Emoticon heart
Certo, è così... con questo sentirmi "doppia" finirò per convincere me stessa di non essere normale.
Però non dipende del tutto da me. Non è che ogni tanto mi fermi, metta in pausa pensieri ed azioni e lascio prevalere questa specie di "sentimento".
IO VIVO e vado come ho imparato ad andare, diretta per i fatti miei, convinta come sono di non ledere sensibilità e diritti altrui. Mi guardo intorno solo se c'è bisogno, sono cortese e sorridente sempre con tutti... dovrei ricevere altrettanto e in tutta sincerità, ma alla fine non è così e scopro che mi si guarda... mi si scruta... mi si giudica.
E a questo punto... mi sento doppia, perché nell'immediato ci scappa la risata e non ci do peso, poi ci ripenso... rifletto e mi salta la mosca al naso.
Ma non sarà che a vedermi così, scatti un meccanismo perverso molto simile all'invidia con l'aggiunta di un pizzico di delusione? Solo un pizzico... quel tanto che basta per una "negatività" tutta gratuita.
E pensare che diciamo di saper vivere. Ma Vivere, scritto così con la maiuscola... è un'altra cosa.
Vuol dire "essere doppi" e non sentirlo e pure non farlo pesare agli Altri, per quella capacità di contenersi e il rispetto della persona.
Noi siamo tutto e il suo contrario... un po' verso il Cielo ma ben piantati in terra. Sbagliamo spesso perché è proprio dell'essere umano, ma la differenza la fa il saper tornare sui propri passi e... ricominciare, almeno con l'intento diverso.
Così riconcilio le "due parti" di me, e non penso più al disappunto di prima. Comincio a stare meglio.
Far dipendere la serenità dal comportamento di un altro è una via senza uscita, perché in realtà poniamo una condizione all'Amore per Noi stessi, pur sapendo che deve essere incondizionato.
Però non dipende del tutto da me. Non è che ogni tanto mi fermi, metta in pausa pensieri ed azioni e lascio prevalere questa specie di "sentimento".
IO VIVO e vado come ho imparato ad andare, diretta per i fatti miei, convinta come sono di non ledere sensibilità e diritti altrui. Mi guardo intorno solo se c'è bisogno, sono cortese e sorridente sempre con tutti... dovrei ricevere altrettanto e in tutta sincerità, ma alla fine non è così e scopro che mi si guarda... mi si scruta... mi si giudica.
E a questo punto... mi sento doppia, perché nell'immediato ci scappa la risata e non ci do peso, poi ci ripenso... rifletto e mi salta la mosca al naso.
Ma non sarà che a vedermi così, scatti un meccanismo perverso molto simile all'invidia con l'aggiunta di un pizzico di delusione? Solo un pizzico... quel tanto che basta per una "negatività" tutta gratuita.
E pensare che diciamo di saper vivere. Ma Vivere, scritto così con la maiuscola... è un'altra cosa.
Vuol dire "essere doppi" e non sentirlo e pure non farlo pesare agli Altri, per quella capacità di contenersi e il rispetto della persona.
Noi siamo tutto e il suo contrario... un po' verso il Cielo ma ben piantati in terra. Sbagliamo spesso perché è proprio dell'essere umano, ma la differenza la fa il saper tornare sui propri passi e... ricominciare, almeno con l'intento diverso.
Così riconcilio le "due parti" di me, e non penso più al disappunto di prima. Comincio a stare meglio.
Far dipendere la serenità dal comportamento di un altro è una via senza uscita, perché in realtà poniamo una condizione all'Amore per Noi stessi, pur sapendo che deve essere incondizionato.
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