Emoticon heart
Make up... e ancora make up, per tirarsi su come è stato già detto, quando l'immagine allo specchio racconta la sua verità, e per chi guarda è tutt'altra.
Occorre conciliarle in un onorevole compromesso che alla fine poco peserà se accomodante e vissuto con disinvoltura.
Senza arrivare ad eccessi ed estrosità che sia pur bellissimi a pochi sono concessi, prendiamo in considerazione le scelte più comuni... la parrucca, il foulard, il cappello. Con altri accessori e il trucco che evidenzi gli occhi, qualunque sia il colore, disegni le labbra e illumini l'incarnato, costituiranno un nuovo look, il "lasciapassare" a tempo determinato per la sopravvivenza.
Così, vivendo in modo giocoso e quasi normale un periodo che non lo è, i mesi trascorreranno in fretta e tutto sembrerà molto meno.
E' già passato quasi un anno, pensai quando misi insieme parrucche ed orecchini pendenti per conservarli... mi riservai però una "postilla", magari se ne avessi avuto voglia, almeno gli orecchini... indossarli? Chissà...
Da allora, sono quattro anni, non l'ho mai fatto e non solo, neppure li ho guardati.
Durante questa mia esperienza che va oltre quella personale, ho ascoltato tante storie che hanno lasciato intendere una grande varietà di scelta, abbinamenti, strategie a breve e lungo termine. Parrucca per nascondere ad occhi indiscreti e non essere sottoposte a giudizi sia pur compassionevoli, in casa a pelata scoperta o con una leggera bandana o un cappellino... e ancora, velate sciarpe
sovrapposte a creare piacevoli trasparenze o variopinti foulard intrecciati, legati a turbante.
Ricordo ancora Marcella, la chiamavo la "signora pakistana" perché ogni volta che aveva la terapia indossava un "caftano" diverso con sciarpa abbinata che lei stessa si acconciava a turbante.
E anche ultimamente ho incontrato una paziente in tailleur morbido e capo coperto da foulard messi insieme intrecciati e adorni di piccoli strass... che dire, una favola! Sembrava sfilasse da modella. Eppure tante volte è stata mandata a casa per il valore basso delle piastrine, ovvero... non è che stesse sempre su e con tanta voglia di... ma ha cercato ugualmente di contrastare, per quel grande desiderio di vita che alla fine è il supporto più grande per vivere e non solo "tirare a campare".
Ieri sera molte di Noi dopo il video hanno raccontato la propria esperienza di trucco e parrucco, qualcuna alla recidiva addirittura aveva avuto un atteggiamento totalmente opposto alla prima volta, segno evidente di crescita interiore molto forte.
Una testimonianza bella che ha preso tutti, tanto da meritare un lungo applauso è stata quella di una bambina di 10 anni che ha raccontato come la zia, scomparsa recentemente, tenesse molto a truccarsi ed essere bella...
"... a casa abbiamo ancora i trucchi di mia zia, non ha fatto in tempo a consumarli tutti, lei ci teneva molto ed era sempre bellissima. E piaceva a tutti i ragazzi..."
Come non applaudire a quella bimba sorridente?
Così ricordava di sua zia la bellezza degli occhi... occhi dell'azzurro più azzurro che c'è.
Occorre conciliarle in un onorevole compromesso che alla fine poco peserà se accomodante e vissuto con disinvoltura.
Senza arrivare ad eccessi ed estrosità che sia pur bellissimi a pochi sono concessi, prendiamo in considerazione le scelte più comuni... la parrucca, il foulard, il cappello. Con altri accessori e il trucco che evidenzi gli occhi, qualunque sia il colore, disegni le labbra e illumini l'incarnato, costituiranno un nuovo look, il "lasciapassare" a tempo determinato per la sopravvivenza.
Così, vivendo in modo giocoso e quasi normale un periodo che non lo è, i mesi trascorreranno in fretta e tutto sembrerà molto meno.
E' già passato quasi un anno, pensai quando misi insieme parrucche ed orecchini pendenti per conservarli... mi riservai però una "postilla", magari se ne avessi avuto voglia, almeno gli orecchini... indossarli? Chissà...
Da allora, sono quattro anni, non l'ho mai fatto e non solo, neppure li ho guardati.
Durante questa mia esperienza che va oltre quella personale, ho ascoltato tante storie che hanno lasciato intendere una grande varietà di scelta, abbinamenti, strategie a breve e lungo termine. Parrucca per nascondere ad occhi indiscreti e non essere sottoposte a giudizi sia pur compassionevoli, in casa a pelata scoperta o con una leggera bandana o un cappellino... e ancora, velate sciarpe
sovrapposte a creare piacevoli trasparenze o variopinti foulard intrecciati, legati a turbante.
Ricordo ancora Marcella, la chiamavo la "signora pakistana" perché ogni volta che aveva la terapia indossava un "caftano" diverso con sciarpa abbinata che lei stessa si acconciava a turbante.
E anche ultimamente ho incontrato una paziente in tailleur morbido e capo coperto da foulard messi insieme intrecciati e adorni di piccoli strass... che dire, una favola! Sembrava sfilasse da modella. Eppure tante volte è stata mandata a casa per il valore basso delle piastrine, ovvero... non è che stesse sempre su e con tanta voglia di... ma ha cercato ugualmente di contrastare, per quel grande desiderio di vita che alla fine è il supporto più grande per vivere e non solo "tirare a campare".
Ieri sera molte di Noi dopo il video hanno raccontato la propria esperienza di trucco e parrucco, qualcuna alla recidiva addirittura aveva avuto un atteggiamento totalmente opposto alla prima volta, segno evidente di crescita interiore molto forte.
Una testimonianza bella che ha preso tutti, tanto da meritare un lungo applauso è stata quella di una bambina di 10 anni che ha raccontato come la zia, scomparsa recentemente, tenesse molto a truccarsi ed essere bella...
"... a casa abbiamo ancora i trucchi di mia zia, non ha fatto in tempo a consumarli tutti, lei ci teneva molto ed era sempre bellissima. E piaceva a tutti i ragazzi..."
Come non applaudire a quella bimba sorridente?
Così ricordava di sua zia la bellezza degli occhi... occhi dell'azzurro più azzurro che c'è.
Mi dispiace per la zia di questa bimba, che purtroppo non ha vinto la battaglia, ma voler essere in ordine anche nei momenti duri è proprio la risposta giusta ai problemi, di qualunque tipo siano, buona giornata Mary!
RispondiEliminaE' così, carissima Paola... e la zia di questa bimba è stata una grande leonessa. Otto anni di convivenza con un tumore epatico non sono di certo uno scherzo, e accettare che il proprio destino si compia a 40 anni richiede una forza non immaginabile. Lei ha voluto che la si truccasse anche quando fosse stata con gli occhi chiusi.
EliminaUn abbraccio.
Mary
Il tumore epatico è una brutta bestia...otto anni sono tanti, di solito ti stronca in molto meno da quello che so
EliminaEppure Lei ce l'ha fatta a durare così tanto, pur così giovane.
EliminaLa Sua voglia di Vita era infinita.
Ha vinto ugualmente.
A presto, Paola...
Mary
Infatti, grande vittoria della zia
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