Emoticon heart
Ritornare a una realtà a misura d'uomo, nello specifico, tutta nostra... piccola quasi ristretta in cui ritrovarci. Potremmo andare alla ricerca dell'occasione giusta, ma a volte non ce n'è bisogno, basta una riflessione oppure un ricordo che poi ne richiamerà altri e saremo a quel che fu, e vorremmo fosse sempre.
Su due mensole della credenza "old America", ho in bella mostra la "casetta degli orsacchiotti"... al piano terra, la zona giorno... a quello superiore, la camera da letto. Una sorta di "diorama", curato nei minimi particolari... un mondo in miniatura.
Fu un regalo di mia madre per me... figlia adulta dall'"anima bambina".
Perché lei mi conosceva bene... come del resto conosceva gli altri figli, ma solo a me faceva regali del genere. Diceva che i figli si amano tutti alla stessa maniera, ed è vero, ma che ad ognuno ci si pone in modo diverso a seconda del carattere, della sensibilità, delle circostanze.
Mi faceva questi doni teneri, da "cartone animato"... e sapevano d'infanzia. Aveva vent'anni quando mi mise al mondo ed ero stata per lei "una bambola viva" con cui giocare e così aveva trovato il modo di sdrammatizzare lo "sconvolgimento" della sua vita. E mentre giocava... erano sue parole... rideva tanto e di gusto perché si sentiva contenta. Sua nonna, la mia bisnonna, guardandola scuoteva il capo e diceva, "ma guarda un poco chi doveva fare un figlio!", ma lei continuava a... ridere e giocare, prendendo il "buono" che la vita le aveva regalato... una bimba... una bambola viva.
Poi, naturalmente sono cresciuta, sono arrivati gli altri, ma per lei ero sempre..."a figghiarella mia", come diceva guardando le foto di me bambina.
Questo credo sia stato il motivo per cui mi regalò " la casa degli orsacchiotti", "il pulcino azzurro con il cappellino di paglia", "gli uccellini sui rami", questi ultimi, in particolare era andata a comprarli che già sedeva sulla sedia a rotelle... uno dei suoi ultimi regali.
Non so perché mi sono trovata a parlare di questo, alla fine il preambolo risulterà certamente più lungo di ciò che volevo dire... pensavo alla pace, ma del resto non è forse quello "stato beato" che nasce dai sentimenti concreti, quelli autentici e veri?
Ahimè, purtroppo non sempre sono così, al contrario poco duraturi... ecco... solo quello materno è oggettivamente l'unico sincero.
Persino in una coppia felicemente collaudata è difficile che entrambi amino alla stessa maniera, non fosse altro che per le differenze caratteriali, poi ne vedi altre che a colpo d'occhio appaiono "strampalate" o "mal assortite" , uno è succubo dell'altra o viceversa... e viene da chiedersi, perché?
Ed anche nelle amicizie o in qualsiasi altro tipo di relazione...
Ed è meglio fermarsi e non andare oltre, il discorso diventerebbe importante e difficile, esteso soprattutto, se toccassimo etica e politica e tanto altro ancora.
C'è da chiedersi alla fine... perché tanto affanno, se già l'individuo non è in pace con se stesso?
Non sarebbe meglio un unico Sentimento, universalmente valido a tutti i livelli?
Sarebbe l'Armonia... e allora perché no? Quanta responsabilità ha sempre e ancora quel Libero Arbitrio che tanto mortifica e poco giustifica?
Su due mensole della credenza "old America", ho in bella mostra la "casetta degli orsacchiotti"... al piano terra, la zona giorno... a quello superiore, la camera da letto. Una sorta di "diorama", curato nei minimi particolari... un mondo in miniatura.
Fu un regalo di mia madre per me... figlia adulta dall'"anima bambina".
Perché lei mi conosceva bene... come del resto conosceva gli altri figli, ma solo a me faceva regali del genere. Diceva che i figli si amano tutti alla stessa maniera, ed è vero, ma che ad ognuno ci si pone in modo diverso a seconda del carattere, della sensibilità, delle circostanze.
Mi faceva questi doni teneri, da "cartone animato"... e sapevano d'infanzia. Aveva vent'anni quando mi mise al mondo ed ero stata per lei "una bambola viva" con cui giocare e così aveva trovato il modo di sdrammatizzare lo "sconvolgimento" della sua vita. E mentre giocava... erano sue parole... rideva tanto e di gusto perché si sentiva contenta. Sua nonna, la mia bisnonna, guardandola scuoteva il capo e diceva, "ma guarda un poco chi doveva fare un figlio!", ma lei continuava a... ridere e giocare, prendendo il "buono" che la vita le aveva regalato... una bimba... una bambola viva.
Poi, naturalmente sono cresciuta, sono arrivati gli altri, ma per lei ero sempre..."a figghiarella mia", come diceva guardando le foto di me bambina.
Questo credo sia stato il motivo per cui mi regalò " la casa degli orsacchiotti", "il pulcino azzurro con il cappellino di paglia", "gli uccellini sui rami", questi ultimi, in particolare era andata a comprarli che già sedeva sulla sedia a rotelle... uno dei suoi ultimi regali.
Non so perché mi sono trovata a parlare di questo, alla fine il preambolo risulterà certamente più lungo di ciò che volevo dire... pensavo alla pace, ma del resto non è forse quello "stato beato" che nasce dai sentimenti concreti, quelli autentici e veri?
Ahimè, purtroppo non sempre sono così, al contrario poco duraturi... ecco... solo quello materno è oggettivamente l'unico sincero.
Persino in una coppia felicemente collaudata è difficile che entrambi amino alla stessa maniera, non fosse altro che per le differenze caratteriali, poi ne vedi altre che a colpo d'occhio appaiono "strampalate" o "mal assortite" , uno è succubo dell'altra o viceversa... e viene da chiedersi, perché?
Ed anche nelle amicizie o in qualsiasi altro tipo di relazione...
Ed è meglio fermarsi e non andare oltre, il discorso diventerebbe importante e difficile, esteso soprattutto, se toccassimo etica e politica e tanto altro ancora.
C'è da chiedersi alla fine... perché tanto affanno, se già l'individuo non è in pace con se stesso?
Non sarebbe meglio un unico Sentimento, universalmente valido a tutti i livelli?
Sarebbe l'Armonia... e allora perché no? Quanta responsabilità ha sempre e ancora quel Libero Arbitrio che tanto mortifica e poco giustifica?
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