Emoticon heart
Ovvero quella certa, di sicuro effetto e a piccole dosi. Arriva anche se non la cerchi ma solo se sai ben guardare. Tra i mille affanni, i dolori che non mancano, le delusioni che accompagnano... è sempre presente, ma bisogna essere attenti e grati.
Grati vuol dire pure essere contenti di ciò che si ha, è sufficiente anche il minimo di tutto, e non si guarda intorno, e al futuro si pensa quel tanto che basta per continuare a... esserci. Poi si vedrà. E sarà tutto un "programma" a Noi destinato in cambio di quella gratitudine incondizionata, messa in atto costantemente. Sarà la Nostra essenza, rafforzerà la consapevolezza che nella vita sono presenti le cose buone ma pure quelle negative, ma se non si apprezzeranno abbastanza le prime, inevitabilmente si finirà imprigionati dalle seconde come fossero le sole, e si perderà il bene del presente.
E' un po' quella che si suol definire la teoria del "bicchiere mezzo pieno", un'espressione antica ed obsoleta che però bene rende il concetto dell'accontentarsi. La "piccola felicità" e il suo "grande valore".
Questa è la filosofia di Mario che ieri a stento ho riconosciuto, ma Lui ha riconosciuto me, e quando offrendogli la caramella ho chiesto quale gusto volesse, mi ha risposto... e che non lo sai, io accetto tutto.
Già, accetta tutto... sempre e senza condizioni.
Un giorno arrivò in reparto seduto su una sedia a rotelle... aveva tanti capelli e pure i baffi, non era magrissimo ma appena un po' robusto, fino ad ora ha fatto 18 sedute di chemio e non si sa quando lo "stop" per Lui ci sarà. Non lo avevo riconosciuto perché adesso è tutt'altra persona... come si può ben immaginare... ma, tranquilla... mi ha detto... anche all'ufficio postale, non volevano pagarmi il vaglia, l'impiegata diceva che non ero io. Va be, lo volete sapere meglio di me? Mi ha guardato allora in faccia e finalmente ha detto, ho capito tutto.
Mario raccontava e quasi rideva... con lo sguardo senza accorgermene sono andata alle stampelle appoggiate al muro.
Non mi reggevo in piedi, avevo dolori... ora cammino, con le stampelle è vero, ma solo quando vado fuori, in casa mi appoggio alle pareti. Che voglio di più?
Mi alzo presto al mattino, sono abituato perché ero un fruttivendolo, alle cinque e mezzo stavo ai mercati generali... ora non ho merce da vendere ma luce e vita da riacquistare. Va bene così, sono contento lo stesso. Tanto lo sai, accetto tutto.
Grati vuol dire pure essere contenti di ciò che si ha, è sufficiente anche il minimo di tutto, e non si guarda intorno, e al futuro si pensa quel tanto che basta per continuare a... esserci. Poi si vedrà. E sarà tutto un "programma" a Noi destinato in cambio di quella gratitudine incondizionata, messa in atto costantemente. Sarà la Nostra essenza, rafforzerà la consapevolezza che nella vita sono presenti le cose buone ma pure quelle negative, ma se non si apprezzeranno abbastanza le prime, inevitabilmente si finirà imprigionati dalle seconde come fossero le sole, e si perderà il bene del presente.
E' un po' quella che si suol definire la teoria del "bicchiere mezzo pieno", un'espressione antica ed obsoleta che però bene rende il concetto dell'accontentarsi. La "piccola felicità" e il suo "grande valore".
Questa è la filosofia di Mario che ieri a stento ho riconosciuto, ma Lui ha riconosciuto me, e quando offrendogli la caramella ho chiesto quale gusto volesse, mi ha risposto... e che non lo sai, io accetto tutto.
Già, accetta tutto... sempre e senza condizioni.
Un giorno arrivò in reparto seduto su una sedia a rotelle... aveva tanti capelli e pure i baffi, non era magrissimo ma appena un po' robusto, fino ad ora ha fatto 18 sedute di chemio e non si sa quando lo "stop" per Lui ci sarà. Non lo avevo riconosciuto perché adesso è tutt'altra persona... come si può ben immaginare... ma, tranquilla... mi ha detto... anche all'ufficio postale, non volevano pagarmi il vaglia, l'impiegata diceva che non ero io. Va be, lo volete sapere meglio di me? Mi ha guardato allora in faccia e finalmente ha detto, ho capito tutto.
Mario raccontava e quasi rideva... con lo sguardo senza accorgermene sono andata alle stampelle appoggiate al muro.
Non mi reggevo in piedi, avevo dolori... ora cammino, con le stampelle è vero, ma solo quando vado fuori, in casa mi appoggio alle pareti. Che voglio di più?
Mi alzo presto al mattino, sono abituato perché ero un fruttivendolo, alle cinque e mezzo stavo ai mercati generali... ora non ho merce da vendere ma luce e vita da riacquistare. Va bene così, sono contento lo stesso. Tanto lo sai, accetto tutto.
Molto meglio quella piccola, di felicità, che dobbiamo solo saper trovare nei fatti quotidiani, come giocare con mia figlia per tutto il weekend, fare la pasta di sale, farci i tattoo chic tutti glitterati, è quella che ci da la carica giusta Mary, buona settimana!
RispondiEliminaVero!!!
RispondiEliminaUn abbraccio, Paola... e buona settimana anche a Te.
Mary
La filosofia di Mario è positiva. La felicità sta nei piccoli gesti quotidiani...
RispondiEliminaAssolutamente positiva. Presente già in un animo semplice... resa più ricca di sfumature dalla sofferenza.
EliminaUn caro abbraccio...
Mary