Emoticon heart
E' come facessi a passo veloce una camminata nel parco, e tornata a casa sentissi una grande spossatezza.
Così mi sento ogni volta, ma non desisto perché mai stanca. Spossatezza fisica non è stanchezza interiore... perché basta un po' di riposo e si dimentica la fiacca temporanea e restano i benefici riportati dall'esperienza.
E per questo è un po' di tempo che quando ho i due turni settimanali in ospedale, nel pomeriggio resto a casa.
Ho bisogno di recuperare energia, o forse è meglio dire... ricollocare quella che ricevo al mattino, elaborare per trasformarla in "positività di alto livello". Un'impresa, in verità, non molto semplice.
Di ogni incontro bisogna asciugare lacrime... chiarire pensieri... sfrondare paure, lasciando "viva e luminosa" la speranza. Con le risate spontanee... perché ci sono anche quelle... le parole giuste "meditate ed espresse" simultaneamente... il darsi "appuntamento" che è di per sé speranza spicciola a pronto uso.
Ricordo i "miei inizi"... tutte le volte che mi veniva consegnato il foglio con la data della terapia seguente... ero così contenta che avrei fatto salti di gioia se non fossi stata in quel momento imbambolata. Pensavo... tra 21 giorni, 3 settimane... ok, se l'hanno detto e scritto, sicuramente c'arriverò a quella data. E per tutto il tempo mi "incaponivo" a mantener fede all'impegno, farcela per rispettare "quell'appuntamento".
Così ora... prima di congedarmi da qualcuno, chiedo sempre... quando ci vediamo? Mi viene detta la data, e rispondo... allora ti aspetto, vedi di non mancare.
Non mancherò... è la risposta, e ce la mettiamo tutta per non mancare. E vale anche per me... non posso deludere né tenermi tutta l'energia, la forza, la carica che ricevo quelle due volte a settimana.
Stamane, dopo tanto davvero, ho incontrato una "compagna di percorso" con Suo marito... quel marito che più o meno quattro anni fa, mi definì un "generatore di corrente" che si ricarica mentre produce elettricità.
Ricordi?... gli ho chiesto. Mi ha fissato, e risposto... più o meno.
Sai... ho continuato... lo rammento sempre quando mi sento un po' scarica. Allora... mi stacco da "certi pensieri", mi collego con questo "comune sentire", e immediatamente... "mi ricarico".
E' semplice... vivo una nuova dimensione della vita, quella che non avrei pensato. Non ho cambiato la mia esistenza, la realtà che vivo è sempre la stessa... ho mutato solo gli orizzonti.
Così mi sento ogni volta, ma non desisto perché mai stanca. Spossatezza fisica non è stanchezza interiore... perché basta un po' di riposo e si dimentica la fiacca temporanea e restano i benefici riportati dall'esperienza.
E per questo è un po' di tempo che quando ho i due turni settimanali in ospedale, nel pomeriggio resto a casa.
Ho bisogno di recuperare energia, o forse è meglio dire... ricollocare quella che ricevo al mattino, elaborare per trasformarla in "positività di alto livello". Un'impresa, in verità, non molto semplice.
Di ogni incontro bisogna asciugare lacrime... chiarire pensieri... sfrondare paure, lasciando "viva e luminosa" la speranza. Con le risate spontanee... perché ci sono anche quelle... le parole giuste "meditate ed espresse" simultaneamente... il darsi "appuntamento" che è di per sé speranza spicciola a pronto uso.
Ricordo i "miei inizi"... tutte le volte che mi veniva consegnato il foglio con la data della terapia seguente... ero così contenta che avrei fatto salti di gioia se non fossi stata in quel momento imbambolata. Pensavo... tra 21 giorni, 3 settimane... ok, se l'hanno detto e scritto, sicuramente c'arriverò a quella data. E per tutto il tempo mi "incaponivo" a mantener fede all'impegno, farcela per rispettare "quell'appuntamento".
Così ora... prima di congedarmi da qualcuno, chiedo sempre... quando ci vediamo? Mi viene detta la data, e rispondo... allora ti aspetto, vedi di non mancare.
Non mancherò... è la risposta, e ce la mettiamo tutta per non mancare. E vale anche per me... non posso deludere né tenermi tutta l'energia, la forza, la carica che ricevo quelle due volte a settimana.
Stamane, dopo tanto davvero, ho incontrato una "compagna di percorso" con Suo marito... quel marito che più o meno quattro anni fa, mi definì un "generatore di corrente" che si ricarica mentre produce elettricità.
Ricordi?... gli ho chiesto. Mi ha fissato, e risposto... più o meno.
Sai... ho continuato... lo rammento sempre quando mi sento un po' scarica. Allora... mi stacco da "certi pensieri", mi collego con questo "comune sentire", e immediatamente... "mi ricarico".
E' semplice... vivo una nuova dimensione della vita, quella che non avrei pensato. Non ho cambiato la mia esistenza, la realtà che vivo è sempre la stessa... ho mutato solo gli orizzonti.
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RispondiElimina__( ô ô )
oO-(_)-Oo
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█░░█...E░
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█░░█.......L░
█░░█ .......O░ Saludos ¡Feliz Día!.. ★MaRiBeL★
Sarà anche la primavera che ci mette lo zampino.... anch'io mi sento stanca e in questo momento mi si chiudono gli occhi, quindi mia cara Mary, sogni d'oro, buon riposo insieme ad un abbraccio.
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