Emoticon heart
Mi va di fare riferimento come sempre al mio vissuto, quello recente soprattutto. A partire da quando ogni cosa pareva stesse crollando, come un castello di carte con tanta fatica poste in equilibrio.
Odiai la sorte con me così crudele, provai infinita tenerezza per la persona debole che sentivo di essere.
Ebbi poi pietà di "quella donna"... e se ho enfatizzato un tale sentimento e virgolettato le due parole, è per mettere in primo piano il brusco cambio di un atteggiamento.
Smettevo di comprendere la paura, l'ansia e il pianto continuo... e mi distaccavo dalla persona che mostrava tutto questo. Entravo nell' "abito mentale" di un'altra che aveva deciso di lottare per continuare a... Vivere.
E all'improvviso tutto apparve meno cattivo... il mondo intorno e gli uomini. Questi ultimi sorridenti e non indifferenti, e se tristi sicuramente con un problema o sofferenti... come me.
Perché possiamo essere diversi, ma i Nostri cuori battono allo stesso modo, e poi abbiamo gli stessi sogni e desideri, come pure le medesime ansie.
Con questa consapevolezza potremmo smettere di criticare, giudicare, catalogare caratteri e comportamenti. Saremmo comprensivi e capaci di compassione... di partecipare al sentire degli Altri, qualunque esso sia. Compassione per ogni essere che incontriamo, anche sconosciuto perché rispettosi di quella esistenza e fiduciosi nel suo atteggiamento.
Non sarà buonismo, tanto per non essere giudicati di conseguenza... bensì ricordare che non si può mai dire, perché non si può mai sapere... che cosa c'è dietro quel volto afflitto o arrabbiato, dentro ai silenzi prolungati o al contrario che cosa vuol nascondere una logorroica presenza.
E' la compassione la capacità di immedesimarsi nella condizione dell'Altro, dopo aver cercato di capirne i sentimenti del momento... andare oltre le credenze e l'apparire.
Odiai la sorte con me così crudele, provai infinita tenerezza per la persona debole che sentivo di essere.
Ebbi poi pietà di "quella donna"... e se ho enfatizzato un tale sentimento e virgolettato le due parole, è per mettere in primo piano il brusco cambio di un atteggiamento.
Smettevo di comprendere la paura, l'ansia e il pianto continuo... e mi distaccavo dalla persona che mostrava tutto questo. Entravo nell' "abito mentale" di un'altra che aveva deciso di lottare per continuare a... Vivere.
E all'improvviso tutto apparve meno cattivo... il mondo intorno e gli uomini. Questi ultimi sorridenti e non indifferenti, e se tristi sicuramente con un problema o sofferenti... come me.
Perché possiamo essere diversi, ma i Nostri cuori battono allo stesso modo, e poi abbiamo gli stessi sogni e desideri, come pure le medesime ansie.
Con questa consapevolezza potremmo smettere di criticare, giudicare, catalogare caratteri e comportamenti. Saremmo comprensivi e capaci di compassione... di partecipare al sentire degli Altri, qualunque esso sia. Compassione per ogni essere che incontriamo, anche sconosciuto perché rispettosi di quella esistenza e fiduciosi nel suo atteggiamento.
Non sarà buonismo, tanto per non essere giudicati di conseguenza... bensì ricordare che non si può mai dire, perché non si può mai sapere... che cosa c'è dietro quel volto afflitto o arrabbiato, dentro ai silenzi prolungati o al contrario che cosa vuol nascondere una logorroica presenza.
E' la compassione la capacità di immedesimarsi nella condizione dell'Altro, dopo aver cercato di capirne i sentimenti del momento... andare oltre le credenze e l'apparire.
Dovremmo tutti provarne di più, di compassione, ciao Mary
RispondiEliminaEsserne capaci e poi... "soffrire insieme".
RispondiEliminaUn abbraccio...
Mary