Ho sentito dire da qualcuno che con l'avanzare dell'età si diventa sensibili.
Io credo non sia proprio così.
Tutti sono sensibili, più o meno, e secondo occasione e contesto.
È un po' come la soglia del dolore, c'è Chi l'ha alta e Chi no, Chi sopporta e Chi piange per un graffio. Ma se in questo caso si dice apertamente di esserne consapevoli, la persona di grande sensibilità non sa di esserlo, magari intuisce quel qualcosa in più ma in certe situazioni è sempre disponibile a fare un passo indietro, a mettersi in discussione e poi riflettere per comprendere.
È un importante e faticoso lavoro su se stessi, però credere in ciò che si sente lo impone.
A volte si resta di sasso, non si trovano le giuste parole, ma poi si comprende che importante è soprattutto solo ascoltare se stessi, e con lucido distacco ristabilire l'equilibrio.
Perché è grande e nello stesso tempo assurda la forza della mente, di che cosa è capace, persino costruire fantasie che fanno presto a trasformarsi in fantasmi, più temibili delle cose reali.
In tutta confidenza negli ultimi tempi a me succede spesso.
Però ora meglio non pensarci.
Metto a nanna la mente che va in ansia, quindi una lucidata ai pensieri soliti e ai propositi che fanno bene.
Sorrisi... sempre e comunque.
Ascolto... a volontà.
Tempo da donare.
E ancora e soprattutto tanto tanto amore.
Le circostanze svelano di tutto e di più, nascondono anche, rendono trsparenti o ti chiudono a riccio, tenaci o fragili. Credo renda solo più consapevoli, l'età.. un abbraccio!
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