Ci sono giorni in cui ogni momento va via velocemente, quasi senza accorgersene, e altri che si consumano già nell'attesa, io li chiamo giorni fragili.
Ad esempio questi sono per me giorni fragili, perché maggiore è la pressione dei ricordi.
Un particolare e una lacrima, che poi diventa un fiume in piena se solo qualcuno mi chiede...
Che c'è? Niente...
Però è allora che la mia fragilità diventa gentilezza...
"Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, lo sforzo, la perdita e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Queste persone hanno una stima, una sensibilità, e una comprensione della vita che le riempie di compassione, gentilezza e un interesse di profondo amore. Le persone belle non capitano semplicemente, si sono formate".
- Elisabeth Kübler-Ross -
... perché avverto il bisogno di un appoggio, perché se fossi sgarbata mi sentirei peggio e per giunta sola.
Quando tutto cominciò presi ad accorgermi che la gentilezza è proprio un dono di quelli più importanti che "aggiustano" una vita mentre sta crollando o aiutano a trovare il verso giusto per la lettura di un foglio lungamente alla rovescia.
Essere gentili fa bene prima a se stessi.
Non pensiamo se valga la pena o meno, piuttosto alleniamoci ad esserlo, gentili.
Basta poco. Un pensiero, la parola giusta, mostrarsi grati. Un fiore al giorno insomma, per non sentirsi dimenticati.
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