venerdì 30 agosto 2024
INCONTRI (n.18) (Un privilegio non di tutti)
Sarà mia impressione o realtà? Non saprei. È ché a volte parlo parlo ma non mi sento capita, anzi neppure ascoltata.
Ne consegue che è cosa che non faccio con tutti, scelgo le persone che possono mostrare interesse per quello che ho da dire, modalità e parole comprese.
Chi intende interagire perchè crede doverlo fare, sbaglia perchè intanto si comprende benissimo che pensa ad altro.
Sguardo a tratti in alto o perso nel vuoto.
È vero siamo tutti sotto lo stesso Cielo a mirare il medesimo orizzonte, ma come farai ad essere in sintonia con me se almeno non mi ascolti?
"Ho imparato che puoi parlare con estrema naturalezza solo a poche persone. Che non tutti capirebbero ciò che vuoi dire loro, non per mancanza di perspicacia ma per un semplice e reale disinteresse. Ho imparato che molti faranno finta di ascoltarti limitandosi a cenni con la testa accompagnati da sguardi persi nel vuoto. E allora, solo allora, capirai quanto è importante scegliere con parsimonia quelle rare persone a cui aprire il proprio cuore"
- Limerence -
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La sintonia e l'empatia non sono semplici e automatiche. A volte serve tempo, modo, spazio.. anche un aggancio. In ospedale vedo che la solidarietà vince spesso, tra pazienti ancor più che tra volontari e pazienti, anche se spessissimo, i volontari hanno fatto tutta la trafila a loro volta, e sono protagonisti di gesti e parole che non hanno trovato all'epoca, e ricordano bene quanto siano mancate, allora.
RispondiEliminaProprio così. Essere per l'Altro quel sostegno che all'epoca mancò.
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