volta che eravamo agli inizi della nostra relazione, un rapporto non proprio di "amore odio", piuttosto... "dipendenza psicologica".
Oddio... non è che fosse solo pensiero, magari era pure vero che senza avrei potuto avere qualche problema, certo è che ben presto diventò preoccupazione e conforto, rassicurazione fino ad essere certezza.
Insomma, è inutile negarlo... questa sorta di relazione complicata mi ha aiutato per quasi 5 anni. Non so che cosa sarà dopo di "lui", non voglio pensarci e spero che alla fine si comprenda che non abbiamo bisogno più l'uno dell'altra.
Già, la nostra... tra il FEMARA e me... proprio una relazione complicata.
Sin dal principio lo guardai come fosse a me ostile, fui costretta a lavorare duramente con la mente perché mi convincessi di quella forzata convivenza.
Sapevo che avrebbe rubato il resto della mia femminilità mortificata, eppure dovevo accettarne la presenza in uno dei cassetti della credenza in cucina.
Ogni mese me lo portavo tra le mani dalla farmacia a casa, come un tesoro prezioso... certo come avrei fatto senza?
Non so quante volte me lo avevano detto, mai... non dimenticarlo mai, per non dimenticarlo, sempre alla stessa ora. E ogni volta, prima della scadenza
il FEMARA viaggiava dondolante in una busta biodegradabile, spesso in compagnia di quattro vasetti di omogeneizzati ed una scatola di pastina primi mesi (dolce nostalgia del "mio pastino" di chemioterapica memoria).
Quanti problemi diede questo FEMARA nei primi tempi!
E non certo per gli effetti collaterali, a parte le caldane, che comunque con le sudate stagionali o meno, andavano a scontrarsi, confondersi e sublimarsi in frequenti cali di potassio e fiacca a volontà.
Cominciai ad assumerlo timorosa in quell' ottobre, dopo l'ultima chemio, questo "antiaromatasico" che avrebbe dovuto tener quieti i miei estrogeni.
"Non leggere il bugiardino!" mi avevano intimato, ma io disubbidiente... ma no, forse curiosa o ancor più desiderosa di saperne ancora per aver meno paura, cominciai a leggere, ma mi fermai alla prima piega di quella larga "fisarmonica". Si, meglio non leggere... e per magia... nessun disturbo... niente di niente.
Poi, questo "benedetto" mi procurò per un malinteso un disagio relazionale, e in un periodo di ferie a tutti i costi, una difficoltosa, sudata reperibilità. In seguito, tutto tranquillo... abbiamo ogni anno rinnovato questo patto reciproco di accettazione e solidarietà.
Oggi, prima di prendere l'ennesima pastiglietta, piccola, del colore del sole, giravo e rigiravo tra le mani la scatola bianca e bordeaux tanto familiare. Ormai fa parte della consuetudine, mi appartiene come il periodo da quando tutto cominciò...
Chissà come la prenderemo "entrambi" quel giorno che saremo costretti a lasciarci...
E' ancora presto però per pensarci.
Ho mandato giù con un sorso d'acqua il FEMARA... per oggi ero a posto.
Ancora una volta d'accordo e tolleranti.
Meglio davvero non leggerli i bugiardini, in certi casi bisogna accettare l'aiuto della chimica, come di fronte agli intrugli degli stregoni
RispondiEliminaAnche perché... Paola cara, davvero la mente è suggestionabile a tal punto da superare i malanni descritti dal bugiardino stesso.
EliminaUn abbraccio...
Mary
La medicina conta molto sul potere della suggestione infatti, pensa ai placebo
EliminaMery ank' sto' prendendo letrozolo( femara) dopo chemio e radio avevo 45anni ora,è passato un'anno dall' assunzione femara ma a me dalla terza chemio menopausa indotta ho cominciato ad avere depressione e insonnia aggravata ora dal femara.tu ora hai finito la cura? Cioè' i 5anni? Ma gli estrogeni una volta interrotto femara risalgono un po oppure inibisce irreversibilmente l' aritromatasi? cioè' finito il trattamento dei5 anni anke dopo finite le cure restiamo prive di estrogeni? Rispondi se puoi
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